The importance of a clear and transparent monetary policy communication has grown considerably strong in the last 25 years; central banks have understood the benefits of an unambiguous and transparent policy communication to improve monetary policy transmission to the economy. Hence, since 1994, central bank communication has followed an evolutionary path towards an increased information disclosure and an improved transparency. Because of this enhanced communication framework, nowadays policy announcements convey contemporaneously information about monetary policy and the economic outlook. In this thesis, following Jarocinski and Karadi (2018), we decouple these two components relying on high-frequency variations of interest rates and stock prices around monetary policy announcements: surprising monetary policy tightening shocks should increase interest rates and decrease stock prices, while central bank information shocks should increase both. Furthermore, through a structural vector autoregressive model, we assess the effects of the two diverse shocks on five economies of the Euro Area. Assessing monetary policy communication effects within the Euro Area is of great interest; indeed, within the European monetary union, countries with sizeable fiscal heterogeneity and with independent budgets are prone to the same monetary stance. Therefore, within our empirical work, we measure whether ECB announcements could be perceived with subtle, but relevant differences, between European countries bearing different fiscal burdens. We find that the way a central bank information shock is absorbed by the national stock market index is strictly influenced by the country’s debt to GDP ratio. Indeed, we observe that information shocks produce an opposite reaction in the stock market indexes of countries with high debt to GDP ratio with respect to what a monetary policy should engineer. This latter finding suggests a negative correlation between the debt to GDP ratio and the effectiveness of monetary policy in influencing national stock markets in the Euro Area.

L'importanza del trasmettere dichiarazioni di politica monetaria attraverso comunicazioni chiare e trasparenti è cresciuta in modo sostanziale negli ultimi 25 anni; le banche centrali hanno infatti compreso quanto una comunicazione diretta e trasparente contribuisca ad una miglior trasmissione della politica monetaria all’economia reale. Pertanto, dal 1994, la comunicazione delle banche centrali ha seguito un percorso evolutivo verso una miglior divulgazione dell’informazione e una maggior trasparenza. Ad oggi, grazie ad un migliorato modello comunicativo, gli annunci di politica monetaria trasmettono contemporaneamente informazioni sulla politica monetaria e sulle prospettive economiche. In questo lavoro di tesi, seguendo Jarocinski e Karadi (2018), disaccoppiamo queste due componenti studiando le variazioni ad alta frequenza dei tassi d'interesse e delle quotazioni azionarie durante agli annunci di politica monetaria: gli shock di natura restrittiva che sorprendono le aspettative dovrebbero indurre un aumento nei tassi d'interesse e una diminuzione delle quotazioni azionarie, mentre gli shock informativi della banca centrale dovrebbero portare ad un aumento di entrambi. Inoltre, attraverso un modello VAR strutturale, valutiamo gli effetti dei due diversi shock su cinque economie dell'Area Euro. Analizzare gli effetti della comunicazione di politica monetaria all'interno dell'Area Euro è di grande interesse; infatti, l'unione monetaria Europea è costituita da paesi con una notevole eterogeneità fiscale e con bilanci indipendenti soggetti alla medesima politica monetaria. Pertanto, nella nostra ricerca empirica misuriamo se gli annunci della BCE possano essere percepiti con sottili, ma rilevanti differenze tra paesi europei che sopportano oneri fiscali differenti. Troviamo che il modo in cui gli shock informativi della banca centrale vengono assorbiti dall’indice azionario nazionale è strettamente influenzato dal rapporto debito pubblico/PIL del paese. Infatti, in paesi con elevato rapporto debito/PIL, gli shock informativi generano negli indici borsistici una reazione opposta rispetto a quella che dovrebbe favorire uno shock di politica monetaria. Quest'ultima constatazione suggerisce l’esistenza di una correlazione negativa tra il rapporto debito/PIL e l'efficacia delle politiche monetarie nell'influenzare i mercati azionari nazionali nei paesi dell’Area Euro.

Monetary policy communication effects and fiscal heterogeneity : an empirical analysis of the Euro area

VEGEZZI, LEONARDO
2018/2019

Abstract

The importance of a clear and transparent monetary policy communication has grown considerably strong in the last 25 years; central banks have understood the benefits of an unambiguous and transparent policy communication to improve monetary policy transmission to the economy. Hence, since 1994, central bank communication has followed an evolutionary path towards an increased information disclosure and an improved transparency. Because of this enhanced communication framework, nowadays policy announcements convey contemporaneously information about monetary policy and the economic outlook. In this thesis, following Jarocinski and Karadi (2018), we decouple these two components relying on high-frequency variations of interest rates and stock prices around monetary policy announcements: surprising monetary policy tightening shocks should increase interest rates and decrease stock prices, while central bank information shocks should increase both. Furthermore, through a structural vector autoregressive model, we assess the effects of the two diverse shocks on five economies of the Euro Area. Assessing monetary policy communication effects within the Euro Area is of great interest; indeed, within the European monetary union, countries with sizeable fiscal heterogeneity and with independent budgets are prone to the same monetary stance. Therefore, within our empirical work, we measure whether ECB announcements could be perceived with subtle, but relevant differences, between European countries bearing different fiscal burdens. We find that the way a central bank information shock is absorbed by the national stock market index is strictly influenced by the country’s debt to GDP ratio. Indeed, we observe that information shocks produce an opposite reaction in the stock market indexes of countries with high debt to GDP ratio with respect to what a monetary policy should engineer. This latter finding suggests a negative correlation between the debt to GDP ratio and the effectiveness of monetary policy in influencing national stock markets in the Euro Area.
ING - Scuola di Ingegneria Industriale e dell'Informazione
29-apr-2020
2018/2019
L'importanza del trasmettere dichiarazioni di politica monetaria attraverso comunicazioni chiare e trasparenti è cresciuta in modo sostanziale negli ultimi 25 anni; le banche centrali hanno infatti compreso quanto una comunicazione diretta e trasparente contribuisca ad una miglior trasmissione della politica monetaria all’economia reale. Pertanto, dal 1994, la comunicazione delle banche centrali ha seguito un percorso evolutivo verso una miglior divulgazione dell’informazione e una maggior trasparenza. Ad oggi, grazie ad un migliorato modello comunicativo, gli annunci di politica monetaria trasmettono contemporaneamente informazioni sulla politica monetaria e sulle prospettive economiche. In questo lavoro di tesi, seguendo Jarocinski e Karadi (2018), disaccoppiamo queste due componenti studiando le variazioni ad alta frequenza dei tassi d'interesse e delle quotazioni azionarie durante agli annunci di politica monetaria: gli shock di natura restrittiva che sorprendono le aspettative dovrebbero indurre un aumento nei tassi d'interesse e una diminuzione delle quotazioni azionarie, mentre gli shock informativi della banca centrale dovrebbero portare ad un aumento di entrambi. Inoltre, attraverso un modello VAR strutturale, valutiamo gli effetti dei due diversi shock su cinque economie dell'Area Euro. Analizzare gli effetti della comunicazione di politica monetaria all'interno dell'Area Euro è di grande interesse; infatti, l'unione monetaria Europea è costituita da paesi con una notevole eterogeneità fiscale e con bilanci indipendenti soggetti alla medesima politica monetaria. Pertanto, nella nostra ricerca empirica misuriamo se gli annunci della BCE possano essere percepiti con sottili, ma rilevanti differenze tra paesi europei che sopportano oneri fiscali differenti. Troviamo che il modo in cui gli shock informativi della banca centrale vengono assorbiti dall’indice azionario nazionale è strettamente influenzato dal rapporto debito pubblico/PIL del paese. Infatti, in paesi con elevato rapporto debito/PIL, gli shock informativi generano negli indici borsistici una reazione opposta rispetto a quella che dovrebbe favorire uno shock di politica monetaria. Quest'ultima constatazione suggerisce l’esistenza di una correlazione negativa tra il rapporto debito/PIL e l'efficacia delle politiche monetarie nell'influenzare i mercati azionari nazionali nei paesi dell’Area Euro.
Tesi di laurea Magistrale
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10589/154530