TrènTacà. Una nuova esperienza di gita scolastica presso la città di Trento

Starting from a personal experience, I wondered what is the tourist experience of exploring a city of a child. There are many services of any kind for adults ready to satisfy their needs and desires, and what about children? It seems that the market has forgotten about them; perhaps because of the intrinsic problems in this type of target or because they are often users whose experience is subordinate to that of adults. A child cannot move alone, he must adapt and follow the plans of the adults; especially when it comes to school trips. With the school the discovery of a new city still takes place in an "archaic" way: children are forced to remain passive, silent and orderly as they follow a guide that explains the history of the city. The most puzzling fact is that technology is often banned in this type of experience. Children today learn to use technology even before talking. Why not use this relationship to design new types of exploratory and educational experiences? At the moment applications are seen by adults more as a means to keep them busy and not bore them. But what if we used these tools not to distract them but to actively discover the place they are visiting? The technology today allows to establish with the territory new and various types of immersive relationships that would allow children to live the place in an unforgettable way. TrènTacà was born from these reflections with the aim of transforming the experience of school trips in the city. It is a mobile city game that through the game and the metaphor of an alien attack wants to show the city of Trento in a new, funny, engaging and dynamic way. The game has been designed on the basis of the history of the city and the choice of a game and the use of a metaphor helps not to make perceive the didactic content in the eyes of the pupils, who will learn without realizing to do so. The smartphone is no longer confined to breaks, but is the main tool with which explore the city, without the guidance of an adult. Students will be able to move freely in the city, however being monitored remotely in a non-intrusive way by teachers. This project aims to set as an example guide for how the tourist experience of children can be transformed, making it more engaging and fun without losing content, both as regards school trips but also in general the tourist offer of the various cities.

Partendo da un’esperienza personale, mi sono chiesta quale sia l’esperienza turistica di esplorazione di una città di un bambino. Per gli adulti esistono servizi di ogni tipo pronti a soddisfare ogni loro esigenza e desiderio, e per i bambini? Sembra che il mercato si sia dimenticato di loro; forse per colpa delle problematicità intrinseche in questo tipo di target o per il fatto che si tratti spesso di utenti la cui esperienza è subordinata a quella degli adulti. Un bambino non può muoversi da solo, si deve adattare e seguire i piani dei grandi; soprattutto quando si parla di gite scolastiche. Con la scuola la scoperta di una nuova città avviene ancora in modo “arcaico”: i bambini sono costretti a rimanere passivi, in silenzio e ordinati mentre seguono una guida che spiega loro la storia della città. Fatto più sconcertante è quello per cui la tecnologia sia spesso vietata in questo tipo di esperienze. I bambini oggi imparano ad utilizzare la tecnologia ancora prima di parlare. Perché non sfruttare questo rapporto per progettare nuove tipologie di esperienze esplorative e educative? Al momento le applicazioni sono viste dagli adulti più come un mezzo per tenerli occupati e non farli annoiare. Ma se utilizzassimo questi strumenti non per distrarli ma per farli scoprire in modo attivo il luogo che stanno visitando? La tecnologia oggi permette di instaurare con il territorio nuovi e vari tipi di rapporti immersivi che permetterebbero ai bambini di vivere il luogo in modo indimenticabile. TrènTacà nasce da queste riflessioni con l’obiettivo di trasformare l’esperienza di gita scolastica in città. Si tratta di un mobile city game che attraverso il gioco e la metafora di un attacco alieno vuole far scoprire la città di Trento ai ragazzi in modo nuovo, divertente, coinvolgente e dinamico. Il gioco è stato progettato sulla base della storia della città e la scelta del gioco e l’utilizzo di una metafora aiuta a non far percepire il contenuto didattico agli occhi degli alunni, che impareranno senza accorgersi di farlo. Lo smartphone non è più confinato alle sole pause, ma è lo strumento principale con cui esplorare la città, senza la guida di un adulto. Gli alunni infatti potranno muoversi liberamente in città, restando comunque monitorati da remoto in modo non intrusivo dai professori. Questo progetto si vuole porre come esempio guida per come l’esperienza turistica dei ragazzi possa essere trasformata, rendendola più coinvolgente e divertente senza però perdere di contenuto, sia per quanto riguarda le gite scolastiche ma anche in generale l’offerta turistica delle varie città.