Does planned obsolescence of products affect people’s happiness? Does having a long-term relationship with things improve our wellbeing? This study positions itself in the Life Cycle Design literature, addressing the human environmental footprint, from the Psychological point of view. Focusing on electronic goods, particularly smartphones, as a case study, it investigates whether longer lasting emotions towards objects, can improve the psychological well-being of people. In doing so, it supports those Circular Economy strategies and Business models, aimed at slowing down the frantic loop of production and consumption of material goods. This chapter presents the main principles of Emotionally Durable Design theory by relating it to Positive Psychology - a discipline focused on the pursuit of well-being. It seeks to synthesise a broader, empirical study based on a sample of about 1.300 young people, mostly belonging to the Z generation. The chapter briefly shows the original methodology designed for this study, previews the huge amount of data, and provides just the main results - the interpretation of which deserves to be deepened during future years of study.
Prolungare il ciclo di vita dei prodotti elettronici è una delle strategie del Parlamento Europeo per la sostenibilità ambientale. Estendere anche di pochi mesi la vita di uno smartphone, avrebbe un impatto enormemente positivo sull’ambiente e anche sulla psicologia dell’individuo. La tesi parte dallo studio della Product Durability e dagli aspetti maggiormente legati alla sostenibilità economica ed ambientale, per poi mettere quest’ultima in relazione al tema del benessere psicologico dell’individuo. Scopo della tesi è dunque dimostrare che, avere un rapporto più duraturo con le merci, porta anche benessere psicologico all’individuo, oltre che essere di beneficio per l’ambiente naturale. La metodologia di ricerca, nella sua fase più sperimentale si basa su teorie e metodi della Psicologia Positiva, applicate nello specifico, ad un’indagine sugli oggetti d’affezione di oltre 1300 giovani, tra i 14 e i 26 anni. La tesi indaga, attraverso strumenti psicometrici, sul significato di questo legame, per capirne se e come, la durata del vincolo emotivo tra utente ed oggetto, abbia effetti positivi sul benessere psicologico dell’utente. Oltre un terzo del campione dichiara un forte legame con lo smartphone, sebbene tale legame risulti debole e di breve durata; allo stesso tempo, i risultati statistici definitivi, confermano la premessa iniziale dimostrando come a un rapporto più duraturo con i propri oggetti, corrisponda un maggiore benessere psicologico. Contributo specifico della tesi è quello d’aver dimostrato l’esistenza di una tale correlazione, rendendo in questo la product durability più appetibile per l’utente e per le imprese orientate a incrementare la user experience dei propri prodotti. Altro contributo del lavoro è metodologico, nell’aver applicato e testato in modo inedito e interdisciplinare teorie e strumenti della Psicologia Positiva nell’ambito specifico del Product Design.
Delaying obsolescence of digital products. Interdisiplinary research on emotionally durable design and well-being in the Z generation
de LIGUORI, MARIO
Abstract
Does planned obsolescence of products affect people’s happiness? Does having a long-term relationship with things improve our wellbeing? This study positions itself in the Life Cycle Design literature, addressing the human environmental footprint, from the Psychological point of view. Focusing on electronic goods, particularly smartphones, as a case study, it investigates whether longer lasting emotions towards objects, can improve the psychological well-being of people. In doing so, it supports those Circular Economy strategies and Business models, aimed at slowing down the frantic loop of production and consumption of material goods. This chapter presents the main principles of Emotionally Durable Design theory by relating it to Positive Psychology - a discipline focused on the pursuit of well-being. It seeks to synthesise a broader, empirical study based on a sample of about 1.300 young people, mostly belonging to the Z generation. The chapter briefly shows the original methodology designed for this study, previews the huge amount of data, and provides just the main results - the interpretation of which deserves to be deepened during future years of study.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/10589/152954