The contemporary city often operates as a speculative and fragmented apparatus, subordinated to the logic of security and profit: resources and public spaces are increasingly privatized and conceived as goods. Marseille fully represents this type of contemporary urbanity. In fact, privatization and isolation processes, that cause the closure of the city are underway. Within the urban organism, the polarization between the north and south of the city increases the economic and social distance between the rich and the poor, destroying all forms of mixité and exchange. In particular, we are witnessing the phenomenon of residential closure to the detriment of the use of public space. Such phenomenon can be observed in different forms, in the center as well as in the suburbs. In this panorama of socio-spatial fragments, I want to develop a reflection on the city as common. It is therefore considered as a set of spatial practices, through which space is created both as an asset to be shared and as a means that can shape new collective institutions. This research aims therefore to outline a strategy of opening towards a common space, and to identify it as a necessary operation for the reconstruction of the historical fabric and the regeneration of the suburbs. The large landscape structures that shape Marseille metropolitan area are the starting point for setting up a system of collective resources. Firstly, I identified the interstitial fabric between the hinterland and the sea, which is located between the main infrastructural axes. Secondly, I chose two sections of the city to reflect on the phenomenon considered in its complexity, and to offer a spectrum of interventions on different urban materials . The first case study concerns the heart of the city, the Noailles district and the role it can play within the historical context. The second case study focuses a sample of the city on the margins of the most recent urban operations, included between the villages of La Cabucelle and La Delorme, which represents the intersection between the productive city and some fragments of domesticity.

La città contemporanea spesso opera come un apparato speculativo e frammentario, subordinato alla logica della sicurezza e del profitto: le risorse e gli spazi pubblici sono sempre più privatizzati e concepiti come merci. Marsiglia rappresenta a pieno questo tipo di urbanità contemporanea. Al suo interno, infatti, sono in atto processi di privatizzazione e isolamento che contribuiscono al fenomeno di chiusura della città su sé stessa. All’interno dell’organismo urbano, la polarizzazione tra Nord e Sud della città non fa che aumentare la distanza economica e sociale tra ricchi e poveri, annientando ogni forma di mixité e di scambio. In particolare assistiamo al fenomeno della chiusura residenziale a discapito dell’utilizzo dello spazio pubblico, osservabile, sotto forme diverse, nel centro e nella periferia. In questo panorama di frammenti socio spaziali, si inserisce una riflessione sulla città intesa come ‘common’.Essa viene perciò considerata come un insieme di pratiche spaziali, attraverso le quali lo spazio stesso è creato sia come un bene da condividere, sia come un mezzo che può dare forma a nuove istituzioni di condivisione. La ricerca si pone perciò come obiettivo quello di delineare una strategia di apertura verso uno spazio comune, e di identificarla come operazione necessaria per la ricostruzione del tessuto storico e la rigenerazione della periferia. Le grandi strutture paesaggistiche che danno forma al territorio metropolitano marsigliese costituiscono di fatto l’elemento di partenza per predisporre un sistema di risorse collettive.Una volta individuato il tessuto interstiziale compreso tra l’entroterra e il mare, posto tra i principali assi infrastrutturali, si è scelto di studiare due sezioni della città per riflettere sul fenomeno considerato nella sua complessità, e offrire uno spettro di interventi su materiali urbani differenti. Il primo caso riguarda il cuore della città, il quartiere di Noailles e il ruolo che può giocare all’interno del contesto storico. Il secondo riguarda un campione di città ai margini delle più recenti operazioni urbane, compreso tra i nuclei di villaggi de La Cabucelle e La Delorme, che rappresentano l’intersezione tra la città produttiva e alcuni frammenti di domesticità.

Marsiglia territorio condiviso. Strategie di apertura verso uno spazio comune, tra la ricostruzione del tessuto storico e la rigenerazione della periferia

SALOMONI, RICCARDO
2018/2019

Abstract

The contemporary city often operates as a speculative and fragmented apparatus, subordinated to the logic of security and profit: resources and public spaces are increasingly privatized and conceived as goods. Marseille fully represents this type of contemporary urbanity. In fact, privatization and isolation processes, that cause the closure of the city are underway. Within the urban organism, the polarization between the north and south of the city increases the economic and social distance between the rich and the poor, destroying all forms of mixité and exchange. In particular, we are witnessing the phenomenon of residential closure to the detriment of the use of public space. Such phenomenon can be observed in different forms, in the center as well as in the suburbs. In this panorama of socio-spatial fragments, I want to develop a reflection on the city as common. It is therefore considered as a set of spatial practices, through which space is created both as an asset to be shared and as a means that can shape new collective institutions. This research aims therefore to outline a strategy of opening towards a common space, and to identify it as a necessary operation for the reconstruction of the historical fabric and the regeneration of the suburbs. The large landscape structures that shape Marseille metropolitan area are the starting point for setting up a system of collective resources. Firstly, I identified the interstitial fabric between the hinterland and the sea, which is located between the main infrastructural axes. Secondly, I chose two sections of the city to reflect on the phenomenon considered in its complexity, and to offer a spectrum of interventions on different urban materials . The first case study concerns the heart of the city, the Noailles district and the role it can play within the historical context. The second case study focuses a sample of the city on the margins of the most recent urban operations, included between the villages of La Cabucelle and La Delorme, which represents the intersection between the productive city and some fragments of domesticity.
VOLTINI, MARCO
ARC I - Scuola di Architettura Urbanistica Ingegneria delle Costruzioni
29-apr-2020
2018/2019
La città contemporanea spesso opera come un apparato speculativo e frammentario, subordinato alla logica della sicurezza e del profitto: le risorse e gli spazi pubblici sono sempre più privatizzati e concepiti come merci. Marsiglia rappresenta a pieno questo tipo di urbanità contemporanea. Al suo interno, infatti, sono in atto processi di privatizzazione e isolamento che contribuiscono al fenomeno di chiusura della città su sé stessa. All’interno dell’organismo urbano, la polarizzazione tra Nord e Sud della città non fa che aumentare la distanza economica e sociale tra ricchi e poveri, annientando ogni forma di mixité e di scambio. In particolare assistiamo al fenomeno della chiusura residenziale a discapito dell’utilizzo dello spazio pubblico, osservabile, sotto forme diverse, nel centro e nella periferia. In questo panorama di frammenti socio spaziali, si inserisce una riflessione sulla città intesa come ‘common’.Essa viene perciò considerata come un insieme di pratiche spaziali, attraverso le quali lo spazio stesso è creato sia come un bene da condividere, sia come un mezzo che può dare forma a nuove istituzioni di condivisione. La ricerca si pone perciò come obiettivo quello di delineare una strategia di apertura verso uno spazio comune, e di identificarla come operazione necessaria per la ricostruzione del tessuto storico e la rigenerazione della periferia. Le grandi strutture paesaggistiche che danno forma al territorio metropolitano marsigliese costituiscono di fatto l’elemento di partenza per predisporre un sistema di risorse collettive.Una volta individuato il tessuto interstiziale compreso tra l’entroterra e il mare, posto tra i principali assi infrastrutturali, si è scelto di studiare due sezioni della città per riflettere sul fenomeno considerato nella sua complessità, e offrire uno spettro di interventi su materiali urbani differenti. Il primo caso riguarda il cuore della città, il quartiere di Noailles e il ruolo che può giocare all’interno del contesto storico. Il secondo riguarda un campione di città ai margini delle più recenti operazioni urbane, compreso tra i nuclei di villaggi de La Cabucelle e La Delorme, che rappresentano l’intersezione tra la città produttiva e alcuni frammenti di domesticità.
Tesi di laurea Magistrale
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10589/153990