In a historical moment in which architecture is increasingly conceived, represented and disseminated through the use of the digital image, in particular through photography and rendering, the aim of this thesis is to analyze the role that these two media have covered and cover today in the documentation and communication processes of the built space. Knowledge of camera technology is a necessary prerequisite for understanding and mastering the photographic technique, the starting point for making photographs capable of critically recounting the characteristics of a building and its surroundings: particular emphasis is placed on the composition of the image, that set of rules designed to create representations with a strong visual structure and pleasing to the eye. Just as photography is a fundamental means of documenting built architecture, rendering is today the reference tool for the representation of unrealized designed space: if photographic knowledge is a universally usable material that has been extensively treated for decades, we cannot say the same in the field of render, whose development is relatively recent. Over the last 10 years, there has been an evolution and a substantial improvement in the quality of the rendered images, and the trend of photorealistic rendering has gradually emerged: on the one hand, the internet and the great architecture studios, especially foreign ones, have accustomed us to seeing high quality renderings, on the other hand anyone who has tried to produce images will have found extreme difficulty in obtaining comparable results, due to the lack of a precise working method and a simple but fundamental basic idea. The achievement of photorealistic renderings is directly linked to the use of the rules of real photography, which must be applied within the 3D system. This thesis work thus traces a line between the two disciplines and presents a workflow that divides the production process into 5 Steps, breaking up a complex problem into many simpler problems.

In un momento storico in cui l’architettura viene sempre più concepita, rappresentata e divulgata attraverso l’uso dell’immagine digitale, in particolare tramite fotografia e render, l’obiettivo di questo lavoro di tesi è quello di analizzare il ruolo che questi due media hanno rivestito e rivestono oggi nei processi di documentazione e comunicazione dello spazio costruito. La conoscenza della tecnologia della fotocamera è presupposto necessario per poter comprendere e padroneggiare la tecnica fotografica, il punto di partenza per la realizzazione di fotografie in grado di raccontare criticamente le caratteristiche di un edificio e ciò che lo circonda: particolare enfasi viene posta sulla composizione dell’immagine, quell’insieme di regole atte a creare delle rappresentazioni con una struttura visiva forte e piacevoli allo sguardo. Così come la fotografia è un mezzo fondamentale per documentare l’architettura costruita, il render è oggi lo strumento di riferimento per la rappresentazione dello spazio progettato non realizzato: se la conoscenza fotografica è materia universalmente fruibile e trattata estensivamente da decenni, non si può dire lo stesso nel campo del render, il cui sviluppo è relativamente recente. Si è assistito negli ultimi 10 anni a un’evoluzione e a un miglioramento sostanziale della qualità delle immagini renderizzate e si è man mano delineato il filone del render fotorealistico: se da una parte internet e i grandi studi di architettura, soprattutto esteri, ci hanno abituati a vedere render di grande qualità, dall’altra chiunque si sia cimentato nella produzione di immagini avrà riscontrato estrema difficoltà nell’ottenimento di risultati paragonabili, a causa della mancanza di un metodo di lavoro preciso e di una semplice ma fondamentale idea di base. L’ottenimento di render fotorealistici è direttamente collegato all’uso delle regole della fotografia reale, che devono essere applicate all’interno del sistema 3D. Questo lavoro di tesi traccia dunque una linea di congiunzione tra le due discipline e presenta un flusso di lavoro che divide il processo di produzione in 5 Step, frazionando un problema complesso in tanti problemi più semplici.

Architecture in pixels. Relazioni, similitudini e differenze tra fotografia e rendering nella rappresentazione dell'architettura

PINTUS, SERGIO
2018/2019

Abstract

In a historical moment in which architecture is increasingly conceived, represented and disseminated through the use of the digital image, in particular through photography and rendering, the aim of this thesis is to analyze the role that these two media have covered and cover today in the documentation and communication processes of the built space. Knowledge of camera technology is a necessary prerequisite for understanding and mastering the photographic technique, the starting point for making photographs capable of critically recounting the characteristics of a building and its surroundings: particular emphasis is placed on the composition of the image, that set of rules designed to create representations with a strong visual structure and pleasing to the eye. Just as photography is a fundamental means of documenting built architecture, rendering is today the reference tool for the representation of unrealized designed space: if photographic knowledge is a universally usable material that has been extensively treated for decades, we cannot say the same in the field of render, whose development is relatively recent. Over the last 10 years, there has been an evolution and a substantial improvement in the quality of the rendered images, and the trend of photorealistic rendering has gradually emerged: on the one hand, the internet and the great architecture studios, especially foreign ones, have accustomed us to seeing high quality renderings, on the other hand anyone who has tried to produce images will have found extreme difficulty in obtaining comparable results, due to the lack of a precise working method and a simple but fundamental basic idea. The achievement of photorealistic renderings is directly linked to the use of the rules of real photography, which must be applied within the 3D system. This thesis work thus traces a line between the two disciplines and presents a workflow that divides the production process into 5 Steps, breaking up a complex problem into many simpler problems.
RUIZ BAZÁN, IRENE
ARC I - Scuola di Architettura Urbanistica Ingegneria delle Costruzioni
29-apr-2020
2018/2019
In un momento storico in cui l’architettura viene sempre più concepita, rappresentata e divulgata attraverso l’uso dell’immagine digitale, in particolare tramite fotografia e render, l’obiettivo di questo lavoro di tesi è quello di analizzare il ruolo che questi due media hanno rivestito e rivestono oggi nei processi di documentazione e comunicazione dello spazio costruito. La conoscenza della tecnologia della fotocamera è presupposto necessario per poter comprendere e padroneggiare la tecnica fotografica, il punto di partenza per la realizzazione di fotografie in grado di raccontare criticamente le caratteristiche di un edificio e ciò che lo circonda: particolare enfasi viene posta sulla composizione dell’immagine, quell’insieme di regole atte a creare delle rappresentazioni con una struttura visiva forte e piacevoli allo sguardo. Così come la fotografia è un mezzo fondamentale per documentare l’architettura costruita, il render è oggi lo strumento di riferimento per la rappresentazione dello spazio progettato non realizzato: se la conoscenza fotografica è materia universalmente fruibile e trattata estensivamente da decenni, non si può dire lo stesso nel campo del render, il cui sviluppo è relativamente recente. Si è assistito negli ultimi 10 anni a un’evoluzione e a un miglioramento sostanziale della qualità delle immagini renderizzate e si è man mano delineato il filone del render fotorealistico: se da una parte internet e i grandi studi di architettura, soprattutto esteri, ci hanno abituati a vedere render di grande qualità, dall’altra chiunque si sia cimentato nella produzione di immagini avrà riscontrato estrema difficoltà nell’ottenimento di risultati paragonabili, a causa della mancanza di un metodo di lavoro preciso e di una semplice ma fondamentale idea di base. L’ottenimento di render fotorealistici è direttamente collegato all’uso delle regole della fotografia reale, che devono essere applicate all’interno del sistema 3D. Questo lavoro di tesi traccia dunque una linea di congiunzione tra le due discipline e presenta un flusso di lavoro che divide il processo di produzione in 5 Step, frazionando un problema complesso in tanti problemi più semplici.
Tesi di laurea Magistrale
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10589/153907