The history of Avellino has deep roots, firstly in the Roman colony of Abellinum, then in the Longobard settlement built on the Collina della Terra. The historical core of Avellino has been affected by continuous conquests by the populations that inhabited the South of Italy. The Longobards, the Normans, the Angiò, the Aragoneses inhabited the county of Avellino causing numerous changes to the fortified core located on the Collina della Terra, widening its borders and infrastructure so that it could become a defensive stronghold in a strategic position, at the crossroads between Benevento, Salerno, but especially on the main route between Naples and the Apulian Kingdom. The position has often benefited the fate of the city of Avellino, which, being able to count on the continuous and necessary traffic, has seen its importance grow more and more, passing from a simple county to a princedom. The far-sightedness and administrative capacity of some illustrious personalities who governed the city, including the Marquise Maria de Cardona and the Caracciolo-Rossi family, made Avellino an important centre, characterized by profitable activities, such as the Wool Art and the grain trade, which was based in the elegant baroque building of the Dogana dei Grani, built by Cosimo Fanzago. After the earthquake of 1930 and the two World Wars, Avellino seemed to have found such a peace that it could return to the splendours of the belle époque at the beginning of the century. However, the city was shaken by the terrible seismic event of November 23rd 1980, which caused such a deep wound that it lacerated, beyond the numerous human lives and economic resources of the territory, especially the identity and memory of an entire community. It is in fact the objective of this thesis work to deal with the places of historical memory of Avellino: the Collina della Terra, the Norman-Swabian Castle, the Dogana dei Grani, the Public Square. The city has built its identity around these places, but today it seems to have forgotten their importance, due to a development that, especially after the earthquake, has affected less and less the historic core.

La storia della città di Avellino ha radici profonde, radicate dapprima nella colonia romana di Abellinum, poi nel nucleo longobardo edificato sulla Collina della Terra. Il nucleo storico di Avellino è stato interessato da continue conquiste da parte dei popoli che abitarono il Mezzogiorno. I Longobardi, i Normanni, gli Angiò, gli Aragonesi hanno abitato la contea di Avellino provocando numerosi cambiamenti al nucleo fortificato sito sulla Collina della Terra, allargandone i confini e infrastrutturandolo affinché potesse divenire una roccaforte difensiva in una posizione strategia, al crocevia tra Benevento, Salerno, ma soprattutto sulla direttrice principale tra Napoli e il Regno delle Puglie. La posizione ha giovato spesso alle sorti della città di Avellino, che potendo contare sui continui e necessari traffici, ha visto crescere sempre di più la sua importanza, passando da semplice contea a principato. La lungimiranza e la capacità amministrativa di alcuni illustri personaggi che hanno governato la città, tra cui la marchesa Maria de Cardona e la famiglia Caracciolo-Rossi, hanno reso Avellino un importante centro, caratterizzato da attività redditizie, come l’Arte della Lana e il commercio dei grani, che trovava dimora dell’elegante edificio barocco della Dogana dei Grani, realizzato da Cosimo Fanzago. Dopo il terremoto del 1930 e le due Guerre mondiali, Avellino sembrava aver trovato una pace tale da permetterle un ritorno ai fasti della belle èpoque di inizio secolo. Tuttavia la città fu scossa dal terribile evento sismico del 23 novembre 1980, che ha provocato una ferita così profonda da aver lacerato, oltre le numerose vite umane e le risorse economiche del territorio, in particolar modo l’identità e la memoria di un popolo intero. È infatti obiettivo di questo lavoro di tesi occuparsi dei luoghi della memoria storica di Avellino: la Collina della Terra, il Castello normanno-svevo, la Dogana dei Grani, la Piazza Pubblica. La città ha costruito la propria identità intorno a questi luoghi, tuttavia oggi sembra averne dimenticato l’importanza, in virtù di uno sviluppo che, soprattutto in seguito al terremoto, ha riguardato sempre meno il nucleo storico.

Identità resilienti. Rigenerazione di architetture e spazi pubblici per il centro storico di Avellino

PASTORE, LUCA
2018/2019

Abstract

The history of Avellino has deep roots, firstly in the Roman colony of Abellinum, then in the Longobard settlement built on the Collina della Terra. The historical core of Avellino has been affected by continuous conquests by the populations that inhabited the South of Italy. The Longobards, the Normans, the Angiò, the Aragoneses inhabited the county of Avellino causing numerous changes to the fortified core located on the Collina della Terra, widening its borders and infrastructure so that it could become a defensive stronghold in a strategic position, at the crossroads between Benevento, Salerno, but especially on the main route between Naples and the Apulian Kingdom. The position has often benefited the fate of the city of Avellino, which, being able to count on the continuous and necessary traffic, has seen its importance grow more and more, passing from a simple county to a princedom. The far-sightedness and administrative capacity of some illustrious personalities who governed the city, including the Marquise Maria de Cardona and the Caracciolo-Rossi family, made Avellino an important centre, characterized by profitable activities, such as the Wool Art and the grain trade, which was based in the elegant baroque building of the Dogana dei Grani, built by Cosimo Fanzago. After the earthquake of 1930 and the two World Wars, Avellino seemed to have found such a peace that it could return to the splendours of the belle époque at the beginning of the century. However, the city was shaken by the terrible seismic event of November 23rd 1980, which caused such a deep wound that it lacerated, beyond the numerous human lives and economic resources of the territory, especially the identity and memory of an entire community. It is in fact the objective of this thesis work to deal with the places of historical memory of Avellino: the Collina della Terra, the Norman-Swabian Castle, the Dogana dei Grani, the Public Square. The city has built its identity around these places, but today it seems to have forgotten their importance, due to a development that, especially after the earthquake, has affected less and less the historic core.
ARC I - Scuola di Architettura Urbanistica Ingegneria delle Costruzioni
6-giu-2020
2018/2019
La storia della città di Avellino ha radici profonde, radicate dapprima nella colonia romana di Abellinum, poi nel nucleo longobardo edificato sulla Collina della Terra. Il nucleo storico di Avellino è stato interessato da continue conquiste da parte dei popoli che abitarono il Mezzogiorno. I Longobardi, i Normanni, gli Angiò, gli Aragonesi hanno abitato la contea di Avellino provocando numerosi cambiamenti al nucleo fortificato sito sulla Collina della Terra, allargandone i confini e infrastrutturandolo affinché potesse divenire una roccaforte difensiva in una posizione strategia, al crocevia tra Benevento, Salerno, ma soprattutto sulla direttrice principale tra Napoli e il Regno delle Puglie. La posizione ha giovato spesso alle sorti della città di Avellino, che potendo contare sui continui e necessari traffici, ha visto crescere sempre di più la sua importanza, passando da semplice contea a principato. La lungimiranza e la capacità amministrativa di alcuni illustri personaggi che hanno governato la città, tra cui la marchesa Maria de Cardona e la famiglia Caracciolo-Rossi, hanno reso Avellino un importante centro, caratterizzato da attività redditizie, come l’Arte della Lana e il commercio dei grani, che trovava dimora dell’elegante edificio barocco della Dogana dei Grani, realizzato da Cosimo Fanzago. Dopo il terremoto del 1930 e le due Guerre mondiali, Avellino sembrava aver trovato una pace tale da permetterle un ritorno ai fasti della belle èpoque di inizio secolo. Tuttavia la città fu scossa dal terribile evento sismico del 23 novembre 1980, che ha provocato una ferita così profonda da aver lacerato, oltre le numerose vite umane e le risorse economiche del territorio, in particolar modo l’identità e la memoria di un popolo intero. È infatti obiettivo di questo lavoro di tesi occuparsi dei luoghi della memoria storica di Avellino: la Collina della Terra, il Castello normanno-svevo, la Dogana dei Grani, la Piazza Pubblica. La città ha costruito la propria identità intorno a questi luoghi, tuttavia oggi sembra averne dimenticato l’importanza, in virtù di uno sviluppo che, soprattutto in seguito al terremoto, ha riguardato sempre meno il nucleo storico.
Tesi di laurea Magistrale
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