Riqualificazione del naturale. Etica del designer nell'era antropocenica

The human being is facing an unparalleled climate crisis in the contemporary world. The era in which we find ourselves living, defined by scientists is Anthropocene, places humanity in the face of natural imbalances that put a strain on life on earth, albeit caused by man himself. The efforts made so far, undertaken following an increased awareness of man in the face of these challenges, however, do not seem sufficient. The risk of an environmental catastrophe persists, despite the fact that politicians but also designers have in the past supported a more attentive approach to the environment and its dynamics. The thesis starts from the modus operandi of a designer characterised by a versatility that leads him to interface with multiple areas of study, which is guided by an environmental ethic that supports him in a design aimed at the problems that are emerging with the climate crisis. The next step with respect to an environmentally sensitive design is a design that directly faces environmental issues by intervening on the mitigation of natural imbalances in the key places of the problem. This determines a shift of design interest from the known urban redevelopment to a natural redevelopment. Take into consideration, for example, the glacial environment and in particular the alpine one, where the melting of glaciers, determined by the rise in temperature caused by the climate crisis, is a widespread problem that needs immediate mitigation. The Alpine Arc offers an opportunity for project intervention that addresses the hydrological and local biodiversity problem that responds to these needs. The natural redevelopment must determine the design substrate that guides the designer to contribute positively to the balance in the coexistence between man and nature.

L’essere umano sta affrontando nella contemporaneità una crisi climatica senza eguali. L’era nella quale ci troviamo a vivere, definita dagli studiosi era antropocenica, pone l’umanità di fronte a squilibri naturali che mettono a dura prova la vita sulla terra, seppur causati dall’uomo stesso. Gli sforzi fatti fino ad ora, intrapresi a seguito di una accresciuta consapevolezza dell’uomo di fronte a queste sfide, non appaiono però sufficienti. Il rischio di una catastrofe ambientale permane, nonostante lungimiranti uomini politici ma anche progettisti abbiano sostenuto già in passato un approccio maggiormente attento all’ambiente e alle sue dinamiche. L’elaborato di tesi prende avvio dal modus operandi di un designer contraddistinto da una poliedricità che lo porta a interfacciarsi con molteplici ambiti di studio, il quale sia guidato da un’etica ambientale che lo supporti in una progettazione mirata ai problemi che stanno emergendo con la crisi climatica. Il passo successivo rispetto ad una progettazione sensibile all’ambiente, è una progettazione che affronti in modo diretto le criticità ambientali intervenendo sulla mitigazione e il rallentamento degli squilibri naturali nei luoghi cardine del problema. Questo determina una traslazione d’interesse progettuale dall’ormai nota riqualificazione urbana a una riqualificazione del naturale. Si prenda in considerazione esemplificativamente l’ambiente glaciale ed in particolare quello alpino, dove lo scioglimento dei ghiacciai, determinato dall’innalzamento della temperatura causato dalla crisi climatica, risulta una problematica ormai diffusa e che necessita di mitigazione immediata. L’arco alpino offre un’occasione d’intervento progettuale che affronti il problema idrologico e della biodiversità locale che risponda a queste necessità. La riqualificazione del naturale deve, quindi, determinare il substrato progettuale che guidi il designer per contribuire positivamente all’equilibrio nella convivenza tra uomo e natura.