Retune. Un sistema che sfrutta i biofeedback per personalizzare l'esperienza di ascolto della musica

Music has always been present in human life. Since our origins, it has accompanied us in our growth, both as a species and as individuals. It is therefore inevitable to think that it is not just a means of recreation, but that it is rooted deeper down, influencing our thoughts and emotions. We all experience this phenomenon every day: the music we listen to, whether we like it or not, always evokes feelings in our body. Numerous studies have been made in this field, and we have also come to define what are the characteristics of music that evoke certain moods in us. In recent years this topic has become particularly important: with the advent of numerous music streaming services, the emotions and moods generated by music have become the focal point around which this industry lives, but also creating another effect: we have available virtually all the music ever produced, and this paralyzes us. It has created a paradox in which too much choice translates into difficulty in choosing, and consequently an impoverishment of the experience of listening to music. Alongside this negative phenomenon, however, something good was also born: the "wellness music". It means the use of music to generate positive effects on our body and mind. Thanks to numerous custom-made apps and playlists, this practice can be done by anyone. Analyzing these two aspects of the music industry, I developed a system of two products that use the positive properties of music to positively influence the listener's mental state according to his or her criteria. In particular, these products try to overcome the problem of too much choice given to us by the music industry through sensors capable of collecting user data in real-time and customizing the experience by suggesting the appropriate tracks so that only the positive part of the music remains, i.e. listening, while eliminating what could negatively affect the listener's mental state.

La musica è da sempre presente nella vita degli esseri umani. Fin dalle nostre origini, ci ha accompagnati nella nostra crescita, sia come specie che come individui. É perciò inevitabile pensare che non si tratti solo di un mezzo di svago, ma che affondi le sue radici più in profondità, arrivando a influenzare il nostro pensiero e le nostre emozioni. Tutti noi riusciamo a sperimentare questo fenomeno tutti i giorni in realtà: la musica che ascoltiamo, che ci piaccia o meno, evoce sempre delle sensazioni nel nostro corpo. Numerosi sono gli studi che sono stati fatti in questo campo, e si è arrivati anche a definire quali sono le caratteristiche della musica che evocano in noi determinati stati d'animo. Negli ultimi anni questo argomento è diventato particolarmente importante: con l'avvento di numerosi servizi di streaming musicale, le emozioni e gli stati d'animo generati dalla musica sono diventati il fulcro attorno a cui questa industria vive, creando però anche un'altro effetto: abbiamo a disposizione praticamente tutta la musica mai prodotta, e questo ci paralizza. Si è creato un paradosso in cui la troppa scelta si traduce in difficoltà di scegliere, e, di conseguenza in un impoverimento dell'esperienza di ascolto della musica. Accanto a questo fenomeno negativo, però, è nato anche qualcosa di buono: la "wellness music", ovvero l'utilizzo della musica per generare degli effetti positivi sul nostro corpo e sulla nostra mente. Grazie a numerose app e playlist su misura, questa pratica può essere fatta da chiunque. Analizzando questi due aspetti dell'industria musicale, ho sviluppato un sistema di due prodotti che utilizzano le proprietà positive della musica per influenzare positivamente lo stato mentale dell'ascoltatore secondo i criteri da lui decisi. In particolare, questi prodotti cercano di oltrepassare il problema della troppa scelta dataci dall'industria musicale attraverso dei sensori in grado di raccogliere i dati dell'utente in tempo reale e personalizzare l'esperienza suggerendo i brani adeguati in modo tale che rimanga solo la parte positiva della musica, ovvero l'ascolto, eliminando invece quello che potrebbe influire negativamente sullo stato mentale dell'ascoltatore.