This critical and historical thesis is a multidisciplinary study on the most recent urban phenomenaof the power to control on the individual made in an architectural form, focusing on the theory of architectural design, on surveillance techniques and on the intersection between these disciplines. Peculiar aspects of the paradigm shift from a foucauldian surveillance paradigm to a new postpanoptic one are underlined, especially referring to the theory and practice of architecture. The examination consists in a first part in which these aspects are contextualized in the historical evolution of the socio-political complex of surveillance, with particular attention in illustrating its modern mutations and in updating the scientific lexicon aimed to describe them. In the second part, this theoretical and historical premise is declined in a technological and architectural sense, creating a framework for the analysis of the relationship between architecture and surveillance and, then, inquiring the literature for a group of interdisciplinary surveys and case studies useful to clarify the basis of this subject. Lastly, in the third part the object of inspection will be moved to the Quayside project, a smart city in the Toronto waterfront designed by Sidewalk Labs, a subsidiary company owned by Google. This case is interesting in multiple ways, as a mixed private/public management of the civil themes of privacy, surveillance and extrapolation of information. The Quayside project is a pervasive operation, in which architectural design and urban planning participate too, though the role of the architect seems confined to a secondary position. Still, going deeper in the case study, new strategies are defined for a contemporary counterplan of autonomization of the user and of the designer in the current postpanoptical landscape, giving to the architect an intellectual and political position of bespeaker of the dialogue between the technologies of surveillance and their influence on the lived space.

La tesi, di tipologia critico-storica, si propone come un’indagine multidisciplinare focalizzata a descrivere le moderne forme urbane di controllo svolte in forma architettonica sull’intera sfera dell’individuo, concentrandosi sulla teoria della progettazione, sulle tecnologie di sorveglianza e sull’incrocio di questi due ambiti. Ciò viene portato avanti facendo risaltare quelli che sono gli aspetti peculiari del salto da un paradigma foucauldiano di tipo panottico a uno postpanottico, sempre in riferimento alla teoria e al design architettonico. La trattazione propone una prima parte di contestualizzazione storica dell’evoluzione del complesso sociopolitico della sorveglianza, con attenzione particolare nell’esporre i suoi mutamenti più recenti e nella riformulazione e aggiornamento del lessico adatto a descriverli. Nella seconda parte, queste premesse teoriche e storiografiche vengono declinate in senso tecnologico e architettonico, impostando un bagaglio di strumenti per l’analisi della relazione tra progettazione e sorveglianza e, quindi, ricercando nella letteratura una serie di ricerche e casi di indagine interdisciplinari utili a costruire le basi di questo discorso. Infine, nell’ultima e terza parte viene considerato il progetto Quayside, la smart city sul waterfront portuale di Toronto pensata da Sidewalk Labs, una società sussidiaria di Google. La scelta è ricaduta su questo caso perché interessante sotto molteplici punti di vista, come la gestione mista tra pubblico e privato di questioni civili concernenti la privacy, la sorveglianza e l’estrapolazione di dati. Quella esaminata è un’operazione pervasiva, a cui partecipano anche l’architettura e la progettazione urbanistica ma su cui, tuttavia, la figura dell’architetto sembra avere ancora un ruolo secondario. Approfondendo il caso studio, vengono invece individuate delle strategie per un contemporaneo contropiano di autonomizzazione dell’utente e del progettista all’interno del panorama postpanottico attuale, assegnando all’architetto il ruolo politico e intellettuale di dialogo tra tecniche di sorveglianza e loro ricaduta negli spazi dell’abitare.

Architettura postpanoptica. Strumenti e linee di ricerca per l'analisi del rapporto tra architettura e sorveglianza

TOGNI, STEFANO
2018/2019

Abstract

This critical and historical thesis is a multidisciplinary study on the most recent urban phenomenaof the power to control on the individual made in an architectural form, focusing on the theory of architectural design, on surveillance techniques and on the intersection between these disciplines. Peculiar aspects of the paradigm shift from a foucauldian surveillance paradigm to a new postpanoptic one are underlined, especially referring to the theory and practice of architecture. The examination consists in a first part in which these aspects are contextualized in the historical evolution of the socio-political complex of surveillance, with particular attention in illustrating its modern mutations and in updating the scientific lexicon aimed to describe them. In the second part, this theoretical and historical premise is declined in a technological and architectural sense, creating a framework for the analysis of the relationship between architecture and surveillance and, then, inquiring the literature for a group of interdisciplinary surveys and case studies useful to clarify the basis of this subject. Lastly, in the third part the object of inspection will be moved to the Quayside project, a smart city in the Toronto waterfront designed by Sidewalk Labs, a subsidiary company owned by Google. This case is interesting in multiple ways, as a mixed private/public management of the civil themes of privacy, surveillance and extrapolation of information. The Quayside project is a pervasive operation, in which architectural design and urban planning participate too, though the role of the architect seems confined to a secondary position. Still, going deeper in the case study, new strategies are defined for a contemporary counterplan of autonomization of the user and of the designer in the current postpanoptical landscape, giving to the architect an intellectual and political position of bespeaker of the dialogue between the technologies of surveillance and their influence on the lived space.
ARC I - Scuola di Architettura Urbanistica Ingegneria delle Costruzioni
29-apr-2020
2018/2019
La tesi, di tipologia critico-storica, si propone come un’indagine multidisciplinare focalizzata a descrivere le moderne forme urbane di controllo svolte in forma architettonica sull’intera sfera dell’individuo, concentrandosi sulla teoria della progettazione, sulle tecnologie di sorveglianza e sull’incrocio di questi due ambiti. Ciò viene portato avanti facendo risaltare quelli che sono gli aspetti peculiari del salto da un paradigma foucauldiano di tipo panottico a uno postpanottico, sempre in riferimento alla teoria e al design architettonico. La trattazione propone una prima parte di contestualizzazione storica dell’evoluzione del complesso sociopolitico della sorveglianza, con attenzione particolare nell’esporre i suoi mutamenti più recenti e nella riformulazione e aggiornamento del lessico adatto a descriverli. Nella seconda parte, queste premesse teoriche e storiografiche vengono declinate in senso tecnologico e architettonico, impostando un bagaglio di strumenti per l’analisi della relazione tra progettazione e sorveglianza e, quindi, ricercando nella letteratura una serie di ricerche e casi di indagine interdisciplinari utili a costruire le basi di questo discorso. Infine, nell’ultima e terza parte viene considerato il progetto Quayside, la smart city sul waterfront portuale di Toronto pensata da Sidewalk Labs, una società sussidiaria di Google. La scelta è ricaduta su questo caso perché interessante sotto molteplici punti di vista, come la gestione mista tra pubblico e privato di questioni civili concernenti la privacy, la sorveglianza e l’estrapolazione di dati. Quella esaminata è un’operazione pervasiva, a cui partecipano anche l’architettura e la progettazione urbanistica ma su cui, tuttavia, la figura dell’architetto sembra avere ancora un ruolo secondario. Approfondendo il caso studio, vengono invece individuate delle strategie per un contemporaneo contropiano di autonomizzazione dell’utente e del progettista all’interno del panorama postpanottico attuale, assegnando all’architetto il ruolo politico e intellettuale di dialogo tra tecniche di sorveglianza e loro ricaduta negli spazi dell’abitare.
Tesi di laurea Magistrale
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