La tesi affronta il tema del museo contemporaneo che amplia il suo classico concetto di “tempio delle muse” e di “contenitore della memoria”, la cui finalità era raccogliere, conservare, studiare, esporre e comunicare le collezioni, ed evolve verso un nuovo ruolo sociale, che lo sta trasformando da “elemento di welfare” ad “attore dello sviluppo” per il territorio e di “sviluppo sociale” rispetto alla domanda di servizi culturali. Per questo progetto è stata utilizzata una doppia lente di indagine: da un lato si tenta di dare voce alla realtà degli ex manicomi, diventati ormai spazi vuoti o mal gestiti, dando loro una nuova vita attraverso la riqualificazione e la riconversione di tali strutture; dall’altro si tenta di smascherare gli stereotipi e si invita a riflettere sulla centralità della persona con disagio mentale, sui suoi bisogni e sullo spazio come “luogo” che comunica attraverso le “tracce” artistiche che influiscono sul benessere del paziente. L’indagine è stata svolta secondo modalità qualitative, deduttive, legate principalmente alla scrupolosa osservazione di tali luoghi ed all’ascolto attivo degli utenti che frequentano gli stessi. La riconversione della struttura parte dal miglioramento in ogni sfera d’attività: dall’adeguamento delle strutture attraverso spazi flessibili, alla conservazione e cura delle collezioni negli archivi; dalla determinazione di sezioni espositive allo studio dei percorsi, dalla scelta delle opere da collocare all’interno delle sale alla scelta dei sistemi espositivi, dal disegno dell’allestimento alla realizzazione di spazi interattivi. Il Museo d’arte Paolo Pini fa riflettere e supera le diversità sociali, mostrandosi, così, un “catalizzatore”che deve tendere a proporsi quale centro di socializzazione e quale creatore di convergenze e diventare teatro di processi relazionali particolarmente significativi, oltre ad incarnare i paradigmi di pensiero delle persone che vivono questo spazio.

Contemporanea_mente: progetto di riqualificazione del museo d'arte Paolo Pini

SBORDONE, TERESA
2009/2010

Abstract

La tesi affronta il tema del museo contemporaneo che amplia il suo classico concetto di “tempio delle muse” e di “contenitore della memoria”, la cui finalità era raccogliere, conservare, studiare, esporre e comunicare le collezioni, ed evolve verso un nuovo ruolo sociale, che lo sta trasformando da “elemento di welfare” ad “attore dello sviluppo” per il territorio e di “sviluppo sociale” rispetto alla domanda di servizi culturali. Per questo progetto è stata utilizzata una doppia lente di indagine: da un lato si tenta di dare voce alla realtà degli ex manicomi, diventati ormai spazi vuoti o mal gestiti, dando loro una nuova vita attraverso la riqualificazione e la riconversione di tali strutture; dall’altro si tenta di smascherare gli stereotipi e si invita a riflettere sulla centralità della persona con disagio mentale, sui suoi bisogni e sullo spazio come “luogo” che comunica attraverso le “tracce” artistiche che influiscono sul benessere del paziente. L’indagine è stata svolta secondo modalità qualitative, deduttive, legate principalmente alla scrupolosa osservazione di tali luoghi ed all’ascolto attivo degli utenti che frequentano gli stessi. La riconversione della struttura parte dal miglioramento in ogni sfera d’attività: dall’adeguamento delle strutture attraverso spazi flessibili, alla conservazione e cura delle collezioni negli archivi; dalla determinazione di sezioni espositive allo studio dei percorsi, dalla scelta delle opere da collocare all’interno delle sale alla scelta dei sistemi espositivi, dal disegno dell’allestimento alla realizzazione di spazi interattivi. Il Museo d’arte Paolo Pini fa riflettere e supera le diversità sociali, mostrandosi, così, un “catalizzatore”che deve tendere a proporsi quale centro di socializzazione e quale creatore di convergenze e diventare teatro di processi relazionali particolarmente significativi, oltre ad incarnare i paradigmi di pensiero delle persone che vivono questo spazio.
MARANI, PIETRO
ARC III - Facolta' del Design
31-mar-2011
2009/2010
Tesi di laurea Magistrale
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10589/15821