The thesis intends to deal with the theme of the project on the edge of the city from a theoretical and design perspective, referring to the masterplan of the area of Milan "Porto di Mare" developed in team during the Final Laboratory, and to the architectural project developed individually in the second part of the course. The work focuses on the nature of the boundary between city and non-city, a limbo characterized by the duality of city and countryside and by the relationship with ancient and contemporary gates in the suburban areas of Milan. The project is in line with the PGT Milano 2030 approved on 10/14/2019, which has different objectives in order to put the suburbs in the centre of attention, through strategic urban transformations, including Porto di Mare, and promoting sustainable urban growth according to environmental, social and economic aspects, strengthening physical and virtual urban interconnections. The project proposal for a new settlement, production and cultural centre takes part in this urban dynamism. Therefore, the project site is studied from a perceptual, historical and urban relations point of views, which lead to several analysis. Porto di Mare is located within the South Agricultural Park of Milan, between the residential district of economic-popular housing Corvetto-Mazzini to the north, Rogoredo station and the highway to the east, Nosedo purification plant to the west and the Abbey of Chiaravalle to the south. The area is bordered by via Cassinis, via Fabio Massimo and via S. Dionigi beyond which there is the Agricultural Park Vettabbia. The project takes place in a fragmented suburban edge, the limit between the city and a system of open areas to be recovered. Moreover, the presence of some historic Lombard cascine is very relevant in the site. The redesign of this part of the city, which is currently plagued by physical and social degradation, aims to give back to the local community new spaces and an important urban park. The project redefines the urban threshold by ending the city with a square on which stand three towers, iconic landmarks as well as bastions of the virtual walls that conclude the expansion of the contemporary city. This paved square, which includes a historic cascina and the exit of the subway, appears as a "vibrating" plate that connects the level of the road with the level of the park by bending in several points to ensure direct accessibility. Beyond the plate, two appendixes of no longer urban character extend towards the south: the first one is characterized by a close relationship with the agricultural park, the second one, standing along the infrastructure system, takes on a very decisive character. The settlement system is oriented towards achieving a functional mixité. In particular, the towers are intended for residential and tertiary functions; the architecture along the infrastructure axis hosts hubs for economy 4.0, temporary residences and a trigeneration plant; the widespread structures, in the western part of the masterplan, host residences and public functions such as commercial, laboratory, artisan spaces, structures for the management of the green space and the sale of km 0 agricultural products from the surrounding countryside. There is also a hydroelectric power station near the artificial lakes and a music house in the centre of the park. Additional spaces for the community are disseminated throughout the project. At the edge of the area, the disused train track that reaches Chiaravalle is recovered and converted into a greenway, while a bridge links Rogoredo to Porto di Mare, currently cut out by the infrastructure axis. The individual project consists of the tower in the north-west of the masterplan, hosting temporary residential, tertiary and recreational functions, and, at the basement, a museum of contemporary art with spaces for permanent and temporary exhibitions. Located at the end of the urban plate, the architecture represents the fulcrum of the masterplan and aims to become a new cultural centre for the city. The project works on the theme of the "port" and its analogy, distinguishing the urban plate, the "quay", from the natural elements of greenery and water that characterize the park, the "sea". By placing the intervention on the labile limit between artifice and nature, the project reflects this duality by presenting a massive basement belonging to the urban plate and an ethereal tower, composed of overlapping blocks that, like moored floating ships, slip in the orthogonal direction to the limit of the plate supporting the movement induced by the penetration of the countryside into the city (and vice versa). Finally, the open courtyard hosts a free outdoor exhibition path and a cavea for small shows.

La tesi intende affrontare dal punto di vista teorico e progettuale il tema del progetto ai margini della città, con riferimento al masterplan di gruppo elaborato nell’ambito di trasformazione urbana di Milano “Porto di Mare” durante il Laboratorio Finale, e all’approfondimento architettonico sviluppato individualmente nella seconda parte del corso. Il lavoro si incentra sulla natura del limite tra città e non città, un limbo caratterizzato dalla dualità città - campagna e dalla relazione con le porte antiche e della contemporaneità riscontrabili nelle aree più o meno periferiche di Milano. Il progetto si allinea al PGT Milano 2030 approvato il 14/10/2019, il quale si pone diversi obiettivi nell’ottica di “riportare al centro” le periferie, attraverso trasformazioni urbane strategiche interessanti diversi ambiti di trasformazione, tra cui Porto di Mare, e promuovendo una crescita urbana sostenibile secondo gli aspetti ambientali, sociali ed economici, rafforzando le interconnessioni urbane fisiche e virtuali. In tale dinamismo urbano si inserisce la proposta progettuale di un nuovo polo insediativo, produttivo e culturale. Viene pertanto approfondito il sito di progetto dal punto di vista percettivo, storico e delle relazioni urbane che conducono ad una serie di analisi preliminari al progetto. Porto di Mare si trova all’interno del Parco Agricolo Sud di Milano, compreso tra il quartiere residenziale di edilizia economico-popolare Corvetto-Mazzini a nord, la stazione di Rogoredo e l’Autostrada del Sole ad est, il depuratore Nosedo ad ovest e l’Abbazia di Chiaravalle a sud. L’ambito di trasformazione urbana è delimitato da via Cassinis, via Fabio Massimo e via S. Dionigi, quest’ultima separa la zona dal Parco agricolo della Vettabbia. Si tratta di un margine periferico frammentato, limite tra il tessuto urbano ed un vasto sistema di aree libere da recuperare. Il sito, inoltre, è segnato dalla presenza di alcune cascine storiche lombarde. L’intervento di riqualificazione urbana mira a ridisegnare questa parte di città attualmente afflitta da degrado fisico e sociale per restituire alla comunità locale nuovi spazi ed un importante parco urbano. Il progetto ridefinisce la soglia urbana concludendo la città con una piazza su cui si ergono tre torri, iconici punti di riferimento nonché bastioni delle mura virtuali che concludono l’espansione della città contemporanea. Tale piazza pavimentata, che include una cascina storica e l’uscita della metropolitana, appare come una piastra “vibrante” che connette la quota della strada con la quota del parco piegandosi in più punti per garantirne l’accessibilità diretta. Oltre la piastra, due appendici dal carattere non più urbano si estendono verso sud: la prima è caratterizzata da uno stretto rapporto con il parco agricolo, la seconda, stagliandosi lungo il sistema infrastrutturale, assume un carattere molto deciso. Il sistema insediativo è orientato al conseguimento di una mixité funzionale. In particolare, le torri sono destinate a funzioni residenziali e terziarie; l’architettura lungo l’asse infrastrutturale ospita hub per l’economia 4.0, residenze temporanee e una centrale di trigenerazione; le strutture diffuse, nella parte occidentale del masterplan, accolgono residenze e funzioni pubbliche quali spazi commerciali, laboratoriali, artigianali, per la gestione dello spazio verde e la vendita di prodotti agricoli a km 0 provenienti dalla campagna circostante. Vi è poi una centrale idroelettrica nelle vicinanze dei laghi artificiali ed una casa della musica al centro del parco. Ulteriori spazi per la comunità sono diffusi nell’intero progetto. Ai confini dell’area, il binario dismesso che giunge a Chiaravalle è recuperato e convertito in greenway, mentre un ponte ricuce i due lembi di città, Porto di Mare e Rogoredo, attualmente tagliati dall’asse infrastrutturale. L’approfondimento architettonico consiste nella torre prevista all’estremità nord-occidentale del masterplan, ospitante funzioni residenziali temporanee, terziarie e ricreative, e, al basamento, un museo di arte contemporanea con spazi espositivi per mostre permanenti e temporanee. Il nuovo edificio a corte aperta riprende l’impronta a terra di una preesistenza. Posta all’estremità della piastra urbana, l’architettura costituisce un perno all’interno del masterplan e mira a diventare un nuovo polo culturale per la città. Il progetto lavora sul tema del “porto” e sulla sua analogia, distinguendo la piastra urbana, la “banchina”, dagli elementi naturali del verde e dell'acqua che caratterizzano il parco, il “mare”. Collocandosi l'intervento sul limite labile tra artificio e natura, il progetto si appropria di tale dualità presentando un basamento massivo appartenente alla piastra urbana ed una torre eterea, composta da blocchi sovrapposti che, come navi galleggianti ormeggiate, slittano nella direzione ortogonale al limite della piastra assecondando il movimento indotto dalla penetrazione della campagna nella città (e viceversa). Infine, la corte aperta ospita un percorso espositivo libero all’aperto ed una cavea per piccoli spettacoli.

Progettare ai margini. Milano : una proposta per Porto di Mare

SICUREZZA, ANNA ELENA
2019/2020

Abstract

The thesis intends to deal with the theme of the project on the edge of the city from a theoretical and design perspective, referring to the masterplan of the area of Milan "Porto di Mare" developed in team during the Final Laboratory, and to the architectural project developed individually in the second part of the course. The work focuses on the nature of the boundary between city and non-city, a limbo characterized by the duality of city and countryside and by the relationship with ancient and contemporary gates in the suburban areas of Milan. The project is in line with the PGT Milano 2030 approved on 10/14/2019, which has different objectives in order to put the suburbs in the centre of attention, through strategic urban transformations, including Porto di Mare, and promoting sustainable urban growth according to environmental, social and economic aspects, strengthening physical and virtual urban interconnections. The project proposal for a new settlement, production and cultural centre takes part in this urban dynamism. Therefore, the project site is studied from a perceptual, historical and urban relations point of views, which lead to several analysis. Porto di Mare is located within the South Agricultural Park of Milan, between the residential district of economic-popular housing Corvetto-Mazzini to the north, Rogoredo station and the highway to the east, Nosedo purification plant to the west and the Abbey of Chiaravalle to the south. The area is bordered by via Cassinis, via Fabio Massimo and via S. Dionigi beyond which there is the Agricultural Park Vettabbia. The project takes place in a fragmented suburban edge, the limit between the city and a system of open areas to be recovered. Moreover, the presence of some historic Lombard cascine is very relevant in the site. The redesign of this part of the city, which is currently plagued by physical and social degradation, aims to give back to the local community new spaces and an important urban park. The project redefines the urban threshold by ending the city with a square on which stand three towers, iconic landmarks as well as bastions of the virtual walls that conclude the expansion of the contemporary city. This paved square, which includes a historic cascina and the exit of the subway, appears as a "vibrating" plate that connects the level of the road with the level of the park by bending in several points to ensure direct accessibility. Beyond the plate, two appendixes of no longer urban character extend towards the south: the first one is characterized by a close relationship with the agricultural park, the second one, standing along the infrastructure system, takes on a very decisive character. The settlement system is oriented towards achieving a functional mixité. In particular, the towers are intended for residential and tertiary functions; the architecture along the infrastructure axis hosts hubs for economy 4.0, temporary residences and a trigeneration plant; the widespread structures, in the western part of the masterplan, host residences and public functions such as commercial, laboratory, artisan spaces, structures for the management of the green space and the sale of km 0 agricultural products from the surrounding countryside. There is also a hydroelectric power station near the artificial lakes and a music house in the centre of the park. Additional spaces for the community are disseminated throughout the project. At the edge of the area, the disused train track that reaches Chiaravalle is recovered and converted into a greenway, while a bridge links Rogoredo to Porto di Mare, currently cut out by the infrastructure axis. The individual project consists of the tower in the north-west of the masterplan, hosting temporary residential, tertiary and recreational functions, and, at the basement, a museum of contemporary art with spaces for permanent and temporary exhibitions. Located at the end of the urban plate, the architecture represents the fulcrum of the masterplan and aims to become a new cultural centre for the city. The project works on the theme of the "port" and its analogy, distinguishing the urban plate, the "quay", from the natural elements of greenery and water that characterize the park, the "sea". By placing the intervention on the labile limit between artifice and nature, the project reflects this duality by presenting a massive basement belonging to the urban plate and an ethereal tower, composed of overlapping blocks that, like moored floating ships, slip in the orthogonal direction to the limit of the plate supporting the movement induced by the penetration of the countryside into the city (and vice versa). Finally, the open courtyard hosts a free outdoor exhibition path and a cavea for small shows.
ARC I - Scuola di Architettura Urbanistica Ingegneria delle Costruzioni
6-giu-2020
2019/2020
La tesi intende affrontare dal punto di vista teorico e progettuale il tema del progetto ai margini della città, con riferimento al masterplan di gruppo elaborato nell’ambito di trasformazione urbana di Milano “Porto di Mare” durante il Laboratorio Finale, e all’approfondimento architettonico sviluppato individualmente nella seconda parte del corso. Il lavoro si incentra sulla natura del limite tra città e non città, un limbo caratterizzato dalla dualità città - campagna e dalla relazione con le porte antiche e della contemporaneità riscontrabili nelle aree più o meno periferiche di Milano. Il progetto si allinea al PGT Milano 2030 approvato il 14/10/2019, il quale si pone diversi obiettivi nell’ottica di “riportare al centro” le periferie, attraverso trasformazioni urbane strategiche interessanti diversi ambiti di trasformazione, tra cui Porto di Mare, e promuovendo una crescita urbana sostenibile secondo gli aspetti ambientali, sociali ed economici, rafforzando le interconnessioni urbane fisiche e virtuali. In tale dinamismo urbano si inserisce la proposta progettuale di un nuovo polo insediativo, produttivo e culturale. Viene pertanto approfondito il sito di progetto dal punto di vista percettivo, storico e delle relazioni urbane che conducono ad una serie di analisi preliminari al progetto. Porto di Mare si trova all’interno del Parco Agricolo Sud di Milano, compreso tra il quartiere residenziale di edilizia economico-popolare Corvetto-Mazzini a nord, la stazione di Rogoredo e l’Autostrada del Sole ad est, il depuratore Nosedo ad ovest e l’Abbazia di Chiaravalle a sud. L’ambito di trasformazione urbana è delimitato da via Cassinis, via Fabio Massimo e via S. Dionigi, quest’ultima separa la zona dal Parco agricolo della Vettabbia. Si tratta di un margine periferico frammentato, limite tra il tessuto urbano ed un vasto sistema di aree libere da recuperare. Il sito, inoltre, è segnato dalla presenza di alcune cascine storiche lombarde. L’intervento di riqualificazione urbana mira a ridisegnare questa parte di città attualmente afflitta da degrado fisico e sociale per restituire alla comunità locale nuovi spazi ed un importante parco urbano. Il progetto ridefinisce la soglia urbana concludendo la città con una piazza su cui si ergono tre torri, iconici punti di riferimento nonché bastioni delle mura virtuali che concludono l’espansione della città contemporanea. Tale piazza pavimentata, che include una cascina storica e l’uscita della metropolitana, appare come una piastra “vibrante” che connette la quota della strada con la quota del parco piegandosi in più punti per garantirne l’accessibilità diretta. Oltre la piastra, due appendici dal carattere non più urbano si estendono verso sud: la prima è caratterizzata da uno stretto rapporto con il parco agricolo, la seconda, stagliandosi lungo il sistema infrastrutturale, assume un carattere molto deciso. Il sistema insediativo è orientato al conseguimento di una mixité funzionale. In particolare, le torri sono destinate a funzioni residenziali e terziarie; l’architettura lungo l’asse infrastrutturale ospita hub per l’economia 4.0, residenze temporanee e una centrale di trigenerazione; le strutture diffuse, nella parte occidentale del masterplan, accolgono residenze e funzioni pubbliche quali spazi commerciali, laboratoriali, artigianali, per la gestione dello spazio verde e la vendita di prodotti agricoli a km 0 provenienti dalla campagna circostante. Vi è poi una centrale idroelettrica nelle vicinanze dei laghi artificiali ed una casa della musica al centro del parco. Ulteriori spazi per la comunità sono diffusi nell’intero progetto. Ai confini dell’area, il binario dismesso che giunge a Chiaravalle è recuperato e convertito in greenway, mentre un ponte ricuce i due lembi di città, Porto di Mare e Rogoredo, attualmente tagliati dall’asse infrastrutturale. L’approfondimento architettonico consiste nella torre prevista all’estremità nord-occidentale del masterplan, ospitante funzioni residenziali temporanee, terziarie e ricreative, e, al basamento, un museo di arte contemporanea con spazi espositivi per mostre permanenti e temporanee. Il nuovo edificio a corte aperta riprende l’impronta a terra di una preesistenza. Posta all’estremità della piastra urbana, l’architettura costituisce un perno all’interno del masterplan e mira a diventare un nuovo polo culturale per la città. Il progetto lavora sul tema del “porto” e sulla sua analogia, distinguendo la piastra urbana, la “banchina”, dagli elementi naturali del verde e dell'acqua che caratterizzano il parco, il “mare”. Collocandosi l'intervento sul limite labile tra artificio e natura, il progetto si appropria di tale dualità presentando un basamento massivo appartenente alla piastra urbana ed una torre eterea, composta da blocchi sovrapposti che, come navi galleggianti ormeggiate, slittano nella direzione ortogonale al limite della piastra assecondando il movimento indotto dalla penetrazione della campagna nella città (e viceversa). Infine, la corte aperta ospita un percorso espositivo libero all’aperto ed una cavea per piccoli spettacoli.
Tesi di laurea Magistrale
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10589/164582