Over the last twenty years Salerno has undergone numerous architectural and urban renewal actions aimed on the one hand to give the city a contemporary and international image, on the other hand to restore buildings belonging to the historical and cultural heritage. Despite this intense renovation work, however, many issues have remained unaddressed, especially if we look at the city’s historical centre, where portions of the urban fabric abandoned for decades are now in critical conditions. The most significant example of this abandonment is the area at the foot of Monte Bonadies: here the complex of the "Edifici Mondo” stands, a conventual structure that was later transformed into a prison at the beginning of the nineteenth century until its disposal during the ‘80s. This thesis research proposes the reactivation of the abandoned area by adopting an approach that, having to measure itself with an extraneous context, seeks to find the essence of the project through the dialogue with the local community: the effort to understand the needs of the territory through interactive exchanges with the citizens, the local associations and the administration represented the essential starting point for this work. The project proposal is divided into several phases: starting from a large-scale vision that aims at recovering the high historical center and its relationship with the park of Monte Bonadies, it ends up to a more small-sized scale that proposes the reactivation of the “Edifici mondo” ¬¬complex. The project strategy does not envisage a total re-development of the complex in the short term, an intervention deemed unfeasible given the limited economic resources, but rather the implementation of discrete interventions which allow temporary reuse, thus triggering a process of progressive revitalization of the entire complex. The project proposes to gain space by subtracting it from the degraded area through a subsequent series of interventions that gradually allow to enter the abandoned area, building breaches in the walls and colonizing portions of buildings. These interventions are distributed along a path that allows to cross the area surrounded by the walls of the former prison and to reopen the convent buildings, perceived for long time as massive and inviolable presences.

Salerno negli ultimi vent’anni è stata oggetto di numerose azioni di rinnovamento architettonico e urbanistico che miravano da un lato a conferire un’immagine contemporanea ed internazionale alla città, dall’altro a ripristinare edifici appartenenti al patrimonio storico e culturale. Nonostante quest’opera di intenso rinnovamento sono rimaste tuttavia numerose questioni aperte, in particolar modo nel nucleo storico della città, dove porzioni di tessuto urbano abbandonate da decenni versano in condizioni critiche. L’esempio più significativo di questo abbandono è l’area ai piedi del Monte Bonadies, dove sorge il complesso degli “Edifici Mondo”, una struttura in origine conventuale trasformata poi in sede carceraria all’inizio del XIX secolo fino alla dismissione avvenuta negli anni ’80. Questa tesi di ricerca propone la riattivazione dell’area abbandonata adottando un approccio che, dovendosi misurare con un contesto estraneo, cerca di trovare le ragioni del progetto attraverso il dialogo con la comunità locale: lo sforzo di comprendere le necessità del territorio attraverso il confronto con i singoli cittadini, le associazioni di quartiere e l’Amministrazione è stato assunto come punto di partenza imprescindibile di questo lavoro. La proposta progettuale si articola in più fasi, parte da una visione a larga scala che mira a recuperare il centro storico alto e il suo rapporto con il parco del Monte Bonadies e arriva ad una scala più minuta che propone la riattivazione del complesso degli Edifici Mondo. La strategia esclude una riqualificazione totale del complesso nell’immediato, intervento ritenuto irrealizzabile rispetto alle risorse economiche disponibili, ma suggerisce la realizzazione di interventi discreti, che permettano un riuso temporaneo, innescando così un processo di progressiva rivitalizzazione dell’intero complesso. Si propone di riconquistare spazio sottraendolo al degrado attraverso una serie successiva di interventi che gradualmente permettano di entrare nell’area abbandonata, costruendo brecce nelle mura e colonizzando porzioni di edifici. Questi interventi sono distribuiti su un percorso che consente di attraversare l’area cinta dalle mura dell’ex carcere e di riaprire alla città gli edifici conventuali, percepiti da tempo come presenze massicce e inviolabili.

Salerno e l'identità ritrovata. Nuove sequenze per la riattivazione degli Edifici Mondo

ANTONELLI, IRENE;MAZZANTI, GIOVANNI
2018/2019

Abstract

Over the last twenty years Salerno has undergone numerous architectural and urban renewal actions aimed on the one hand to give the city a contemporary and international image, on the other hand to restore buildings belonging to the historical and cultural heritage. Despite this intense renovation work, however, many issues have remained unaddressed, especially if we look at the city’s historical centre, where portions of the urban fabric abandoned for decades are now in critical conditions. The most significant example of this abandonment is the area at the foot of Monte Bonadies: here the complex of the "Edifici Mondo” stands, a conventual structure that was later transformed into a prison at the beginning of the nineteenth century until its disposal during the ‘80s. This thesis research proposes the reactivation of the abandoned area by adopting an approach that, having to measure itself with an extraneous context, seeks to find the essence of the project through the dialogue with the local community: the effort to understand the needs of the territory through interactive exchanges with the citizens, the local associations and the administration represented the essential starting point for this work. The project proposal is divided into several phases: starting from a large-scale vision that aims at recovering the high historical center and its relationship with the park of Monte Bonadies, it ends up to a more small-sized scale that proposes the reactivation of the “Edifici mondo” ¬¬complex. The project strategy does not envisage a total re-development of the complex in the short term, an intervention deemed unfeasible given the limited economic resources, but rather the implementation of discrete interventions which allow temporary reuse, thus triggering a process of progressive revitalization of the entire complex. The project proposes to gain space by subtracting it from the degraded area through a subsequent series of interventions that gradually allow to enter the abandoned area, building breaches in the walls and colonizing portions of buildings. These interventions are distributed along a path that allows to cross the area surrounded by the walls of the former prison and to reopen the convent buildings, perceived for long time as massive and inviolable presences.
ARC I - Scuola di Architettura Urbanistica Ingegneria delle Costruzioni
6-giu-2020
2018/2019
Salerno negli ultimi vent’anni è stata oggetto di numerose azioni di rinnovamento architettonico e urbanistico che miravano da un lato a conferire un’immagine contemporanea ed internazionale alla città, dall’altro a ripristinare edifici appartenenti al patrimonio storico e culturale. Nonostante quest’opera di intenso rinnovamento sono rimaste tuttavia numerose questioni aperte, in particolar modo nel nucleo storico della città, dove porzioni di tessuto urbano abbandonate da decenni versano in condizioni critiche. L’esempio più significativo di questo abbandono è l’area ai piedi del Monte Bonadies, dove sorge il complesso degli “Edifici Mondo”, una struttura in origine conventuale trasformata poi in sede carceraria all’inizio del XIX secolo fino alla dismissione avvenuta negli anni ’80. Questa tesi di ricerca propone la riattivazione dell’area abbandonata adottando un approccio che, dovendosi misurare con un contesto estraneo, cerca di trovare le ragioni del progetto attraverso il dialogo con la comunità locale: lo sforzo di comprendere le necessità del territorio attraverso il confronto con i singoli cittadini, le associazioni di quartiere e l’Amministrazione è stato assunto come punto di partenza imprescindibile di questo lavoro. La proposta progettuale si articola in più fasi, parte da una visione a larga scala che mira a recuperare il centro storico alto e il suo rapporto con il parco del Monte Bonadies e arriva ad una scala più minuta che propone la riattivazione del complesso degli Edifici Mondo. La strategia esclude una riqualificazione totale del complesso nell’immediato, intervento ritenuto irrealizzabile rispetto alle risorse economiche disponibili, ma suggerisce la realizzazione di interventi discreti, che permettano un riuso temporaneo, innescando così un processo di progressiva rivitalizzazione dell’intero complesso. Si propone di riconquistare spazio sottraendolo al degrado attraverso una serie successiva di interventi che gradualmente permettano di entrare nell’area abbandonata, costruendo brecce nelle mura e colonizzando porzioni di edifici. Questi interventi sono distribuiti su un percorso che consente di attraversare l’area cinta dalle mura dell’ex carcere e di riaprire alla città gli edifici conventuali, percepiti da tempo come presenze massicce e inviolabili.
Tesi di laurea Magistrale
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10589/154617