ALine. From natural experience to architectural experience

The project concerns the Var river valley, which forms the western border of the territory of the metropolitan city of Nice. The Var plain (ideally situated between the sea and the mountains, in the heart of the metropolis of Nice, rich in natural resources and an interesting architectural heritage) has long been the agricultural plain of Nice which, especially since the beginning of the 20th century, has fed a constantly growing population. From the 1960s onwards, the area underwent a disorderly development: the alluvial plain was gradually devoured by a disjointed construction consisting of dwellings, industrial or commercial areas and roads that gradually spread to the hillsides. The riverbed was modified through the construction of various hydraulic works, barriers and canalizations. Over the last few years agricultural activity has decreased to the benefit of industry and the Var plain has become a peripheral area of poor quality for productive and commercial activities, subject to transformations that are often out of control. Several organisations have conducted studies on the strengths and weaknesses of the Var plain over the last ten years: the Centre d’Etudes Techniques de l’Equipement Méditerranée (Ministry of Public Works, Transport and Planning), the Délégation interministérielle à l’Aménagement du Territoire et à l’Attractivité Régionale (DATAR), the urban community of Nice Côte d’Azur in anticipation of its Territorial Coherence Scheme (Schéma de Cohérence Territoriale (SCoT)). Already in 2003, the Maritime Alps Spatial Planning Directive (DTA) identified the Var plain as a “strategic development sector”, stressing the importance of the ecological and environmental dimension. In 2009-2010, one strategic plan (entrusted to a group led by Rem Koolhaas) and three design and development studies entrusted to international teams of experts (Mateo, Seura and West 8) were carried out. Following a national call for projects, the Southern part of the Var valley was selected as one of the thirteen EcoCités of France. The goal: to create a 21st century city model, based on sustainable development. The 3000 hectares of the ÉcoCité Nice Côte d’Azur are situated between the airport and the town of Saint-Laurent du Var to the South, and la Baronne-Lingostière to the North. To become a future attraction, located at the valley among mountains, river and sea, as the extension of the beginning point- Nice Côte d’Azur Airport, which is the third busiest airport in France, based on the expectation of the multimodal hub and the new tramway line, the site is full of potentials. The project refers to this set of studies and proposes a strategy for the creation of a river park that resolves the conflict between natural landscape, agricultural landscape and human settlement. The system is organized along a continuous line, a path that puts together some “urban voids”, open spaces between nature and culture. The fulcrum of the territorial system consists of an innovative multimedia museum culminating in a multifunctional tower, grafted into a new residential area at the pedestrian bridge crossing the river: a large territorial figure that organizes a complex system of public open spaces (squares, gardens, outdoor and indoor exhibition spaces, theater on the water ...).

Il progetto riguarda la valle del fiume Var, che costituisce il confine occidentale del territorio della città metropolitana di Nizza. La pianura del Var (idealmente situata tra il mare e le montagne, nel cuore della metropoli di Nizza, ricca di risorse naturali e un interessante patrimonio architettonico) è stata a lungo la pianura agricola di Nizza che, soprattutto dall'inizio del XX secolo , ha alimentato una popolazione in costante crescita. A partire dagli anni '60, l'area subì uno sviluppo disordinato: la pianura alluvionale fu gradualmente divorata da una costruzione sconnessa costituita da abitazioni, aree industriali o commerciali e strade che si espandevano gradualmente verso le colline. Il letto del fiume è stato modificato attraverso la costruzione di varie opere idrauliche, barriere e canalizzazioni. Negli ultimi anni l'attività agricola è diminuita a beneficio dell'industria e la pianura del Var è diventata un'area periferica di scarsa qualità per attività produttive e commerciali, soggetta a trasformazioni spesso fuori controllo. Diverse organizzazioni hanno condotto studi sui punti di forza e di debolezza della pianura del Var negli ultimi dieci anni: il Centre d'Etudes Techniques de l'Equipement Méditerranée (Ministero dei lavori pubblici, dei trasporti e della pianificazione), la Délégation interministérielle à l'Aménagement du Territoire et à l'Attractivité Régionale (DATAR), la comunità urbana di Nice Côte d'Azur in previsione del suo schema di coerenza territoriale (Schéma de Cohérence Territoriale (SCoT)). Già nel 2003, la direttiva sulla pianificazione territoriale delle Alpi marittime (DTA) ha identificato la pianura del Var come un "settore di sviluppo strategico", sottolineando l'importanza della dimensione ecologica e ambientale. Nel periodo 2009-2010, sono stati realizzati un piano strategico (affidato a un gruppo guidato da Rem Koolhaas) e tre studi di progettazione e sviluppo affidati a team internazionali di esperti (Mateo, Seura e West 8). A seguito di un bando nazionale per progetti, la parte meridionale della valle del Var è stata selezionata come una delle tredici EcoCités della Francia. L'obiettivo: creare un modello di città del 21 ° secolo, basato sullo sviluppo sostenibile. I 3000 ettari dell'ÉcoCité Nice Côte d'Azur sono situati tra l'aeroporto e la città di Saint-Laurent du Var a sud e la Baronne-Lingostière a nord. Per diventare un'attrazione futura, situata nella valle tra montagne, fiume e mare, come estensione del punto di partenza, l'aeroporto di Nice Côte d'Azur, che è il terzo aeroporto più trafficato in Francia, in base alle aspettative del centro multimodale e la nuova linea tranviaria, il sito è pieno di potenzialità. Il progetto fa riferimento a questo insieme di studi e propone una strategia per la creazione di un parco fluviale che risolva il conflitto tra paesaggio naturale, paesaggio agricolo e insediamento umano. Il sistema è organizzato lungo una linea continua, un percorso che unisce alcuni "vuoti urbani", spazi aperti tra natura e cultura. Il fulcro del sistema territoriale è costituito da un innovativo museo multimediale che culmina in una torre multifunzionale, innestata in una nuova area residenziale sul ponte pedonale che attraversa il fiume: una grande figura territoriale che organizza un complesso sistema di spazi pubblici aperti (piazze, giardini, spazi espositivi all'aperto e al coperto, teatro sull'acqua ...).