Palermo, located in the heart of the Mediterranean, thanks to the different dominations that have taken place over the course of three thousand years, has become over time a cradle of differences, a city in which the encounter or clash between different cultures has generated an anthropological and unique in the world making hospitality and integration always represent ancient and daily constants. The redevelopment and museum project concerns the Kalsa district, a district in the historic center of Palermo with a strong identity character in which the signs of this historical and cultural stratification are tangible. The neighborhood, in fact, was born in the tenth century under the Arab domination with the name of al Halisah or "the Elected" because inside it was placed the fortified citadel of the emir, which could be accessed for middle of four doors. Just on one of them, juxtaposed to the old defensive bastion, with a front on Piazza Kalsa and the other overlooking the sea, Palazzo Forcella De Seta was built, which was built and then partially reconfigured between 1833 and 1841. The palace takes its name from some of the noble families who owned it and its current shape is also the result of historical stratifications that have taken place over time. The Palace, testifying to the power and wealth that noble families possessed until the nineteenth century, ranks among the numerous noble buildings that make up the waterfront of the city, depriving the latter and all its population of the visual relationship with the sea. La Kalsa still maintains a strong identity character and despite having a strong potential due to the position adjacent to the sea, in particular to the new tourist port of the Cala, and to other buildings with great historical and cultural value, today the square is in a state of strong degradation and Palazzo Forcella De Seta, after a long period of neglect it appears almost forgotten and not accessible to the public. The redevelopment project aims precisely to enhance the position of this square through an urban intervention that favors a new dialogue between the sea and the historic center of the city. The design intention is to highlight the axis that connects the square, the heart of Kalsa, directly with the sea, working both on the waterfront with the construction of a new public gathering space and on the square itself, redeveloping it and redefining its urban space. The intention is to work in compliance with the pre-existence going to exploit the difference in height between the current entrance of the Palace, located more than 4 meters from Piazza Kalsa, so as to create a double square generated by the identification of new axes and by the addition of two twin and symmetrical bodies. The project involves the construction of a museum center generated both by the recovery and enhancement of the internal environments of the existing building and by the architectural graft placed in the space in front of the Palazzo delimiting Piazza Kalsa. The newly built museum part consists of a hypostyle hall created by subtracting material that recreates an elevated space, and therefore a new square adjacent to that of the Kalsa on which stands one of the two twin bodies generated by a wall extrusion and which defines a double height museum space.This museum center has the aim of becoming a laboratory open to the city, which will use history, culture, science and art as catalysts for social development. A place where people can meet not only to appreciate beauty, but also to dialogue around it. The Mediterranean has always been considered the cradle of beauty and a crossroads of human thought, of which the beauty of man-made works is its maximum expression. For these reasons we imagined to dedicate the museum to works of art that can tell the thought and life of men who through their research and discoveries have tried to speak to people's minds generating in them a feeling of amazement and emotion. A space where art speaks to the brain through the path that man has made both individually and even before as a species and that makes beauty not only a product of the brain, but rather of the "human spirit". For these reasons we decided to call the museum "Mediterranean Museum of Arts and Vision", where the environments will tell the discoveries of neuroscientists in relation to the perception of art and beauty and vice versa like these different forms of art, through the discoveries and the techniques used by the artists can help to better understand the brain and visual perception.

Palermo, posta nel cuore del Mediterraneo, grazie alle diverse dominazioni che si sono succedute nel corso di tremila anni, è diventata nel tempo una culla delle differenze, una città in cui l’ incontro o lo scontro tra differenti culture ha generato una ricchezza antropologica e culturale unica al mondo facendo si che l’ accoglienza e l’ integrazione rappresentino da sempre costanti antiche e quotidiane. Il progetto di riqualificazione e musealizzazione riguarda il quartiere della Kalsa, quartiere del centro storico di Palermo dal forte carattere identitario in cui sono tangibili i segni di questa stratificazione storica e culturale. Il quartiere, infatti, nacque nel X secolo sotto il dominio arabo con il nome di al Halisah ovvero “l’ Eletta” in quanto al suo interno era stata posta la cittadella fortificata dell’ emiro, alla quale era possibile accedere per mezzo di quattro porte. Proprio sopra una di esse, giustapposto al vecchio bastione difensivo, con un fronte su piazza Kalsa e con l’ altro affacciato sul mare, fu costruito Palazzo Forcella De Seta, che fu costruito e poi in parte riconfigurato tra il 1833 e il 1841. Il palazzo prende il nome proprio da alcune delle famiglie nobiliari che lo hanno posseduto e la sua conformazione attuale è il frutto anch’ essa di stratificazioni storiche avvenute nel corso del tempo. Il Palazzo, a testimonianza della potenza e ricchezza che le famiglie nobiliari hanno posseduto fino al XIX secolo, si colloca con la sua imponenza fra i numerosi edifici nobiliari che costituiscono il waterfront della città privando quest’ ultima e tutta la sua popolazione del rapporto visivo con il mare. La Kalsa mantiene ancora oggi un forte carattere identitario e nonostante possegga un forte potenziale dovuto alla posizione limitrofa al mare, in particolare al nuovo porto turistico della Cala, e ad altri edifici dal grande valore storicoculturale, oggi la piazza verte in uno stato di forte degrado e Palazzo Forcella De Seta, dopo un lungo periodo di abbandono appare quasi dimenticato e non accessibile al pubblico. Il progetto di riqualificazione mira appunto a valorizzare la posizione di questa piazza attraverso un intervento urbano che favorisca un nuovo dialogo fra il mare e il centro storico della città. L’intenzione progettuale è quella di evidenziare l’ asse che collega la piazza, cuore della Kalsa, direttamente con il mare, lavorando sia sul waterfront con la costruzione di un nuovo spazio pubblico di aggregazione sia sulla piazza stessa riqualificandola e ridefinendone lo spazio urbano. La volontà preposta è quella di lavorare nel rispetto della preesitenza andando a sfruttare la differenza di quota tra l’ attuale ingresso del Palazzo, posto a più 4 metri rispetto a piazza Kalsa, così da creare una doppia piazza generata dall’ individuazione di nuovi assi e dall’addizione di due corpi gemelli e simmetrici. Il progetto prevede la realizzazione di un centro museale generato sia dal recupero e valorizzazione degli ambienti interni dell’ edificio esistente sia dall’ innesto architettonico posto nello spazio antistante il Palazzo a delimitazione di piazza Kalsa. La parte museale di nuova edificazione è costituita da una sala ipostila creata per sottrazione di materia che va a ricreare uno spazio sopraelevato, e quindi una nuova piazza adiacente a quella della Kalsa sulla quale si erge uno dei due corpi gemelli generato da un’ estrusione muraria e che si pone a definizione di uno spazio museale a doppia altezza. Questo centro museale ha l’ intento di divenire un laboratorio aperto alla città, che utilizzerà la storia, la cultura, la scienza e l’arte come catalizzatori di sviluppo sociale. Un luogo dove la gente pu incontrarsi non solo per apprezzare la bellezza, ma anche per dialogare intorno ad essa. Il Mediterraneo da sempre è stato considerato la culla della bellezza e crocevia del pensiero umano, di cui appunto la bellezza delle opere fatte dall’uomo ne rappresenta la sua massima espressione. Per questi motivi abbiamo immaginato di dedicare il museo alle opere d’arte che possono raccontare il pensiero e la vita di uomini che attraverso le loro ricerche e le loro scoperte hanno cercato di parlare alle menti delle persone generando in loro una sensazione di stupore e di emozione. Uno spazio dove l’arte parla al cervello attraverso il cammino che l’uomo ha fatto sia singolarmente che ancora prima come specie e che fa sì che la bellezza non sia solo un prodotto del cervello, ma piuttosto dello “spirito umano”. Per questi motivi abbiamo pensato di chiamare il museo “Museo Mediterraneo delle arti e della visione”, dove gli ambienti racconteranno le scoperte dei neuroscienziati in relazione alla percezione dell’ arte e della bellezza e viceversa come queste diverse forme di arte, attraverso le scoperte e le tecniche usate dagli artisti possano contribuire a capire meglio il cervello e la percezione visiva.

Palazzo Forcella De Seta. Musealizzazione dell' edificio storico e riqualificazione di piazza Kalsa a Palermo

GIAMBRI, MARIA CRISTINA;MONACELLI, MARIA CHIARA
2018/2019

Abstract

Palermo, located in the heart of the Mediterranean, thanks to the different dominations that have taken place over the course of three thousand years, has become over time a cradle of differences, a city in which the encounter or clash between different cultures has generated an anthropological and unique in the world making hospitality and integration always represent ancient and daily constants. The redevelopment and museum project concerns the Kalsa district, a district in the historic center of Palermo with a strong identity character in which the signs of this historical and cultural stratification are tangible. The neighborhood, in fact, was born in the tenth century under the Arab domination with the name of al Halisah or "the Elected" because inside it was placed the fortified citadel of the emir, which could be accessed for middle of four doors. Just on one of them, juxtaposed to the old defensive bastion, with a front on Piazza Kalsa and the other overlooking the sea, Palazzo Forcella De Seta was built, which was built and then partially reconfigured between 1833 and 1841. The palace takes its name from some of the noble families who owned it and its current shape is also the result of historical stratifications that have taken place over time. The Palace, testifying to the power and wealth that noble families possessed until the nineteenth century, ranks among the numerous noble buildings that make up the waterfront of the city, depriving the latter and all its population of the visual relationship with the sea. La Kalsa still maintains a strong identity character and despite having a strong potential due to the position adjacent to the sea, in particular to the new tourist port of the Cala, and to other buildings with great historical and cultural value, today the square is in a state of strong degradation and Palazzo Forcella De Seta, after a long period of neglect it appears almost forgotten and not accessible to the public. The redevelopment project aims precisely to enhance the position of this square through an urban intervention that favors a new dialogue between the sea and the historic center of the city. The design intention is to highlight the axis that connects the square, the heart of Kalsa, directly with the sea, working both on the waterfront with the construction of a new public gathering space and on the square itself, redeveloping it and redefining its urban space. The intention is to work in compliance with the pre-existence going to exploit the difference in height between the current entrance of the Palace, located more than 4 meters from Piazza Kalsa, so as to create a double square generated by the identification of new axes and by the addition of two twin and symmetrical bodies. The project involves the construction of a museum center generated both by the recovery and enhancement of the internal environments of the existing building and by the architectural graft placed in the space in front of the Palazzo delimiting Piazza Kalsa. The newly built museum part consists of a hypostyle hall created by subtracting material that recreates an elevated space, and therefore a new square adjacent to that of the Kalsa on which stands one of the two twin bodies generated by a wall extrusion and which defines a double height museum space.This museum center has the aim of becoming a laboratory open to the city, which will use history, culture, science and art as catalysts for social development. A place where people can meet not only to appreciate beauty, but also to dialogue around it. The Mediterranean has always been considered the cradle of beauty and a crossroads of human thought, of which the beauty of man-made works is its maximum expression. For these reasons we imagined to dedicate the museum to works of art that can tell the thought and life of men who through their research and discoveries have tried to speak to people's minds generating in them a feeling of amazement and emotion. A space where art speaks to the brain through the path that man has made both individually and even before as a species and that makes beauty not only a product of the brain, but rather of the "human spirit". For these reasons we decided to call the museum "Mediterranean Museum of Arts and Vision", where the environments will tell the discoveries of neuroscientists in relation to the perception of art and beauty and vice versa like these different forms of art, through the discoveries and the techniques used by the artists can help to better understand the brain and visual perception.
ARC I - Scuola di Architettura Urbanistica Ingegneria delle Costruzioni
6-giu-2020
2018/2019
Palermo, posta nel cuore del Mediterraneo, grazie alle diverse dominazioni che si sono succedute nel corso di tremila anni, è diventata nel tempo una culla delle differenze, una città in cui l’ incontro o lo scontro tra differenti culture ha generato una ricchezza antropologica e culturale unica al mondo facendo si che l’ accoglienza e l’ integrazione rappresentino da sempre costanti antiche e quotidiane. Il progetto di riqualificazione e musealizzazione riguarda il quartiere della Kalsa, quartiere del centro storico di Palermo dal forte carattere identitario in cui sono tangibili i segni di questa stratificazione storica e culturale. Il quartiere, infatti, nacque nel X secolo sotto il dominio arabo con il nome di al Halisah ovvero “l’ Eletta” in quanto al suo interno era stata posta la cittadella fortificata dell’ emiro, alla quale era possibile accedere per mezzo di quattro porte. Proprio sopra una di esse, giustapposto al vecchio bastione difensivo, con un fronte su piazza Kalsa e con l’ altro affacciato sul mare, fu costruito Palazzo Forcella De Seta, che fu costruito e poi in parte riconfigurato tra il 1833 e il 1841. Il palazzo prende il nome proprio da alcune delle famiglie nobiliari che lo hanno posseduto e la sua conformazione attuale è il frutto anch’ essa di stratificazioni storiche avvenute nel corso del tempo. Il Palazzo, a testimonianza della potenza e ricchezza che le famiglie nobiliari hanno posseduto fino al XIX secolo, si colloca con la sua imponenza fra i numerosi edifici nobiliari che costituiscono il waterfront della città privando quest’ ultima e tutta la sua popolazione del rapporto visivo con il mare. La Kalsa mantiene ancora oggi un forte carattere identitario e nonostante possegga un forte potenziale dovuto alla posizione limitrofa al mare, in particolare al nuovo porto turistico della Cala, e ad altri edifici dal grande valore storicoculturale, oggi la piazza verte in uno stato di forte degrado e Palazzo Forcella De Seta, dopo un lungo periodo di abbandono appare quasi dimenticato e non accessibile al pubblico. Il progetto di riqualificazione mira appunto a valorizzare la posizione di questa piazza attraverso un intervento urbano che favorisca un nuovo dialogo fra il mare e il centro storico della città. L’intenzione progettuale è quella di evidenziare l’ asse che collega la piazza, cuore della Kalsa, direttamente con il mare, lavorando sia sul waterfront con la costruzione di un nuovo spazio pubblico di aggregazione sia sulla piazza stessa riqualificandola e ridefinendone lo spazio urbano. La volontà preposta è quella di lavorare nel rispetto della preesitenza andando a sfruttare la differenza di quota tra l’ attuale ingresso del Palazzo, posto a più 4 metri rispetto a piazza Kalsa, così da creare una doppia piazza generata dall’ individuazione di nuovi assi e dall’addizione di due corpi gemelli e simmetrici. Il progetto prevede la realizzazione di un centro museale generato sia dal recupero e valorizzazione degli ambienti interni dell’ edificio esistente sia dall’ innesto architettonico posto nello spazio antistante il Palazzo a delimitazione di piazza Kalsa. La parte museale di nuova edificazione è costituita da una sala ipostila creata per sottrazione di materia che va a ricreare uno spazio sopraelevato, e quindi una nuova piazza adiacente a quella della Kalsa sulla quale si erge uno dei due corpi gemelli generato da un’ estrusione muraria e che si pone a definizione di uno spazio museale a doppia altezza. Questo centro museale ha l’ intento di divenire un laboratorio aperto alla città, che utilizzerà la storia, la cultura, la scienza e l’arte come catalizzatori di sviluppo sociale. Un luogo dove la gente pu incontrarsi non solo per apprezzare la bellezza, ma anche per dialogare intorno ad essa. Il Mediterraneo da sempre è stato considerato la culla della bellezza e crocevia del pensiero umano, di cui appunto la bellezza delle opere fatte dall’uomo ne rappresenta la sua massima espressione. Per questi motivi abbiamo immaginato di dedicare il museo alle opere d’arte che possono raccontare il pensiero e la vita di uomini che attraverso le loro ricerche e le loro scoperte hanno cercato di parlare alle menti delle persone generando in loro una sensazione di stupore e di emozione. Uno spazio dove l’arte parla al cervello attraverso il cammino che l’uomo ha fatto sia singolarmente che ancora prima come specie e che fa sì che la bellezza non sia solo un prodotto del cervello, ma piuttosto dello “spirito umano”. Per questi motivi abbiamo pensato di chiamare il museo “Museo Mediterraneo delle arti e della visione”, dove gli ambienti racconteranno le scoperte dei neuroscienziati in relazione alla percezione dell’ arte e della bellezza e viceversa come queste diverse forme di arte, attraverso le scoperte e le tecniche usate dagli artisti possano contribuire a capire meglio il cervello e la percezione visiva.
Tesi di laurea Magistrale
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10589/154351