Memorie contemporanee. Un museo di storia e arte per la Rocca di Ripafratta

The Ripafratta's Fortress rises on the Vergario hill above the town of San Giuliano Terme and was built in the XI century by the Da Ripafratta family. The fortification is marked by a fascinating history of historical conflicts between the municipalities of Lucca and Pisa which, given its strategic position, often made it the object of militant actions. It played a key role in the military history of Tuscany until the beginning of the 17th century when, after the conflicts, it fell into disuse until today. The work presents a reuse project for the Ripafratta's Fortress developed mainly in two parts: The first part was carried out for the competition "Re-use the Castle" promoted by Re-Use Italy in collaboration with the association "Salviamo la Rocca", which proposed a reintegration of the fortress in the territory through the connection to the already existing CAI routes. The second part, on which the entire thesis is focused, is dedicated to the design of a museum for the Fortress able to make it attractive again after the long state of abandonment. The project involves the creation of a museum between old and new; it is composed of several volumes that come into contact with the Fortress to transform it, and at the same time enhance its meaning. In the genesis of the project it is possible to trace 3 main actions: the action of "juxtaposition" of a new body to the pre-existing wall structure, the operation of "grafting" a new volume onto the existing one and finally the act of "reactivation" of the most ancient connecting elements, which confront the landscape. These three actions combined create a new image for the Fortress. The elaboration ends with the project "Memorie contemporanee" (Contemporary Memories); it is an installation for the new Museum, which through contemporary artists such as Barry X Ball and T-Yong Chung, as well as other great 20th century artists such as Giorgio De Chirico and Adolfo Wildt further enhances the duality between old and new, which can be found in the entire concept of the architectural project.

La Rocca di Ripafratta sorge sul colle Vergario al di sopra del Comune di San Giuliano Terme e venne costruita nel XI secolo dalla casata dei Da Ripafratta. La fortificazione è segnata da un’avvincente storia di conflitti storici tra i comuni di Lucca e Pisa che, vista la sua posizione strategica, ne fecero spesso oggetto di azioni militari. Essa giocò un ruolo chiave nella storia militare della Toscana fino agli inizi del ‘600 quando, terminati i conflitti, cadde in disuso fino ad oggi. L’elaborato presenta un progetto di riuso per la Rocca di Ripafratta sviluppato principalmente in due parti: La prima parte è stata realizzata per il concorso “Re-use the Castle” promosso da Re-Use Italy in collaborazione con l’associazione Salviamo la Rocca, che proponeva un reinserimento della fortezza nel territorio attraverso il collegamento ai percorsi CAI già esistenti. La seconda parte, sulla quale si concentra l’intero elaborato di tesi, è dedicata alla progettazione di un museo per la Rocca in grado di renderla nuovamente attrattiva dopo il lungo stato di abbandono. Il progetto prevede la realizzazione di un museo tra antico e nuovo; esso è composto da più volumi che entrano in contatto con la Rocca per trasformarla, e allo stesso tempo esaltarne il significato. Nella genesi di progetto è possibile rintracciare 3 azioni principali: l’azione di “accostamento” di un nuovo corpo alla struttura muraria preesistente, l’operazione di “innesto” di un nuovo volume sull’esistente e in fine l’atto di “riattivazione” degli elementi di collegamento più antichi, che si confrontano con il paesaggio. Queste tre azioni combinate hanno permesso di creare una nuova immagine per la Rocca. L’elaborato si conclude con il progetto “Memorie contemporanee” ; si tratta di un allestimento per il nuovo Museo, che attraverso artisti contemporanei tra cui Barry X Ball e T-Yong Chung, nonchè altri grandi artisti del ‘900 come Giorgio De Chirico e Adolfo Wildt esalta ulteriormente la dualità tra antico e nuovo, rintracciabile nell’intero concept del progetto architettonico.