Cinque/A. Kids factory : recupero del ceramificio Ponte a Laveno-Mombello e progettazione di una scuola dell'infanzia innovativa

Nowadays it is a common trend in urbanism the fact that industrial sites, from prosperous places for economy and employment, have deteriorated and become abandoned unproductive areas. They are usually rigid architectural monsters unsuitable for any new functionality. This is exactly the case of the former pottery Ponte of Laveno-Mombello, a mastodon that fell asleep on the banks of Lake Maggiore. It is a 27,000-m2 titan that the logics of adults did not manage to wake up from its deep torpidity. And this pottery is only one of the numerous examples present in the town, causing an urban texture without integration and social cohesion. The insurance colossus Unipol, which owns the building of the pottery Ponte, wants to give it a new life and has entrusted to YAC the opening of such a majestic architectural complex to childhood. By doing so, it will transform one of the most impressive industrial architectures of Europe into the largest kindergarten in the world. Only in logic proper of childhood, this place can still be something else: for children, space is in fact exploration, an ongoing and limitless opportunity, a background for extraordinary adventures. The project of Unipol for the ex-pottery is part of a broader tendency intended to convert abandoned industrial areas into poli functional centers devoted to the promotion of socialization and cultural activities for the entire community. This project thesis gives its contribution to the regeneration of the pottery Ponte starting from the deep investigation of the urban context. Firstly, it designs a network of connections to reintegrate the Pottery site within the urban surroundings. Secondly, it offers a vision with a series of strategical practices for emphasizing the importance of the Pottery site as an educative center. These works develops both re-use and a design ex-novo attitude: on the one hand, the conservative approach starts from a detailed analysis of the existing and requires a structural strengthening towards the existing functional components. On the other hand, the innovation consists of adding new buildings, including an innovative kindergarten. Exactly the innovative Cinque/A kindergarten is the focus of the project. This is intended as a window towards a society where the individual growth is enriched by human connections, by active participation in urban life. Taking inspiration from the Reggio Children approach, the space should offer to the children food for thoughts and inspirations. The children should interact with the place and the space should not be a limitation. On the whole, the school should be the synthesis of architectural and engineering qualities, where technological, energetic, illuminotechnical, structural innovation are merged to create comfort for the users.

Dalle metropoli ai centri urbani, i complessi industriali, un tempo occasione di crescita economica e occupazionale, sono oggi pachidermi su deboli zampe; la celebrazione architettonica della produttività risulta in un conglomerato di rigide volumetrie tetre e disabitate, macchie nel tessuto urbano, impermeabili alla vita. Laveno-Mombello non è esente da tale fenomeno, una città di modeste dimensioni contraddistinta da numerosi poli industriali in passato dediti alla produzione della ceramica. Le presenze ingombranti degli stabilimenti restituiscono un tessuto privo di coesione, dove la socialità stenta a diffondersi. L’acquisto da parte della Unipol dell’ex-ceramificio Ponte e la volontà di configurare un polo educativo innovativo si inseriscono in una stagione progettuale in cui la rifunzionalizzazione, il recupero delle aree industriali abbandonate sono temi chiave per lo sviluppo dei centri urbani; tramite la configurazione di mix funzionali stimolanti e caratteristiche uniche, gli stabilimenti possono aspirare a diventare nuclei di socialità di riferimento per l’intero contesto urbanistico, perfino poli d’interesse territoriale. Il progetto di tesi si propone di favorire la rigenerazione dell’area Ponte a partire dall’approfondimento urbanistico del contesto d’intervento; il fine è sviluppare una vision composta di obiettivi e strategie progettuali che dia centralità al nuovo polo educativo riconnettendo l’ex-ceramificio al tessuto urbano in cui si inserisce. Il lavoro procede lungo le direttrici del recupero e della progettazione ex-novo: un’attenta analisi dell’esistente è alla base dell’approccio conservativo alle preesistenze vincolate e di recupero, ove necessario, di consolidamento strutturale per i manufatti ritenuti funzionali al progetto; la componente di nuova edificazione riguarda l’inserimento di volumetrie di completamento ed in particolar modo la progettazione di una scuola dell’infanzia innovativa. È la scuola innovativa Cinque/A il focus di progetto, arricchita da tutte le componenti sopra citate; questa si configura come finestra sull’orizzonte di una società in cui la formazione dell’individuo è stimolata dalle relazioni, dalla partecipazione attiva ed è quindi aperta alla comunità. Partendo dall’approccio di Reggio Children il progettista sfida la definizione di spazio per la didattica tendendo verso una concretizzazione stimolante ed inclusiva di scuola, plasmata ad immagine del bambino con la quale egli stesso può interagire. Una scuola per l’infanzia che sia la sintesi di qualità architettoniche e ingegneristiche, in cui gli aspetti di innovatività tecnologica, energetica, illuminotecnica, strutturale si fondono con l’obiettivo del comfort dell’essere umano che ne abita gli spazi.