A new ecological perception for Teheran. A strategy to restore a socio-ecological balance in Teheran's piedmont areas

This thesis start from the experience gained in the collaboration of 2019 international competition with the team of Studio Gioia Gibelli and Prof. Ilda Vegge for the construction of an ecological corridor in Tehran. The paper deals with the possibility of creating a green network in the northern part of Tehran, a the bottom part of the Elburz mountains slopes, thinking about a possible solution to current issues such as: the growing urban pressure on green areas, the degradation of ecologically fragile environments, the city planning and slow and alternative mobility. The aim of the project, through a knowledge of the territory, its history and its traditions, is to visualize a system of green areas that can contribute to improving socio-ecological aspects of the areas concerned (directly) and of the whole territory (indirectly). Tehran in the last forty years, since the Islamic Revolution of 1978, has experienced a strong urbanization and a consequent increase in population density at the disavantage of green areas. The absent or late planning and protection of greenery have led the Iranian capital to substantially degrade its green heritage, once the pride of the nation. Apart this situation we can observe a lack of public green areas and infrastructures dedicated to slow and sustainable mobility. But the most important problem that afflicts Teheran, now more than ever, is the scarcity of water. The vision and guidelines that are proposed try to give a solution to these problems by following the trend of the municipality of Tehran which in recent years has understood the problem and has decided to invest in a radical renewal of the capital based on the concepts of resilience, green infrastructures and renewable energies. The proposal provides for a network divided into two systems: horizontal and vertical. Taking up the concept of ecological corridor addressed in the competition, the horizontal network is based on the bottom part of the mountain slopes, counteracting the pressure that urban expansion exerts on the last and remaining green spaces of the city. This system also works as a “sponge” zone, capturing and purifying rainwater and melted snow coming from the mountains. The vertical network is intended instead as a green area that invades the city, creating a "buffer zone" with the Kan river as a starting point. Also this part of the project works with the concepts of resilience, purification of rain and waste water, ecological corridor. The Thesis work proposed is linked to the one prepared in collaboration with Dr. Alessio Gosetti with whom the preliminary analysis work was undertaken and who worked on the part of the Kan river basin.

Questa tesi nasce dall’esperienza maturata nel concorso internazionale del 2019 affrontato con il team dello Studio Gioia Gibelli e la Prof.ssa Ilda Vagge per la realizzazione di un corridoio ecologico a Teheran. L’elaborato affronta la possibilità di creare un network verde nella parte nord di Teheran, alle pendici della catena montuosa Elburz, ragionando su una possibile soluzione a temi attuali come: la crescente pressione urbana sugli ambiti verdi, la degradazione di ambienti ecologicamente fragili, la programmazione della città e della mobilità lenta ed alternativa. Lo scopo del progetto, attraverso una conoscenza del territorio, della sua storia e delle sue tradizioni, è quello di visualizzare un sistema di ambiti verdi che possano contribuire a migliorare aspetti socio-ecologici delle aree interessate (direttamente) e di tutto il territorio (indirettamente). Teheran negli ultimi quarant’anni, a partire dalla Rivoluzione Islamica del ’78, ha vissuto una forte urbanizzazione ed un conseguente aumento della densità abitativa a discapito delle aree verdi. L’assente o tardiva pianificazione e tutela del verde hanno portando la capitale Iraniana a degradare in maniera consistente il proprio patrimonio vegetale, un tempo orgoglio della Nazione. A questo si aggiunge una mancanza di verde pubblico, di infrastrutture dedicate alla mobilità lenta e sostenibile. Ma la problematica di maggior rilievo che affligge queste terre ora come non mai è la scarsità d’acqua. La visione e le linee guida che vengono proposte provano a dare una soluzione a questi problemi seguendo il trend della municipalità di Teheran che negli ultimi anni ha compreso il problema ed ha deciso di intervenire ed investire in un radicale rinnovamento della capitale basato sui concetti di resilienza, infrastrutture verdi ed energie rinnovabili. La proposta prevede un network ripartito in due sistemi: orizzontale e verticale. Il network orizzontale, riprendendo il concetto di corridoio ecologico affrontato nel concorso, si va ad innestare alle pendici montane contrastando la pressione che l’espansione urbana esercita sugli ultimi e residuali spazi verdi della città. Questo sistema lavora inoltre come una zona di assorbimento, catturando e purificando le acque piovane e provenienti dallo scioglimento delle nevi delle montagne. Il network verticale è da intendersi invece come un'area verde che invade la città, creando una "zona cuscinetto" con il fiume Kan come punto di partenza. Anche questa parte di progetto lavora con i concetti di resilienza, depurazione delle acque piovane e reflue, corridoio ecologico. L’elaborato qui proposto si aggancia a quello redatto in collaborazione con il Dott. Alessio Gosetti con cui è stato intrapreso il lavoro di analisi preliminare e che ha lavorato sulla parte del bacino del fiume Kan.