The idea of slums, in people’s eyes and minds, has evolved over the past few years; from places of degradation and inconvenience to the public image of cities, their perception is being transformed into the one of places rich in opportunities for rebirth and education, as a consequence to the effect of humanitarian actions carried out by international authorities such as the United Nations and its Habitat conventions. Nairobi, the capital of Kenya, is home to the largest African slum, Kibera, followed by the Mathare slum in the urban context, located in the eastern part of the metropolis, on which the study focuses. The study of the state of affairs has made a general portray possible of the urban environment that residents populate and in which they fight for daily survival, in addition to the characters of the architecture of the slum and their origins. In particular, the study their study allowed the cataloguing of the architectural types that make up the urban pattern, hereditary evidence of its commercial and mercantile origin. The project proposal consists of three phases, which originate from an in-depth analysis of the studies carried out by the 2011 Collaborative Upgrading Plan (2011 Co.UP) workshop, promoted by the collaboration between Muungano Support Trust, Slum Dwellers International (SDI), University of Nairobi, University of California, Berkeley: first, the impact of the proposed design choices for the design of the riparian zone of the Mathare river was studied, making an alternative proposal. Then a proposal for a landscape project in the areas of the 4B and Gitathuru villages has been studied. Secondly, again on the basis of the proposals of the 2011 Co.U.P, the urban plan study of the network of motorways and pedestrian movements has been examined in the masterplan, to date strongly prevented by the absence of adequate structures. Finally, the development of the modular residential proposal was developed based on the principles of flexibility, ease of construction and attention to community spaces, following the participatory planning method during all phases.

L’idea di slum, agli occhi e alla mente delle persone, si è evoluta corso degli ultimi anni; da luoghi di degrado e scomodi all’immagine pubblica delle città, la loro percezione si sta trasformando in quella di luoghi ricchi di occasioni di rinascita e di educazione, anche grazie all’effetto delle azioni umanitarie svolte da enti internazionali quali le Nazioni Unite e le convention Habitat. Nairobi, la capitale del Kenya, è sede della più grande slum africana, Kibera, alla quale segue per dimensione nel contesto urbano lo slum di Mathare, localizzata nella parte orientale della metropoli, sulla quale si concentra lo studio. Lo studio dello stato di fatto ha permesso di ritrarre un quadro generale dell’ambiente urbano che i residenti popolano e nel quale lottano per la sopravvivenza giornaliera, oltre ai caratteri dell’architettura dello slum e le loro origini. In particolare, lo studio di questi ultimi ha permesso la catalogazione dei tipi architettonici che costituiscono il tessuto urbano, evidenza ereditaria della sua origine commerciale e mercantile. La proposta di progetto consiste in tre fasi, che hanno origine da un approfondimento degli studi effettuati dal workshop 2011 Collaborative Upgrading Plan (2011 Co.U.P), promosso dalla collaborazione tra Muungano Support Trust, Slum Dwellers International (SDI), University of Nairobi, University of California, Berkeley: In primo luogo si è studiato l’impatto delle scelte progettuali proposte per il disegno della zona ripariale del fiume Mathare, procedendo poi con una proposta di progetto di paesaggio nelle aree dei villaggi 4B e Gitathuru. In secondo luogo, sempre sulla base delle proposte del 2011 Co.U.P, si è approfondito nel masteplan lo studio urbanistico della rete degli spostamenti viari e pedonali, ad oggi fortemente impediti dall’assenza di strutture adeguate. Infine, lo sviluppo della proposta residenziale modulare è stata sviluppata basandosi sui principi di flessibilità, facilità di costruzione e attenzione agli spazi comunitari, seguendo la modalità di progettazione partecipata durante tutte le fasi.

Usaidizi. Mutual upgrade process Mathare. Urban and residential intervention in 4B and Gitathuru villages

CARONNA, ANNAMARIA
2018/2019

Abstract

The idea of slums, in people’s eyes and minds, has evolved over the past few years; from places of degradation and inconvenience to the public image of cities, their perception is being transformed into the one of places rich in opportunities for rebirth and education, as a consequence to the effect of humanitarian actions carried out by international authorities such as the United Nations and its Habitat conventions. Nairobi, the capital of Kenya, is home to the largest African slum, Kibera, followed by the Mathare slum in the urban context, located in the eastern part of the metropolis, on which the study focuses. The study of the state of affairs has made a general portray possible of the urban environment that residents populate and in which they fight for daily survival, in addition to the characters of the architecture of the slum and their origins. In particular, the study their study allowed the cataloguing of the architectural types that make up the urban pattern, hereditary evidence of its commercial and mercantile origin. The project proposal consists of three phases, which originate from an in-depth analysis of the studies carried out by the 2011 Collaborative Upgrading Plan (2011 Co.UP) workshop, promoted by the collaboration between Muungano Support Trust, Slum Dwellers International (SDI), University of Nairobi, University of California, Berkeley: first, the impact of the proposed design choices for the design of the riparian zone of the Mathare river was studied, making an alternative proposal. Then a proposal for a landscape project in the areas of the 4B and Gitathuru villages has been studied. Secondly, again on the basis of the proposals of the 2011 Co.U.P, the urban plan study of the network of motorways and pedestrian movements has been examined in the masterplan, to date strongly prevented by the absence of adequate structures. Finally, the development of the modular residential proposal was developed based on the principles of flexibility, ease of construction and attention to community spaces, following the participatory planning method during all phases.
ARC I - Scuola di Architettura Urbanistica Ingegneria delle Costruzioni
29-apr-2020
2018/2019
L’idea di slum, agli occhi e alla mente delle persone, si è evoluta corso degli ultimi anni; da luoghi di degrado e scomodi all’immagine pubblica delle città, la loro percezione si sta trasformando in quella di luoghi ricchi di occasioni di rinascita e di educazione, anche grazie all’effetto delle azioni umanitarie svolte da enti internazionali quali le Nazioni Unite e le convention Habitat. Nairobi, la capitale del Kenya, è sede della più grande slum africana, Kibera, alla quale segue per dimensione nel contesto urbano lo slum di Mathare, localizzata nella parte orientale della metropoli, sulla quale si concentra lo studio. Lo studio dello stato di fatto ha permesso di ritrarre un quadro generale dell’ambiente urbano che i residenti popolano e nel quale lottano per la sopravvivenza giornaliera, oltre ai caratteri dell’architettura dello slum e le loro origini. In particolare, lo studio di questi ultimi ha permesso la catalogazione dei tipi architettonici che costituiscono il tessuto urbano, evidenza ereditaria della sua origine commerciale e mercantile. La proposta di progetto consiste in tre fasi, che hanno origine da un approfondimento degli studi effettuati dal workshop 2011 Collaborative Upgrading Plan (2011 Co.U.P), promosso dalla collaborazione tra Muungano Support Trust, Slum Dwellers International (SDI), University of Nairobi, University of California, Berkeley: In primo luogo si è studiato l’impatto delle scelte progettuali proposte per il disegno della zona ripariale del fiume Mathare, procedendo poi con una proposta di progetto di paesaggio nelle aree dei villaggi 4B e Gitathuru. In secondo luogo, sempre sulla base delle proposte del 2011 Co.U.P, si è approfondito nel masteplan lo studio urbanistico della rete degli spostamenti viari e pedonali, ad oggi fortemente impediti dall’assenza di strutture adeguate. Infine, lo sviluppo della proposta residenziale modulare è stata sviluppata basandosi sui principi di flessibilità, facilità di costruzione e attenzione agli spazi comunitari, seguendo la modalità di progettazione partecipata durante tutte le fasi.
Tesi di laurea Magistrale
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10589/153512