ComMAN Ground

The thesis project, ComMan Ground, is developed as an answer for the urgent need of a new way of collective dwelling. What makes it different from the traditional concepts of co-living is its approach and strategy. Regardless of the care of affordability, people firstly have the priority to get a full presence of their personal needs and preferences, while sharing services and spaces. The aim of the project is to find and apply the proper balance between individuality and collectiveness. Co-living is a concept that started a century ago. There are built examples everywhere in the world, some of which are still in use today. For different reasons, none of them has been successful enough. As in science, we have to consider the origins, so the starting point of ‘what a home is’, in order to understand how to make it work in the future. Living, working and acting together has been an essential part of people’s everyday life since the beginning of humanity. Because of that, we are overfilled with diverse studies and opinions on the topic that can be argued and understood in many ways. One is for sure, as people say “Sharing is caring”, so the act of collectiveness cannot be forsaken or overlooked as part of our lifecycle. Today, we are witnessing a globalised world where the population is ageing and getting denser, urbanisation is in its highest peak and land is becoming as exclusive as it has never been. At the same time, the economy is causing difficulties that are recalling the need for building in an affordable manner. Due to the consequences of the post-industrial modern society, people are exposed to different issue stratifications that are resulting in global loneliness. All the mentioned complications need to be strongly considered in order to preserve humanity. As being part of the historical development, the concept of togetherness is a substantial factor for overcoming difficulties. As the poet John Donne has said in 1624, “No man is an island, entire of itself; every man is a piece of the Continent, a part of the main.” One of the biggest inspirations for the establishment of this project has been the humanistic approach of the architect Jan Gehl. While always keeping in mind his words: “First life, then spaces, then buildings - the other way around never works”, I have developed a concept for a new way of dwelling, which mainly focuses on the human factor. By applying the findings of the not so popular science of neuroaesthetics, the future inhabitants of ComMan Ground would have the possibility to design their private spaces by the use of their own senses which will result in a completely identical vision. We are all absolutely unique and individual, especially in the way we perceive the surrounding world. For this reason, we have to be very careful when planning spaces especially for more than one inhabitant. Therefore, the shared areas of ComMan Ground are designed to be suitable for more people. They are physically neutral and balanced, aiming for a fluid humanised environment, where people could attain better well-being and so higher levels of satisfaction on a daily basis. This is done with the help not only of the mentioned science but also by the inclusion of natural elements and care of a healthier environment.

Il progetto di tesi, ComMan Ground, è stato sviluppato come risposta all'urgente necessità di stabilire un nuovo modo di abitare collettivo. Ciò che lo differenzia dai concetti tradizionali di convivenza sono il suo approccio e la sua strategia. Indipendentemente dalla disponibilità economica, le persone ottengono in modo prioritario una piena risposta alle loro esigenze e preferenze personali, condividendo al contempo servizi e spazi. L'obiettivo del progetto sta nella ricerca e applicazione del giusto equilibrio tra individualità e collettività. Il Co-living è un concetto stabilito un secolo fa. Ve ne sono esempi in tutto il mondo, alcuni dei quali sono ancora in uso oggi. Per diverse ragioni però, questo modo di vivere non ha avuto abbastanza successo. Come in campo scientifico, è necessario considerare il punto di partenza, l’idea originale di "casa", per capire come far si che funzioni in futuro. Il vivere, il lavorare e l’agire assieme sono stati una parte essenziale del quotidiano fin dall'inizio dell'umanità. Allo stesso tempo, l'atto del collettivismo gioca un ruolo cruciale nel nostro sviluppo. Per questo motivo, abbiamo un’abbondanza di studi e varie opinioni sull'argomento che possono essere spiegate e comprese in diversi modi. Uno è sicuramente, come si dice, "Sharing is caring", per cui l'atto di collettività non può essere abbandonato o trascurato come parte del nostro vivere. Al giorno d’oggi ci troviamo di fronte ad un mondo globalizzato in cui la popolazione sta invecchiando e aumentando la sua densità; il livello di urbanizzazione è alle stelle e la terra sta diventando esclusiva come non lo è mai stata. Allo stesso tempo, l'economia sta causando difficoltà che ricordano costantemente la necessità di costruire a prezzi accessibili. Come conseguenza della società moderna post-industriale, la popolazione è esposta ad una stratificazione di preoccupazioni che si traducono in un sentimento di solitudine globale. Tutte le complicazioni menzionate devono essere considerate con convinzione per preservare l'umanità. Essendo parte dello sviluppo storico, il concetto di solidarietà ed unione è un fattore sostanziale per il superamento di tali problematiche. Come ha detto il poeta John Donne nel 1624: " Nessun uomo è un'isola, completo in se stesso; ogni uomo è un pezzo del continente, una parte del tutto". Una delle maggiori ispirazioni per la realizzazione di questo progetto è stato l'approccio umanistico dell'architetto Jan Gehl. Tenendo sempre a mente le sue parole: "Prima la vita, poi gli spazi, infine gli edifici - il contrario non funziona mai", è stato sviluppato un concept per un nuovo modo di abitare, che si concentra principalmente sul fattore umano. Applicando le scoperte della non così popolare scienza della neuroestetica, i futuri abitanti di ComMan Ground avranno la possibilità di progettare i loro spazi privati con l'uso dei propri sensi, che si tradurrà in una visione completamente individuale ed irripetibile. Ognuno di noi è unico, soprattutto nel modo in cui percepisce il mondo circostante. Per questo motivo, è richiesta un’attenzione minuta nel momento in cui si progettano spazi, specialmente per più di un abitante. Pertanto, le aree comuni di ComMan Ground sono state pensate per essere adatte ad una collettività. Esteticamente neutre ed equilibrate, con l'obiettivo di creare un ambiente fluido e umano, dove le persone possano raggiungere un benessere migliore e quindi livelli di soddisfazione più elevati, nella vita di tutti i giorni. Ciò avviene non solo con l'aiuto della scienza citata precedentemente, ma anche con l'inserimento di elementi naturali e la cura di un ambiente più sano.