The cave of resolution. Architectural reinterpretation of allegory of the cave in consideration of urban discussions

Man forms of intervention are becoming more aggressive than ever. Many of the most recent human interventions are causing irrecoverable results. Concordantly, the deepening of the epistemological categories that support the project is producing a confusion with respect to the distinction between man and nature, confusing and often overlapping the same notions of "artificiality" and "naturalness". This research starts from the ancient narrative of Plato's "Allegory of the Cave", as an epistemological pretext to start a critique of some current trends in urban development. The treatment begins by resuming the debate around the concepts of "Physis" and "Nomos", trying to understand their philosophical specification to establish a basis for investigating some contemporary approaches. The era we are living in, called "Anthropocene", is judged by geographers and urban critics as the era of the ruin of nature; a critical phase that is dramatically altering the values of our landscapes and natural habitats. Faced with this, it is important to try to re-establish the ancient alliance between Physis and Nomos, in order not to risk falling into the destructive ideologies of the man who is the master of the world, but also to avoid following some now fashionable trends, which consider greening of urban environments as a sort of panacea for all ills, regardless of the specificity of the contexts of reference. The objective is to provide a precise path to resolve the divergence, to reach a reciprocal point where the interventions of man and nature get along; protect landscape values and involve them in community development. Referring to an area of Greece, in a peripheral zone of Athens, the research attempts to elaborate a design proposal that takes this reflection into account, starting from the recognition of the olive tree as a symbol of a millennial balance between the modification intervention of the man and the thrusts of nature in this area.

Le forme di intervento dell’uomo sulla natura si stanno facendo più aggressive che mai. Molti dei più recenti interventi dell’uomo stanno provocando risultati irrecuperabili. Parallelamente, l’approfondimento delle categorie epistemologiche che sostengono il progetto sta producendo una confusione rispetto alla distinzione uomo/natura, confondendo e spesso sovrapponendo le stesse nozioni di “artificialità” e di “naturalità”. Questa ricerca parte dall'antica narrazione dell’“Allegoria della Caverna” di Platone, come pretesto epistemologico per avviare una critica di alcune tendenze attuali dello sviluppo urbano. La trattazione inizia riprendendo il dibattito attorno ai concetti di “Physis” e “Nomos”, cercando di comprenderne la specificazione filosofica per stabilire una base per indagare alcuni approcci contemporanei. L’epoca che stiamo vivendo, definita “Antropocene”, viene giudicata dai geografi e dai critici urbani come l’epoca della rovina della natura; una fase critica che sta alterando drammaticamente i valori dei nostri paesaggi e degli habitat naturali. Di fronte a questo risulta importante tentare di ristabilire l’antica alleanza tra Physis e Nomos, per non rischiare di cadere nelle ideologie distruttive dell’uomo padrone del mondo, ma anche per evitare di assecondare alcune tendenze ormai di moda, che considerano l’inverdimento degli ambienti urbani come una sorta di panacea per tutti i mali, indipendentemente dalle specificità dei contesti di riferimento. L’obiettivo consiste nel fornire un percorso preciso per risolvere la divergenza, raggiungere un punto reciproco in cui gli interventi dell’uomo e della natura vadano d'accordo; proteggere i valori del paesaggio e coinvolgerli nello sviluppo della comunità. Facendo riferimento a un ambito della Grecia, in una zona periferica di Atene, la ricerca tenta di elaborare una proposta progettuale che tenga conto di questa riflessione, a partire dal riconoscimento dell’ulivo come simbolo di un millenario equilibrio tra l’intervento di modificazione dell’uomo e le spinte della natura in questo territorio.