Zerzura. The climate exodus

The biggest refugee crisis in recorded history has engulfed continents, swung elections and fueled the rise of nativism. This crisis has converted a small city in Niger into one of the biggest and most cruel smuggling hubs. Weapons, Drugs, Laundered money, migrants and indentured prostitutes- they all pass through Agadez. And then the trouble radiates from there. This is where the thesis research begins, in a complicated human trafficking network that is responsible for the organization of a perilous journey through the desert. It unveils the captivating story of a multimillion-dollar industry with a strict hierarchy of players, their schemes, revenue and resilience with which they are managing to adapt their business to the everchanging political climate of their country. We get to see the migrants’ side of the story, following their every step on the legal road from their hometown to Agadez and the illegal one through the Sahara all the way to Libya and eventually Europe. The transport used for each leg of the journey, the belongings, the expenses and the bribes, as well as all the dangers one may encounter on the road. What is often overlooked is the fact that the number of deaths of the migrants passing through the desert to hopefully reach Europe is estimated to be at least twice the amount of those in the sea. The unpredictable and hostile environment of the desert, the uncertainty of the Mediterranean Sea, together with the EU’s outsourced border control all contribute directly and indirectly making the number of migrant fatalities increase each year. It tells the story of the numerous human rights violations taking place in the detention centers of lawless Libya, where imprisoned migrants are kept out of sight and away from the European shores. The research is concluded with the effects climate cris will bring to the already vulnerable region of the Sahel, where the majority of migrants come from. Not only the number of people attempting to flee will multiply, with that will increase the danger on the northward trajectory towards Europe. Within every degree Celsius rise of the global temperature, a new calculus of life and death is disguised. If the current smuggling practices, together with the EU coping policies against migration continue as they are, the future massive exodus from Africa will inevitably cause the death of many. The second phase of this thesis work is an architecture proposal: create a new rescue centre , Zerzura, capable of weaving together the uncertainties associated with the illegal migration through Niger by being responsible of carrying out rescue operations on high-risk zones. Migrants brought to Zerzura who are dying from starvation, dehydration, physical abuse and sickness due to lack of access to medicines, will be offered water, food and psychological support, while their illegal status is being resolved. Zerzura is: - A sort of symbol with which its ever-changing occupants can identify with. - A space which transforms optimistic beliefs, capable of self-reconfiguring according to future needs, demands and complementary ideologies. - A step back to architecture’s fundamental function: protection from the environment as a basic need. What is happening in the Sahel, particularly in Niger, makes for an important study case where climate and political conflict are deeply and dangerously entangled. This marks a profound challenge to accepted notions of ethics, responsibility and co-existence, that will not leave architecture undisturbed.

Abstract italiano: La più grande crisi dei rifugiati nella storia ha travolto i continenti, fatto oscillare le elezioni e alimentato l'ascesa del nativismo. Questa crisi ha trasformato una piccola città del Niger in uno dei più grandi hub del contrabbando. Armi, droghe, denaro riciclato, migranti e prostitute: passano tutti attraverso Agadez. È qui che inizia la ricerca della tesi, in una complicata rete di traffico di esseri umani che è responsabile dell'organizzazione di un pericoloso viaggio attraverso il deserto. Svela la storia accattivante di un'industria multimilionaria con una rigida gerarchia di giocatori e i loro schemi. Vediamo il lato della storia dei migranti, seguendo ogni loro passo dalla loro città ad Agadez e quella illegale attraverso il Sahara fino alla Libia e infine all'Europa. Il trasporto utilizzato per ogni tappa del viaggio, gli effetti personali, le spese e le tangenti, nonché tutti i pericoli che si possono incontrare sulla strada. Ciò che viene spesso trascurato è il fatto che il numero di morti dei migranti che attraversano il deserto per raggiungere, si spera, l'Europa, è stimato essere almeno il doppio di quello nel mare. L'ambiente imprevedibile e ostile del deserto, l'incertezza del Mar Mediterraneo, insieme al controllo delle frontiere esternalizzato dell'UE, contribuiscono tutti direttamente e indirettamente a far aumentare il numero di vittime ogni anno. Racconta la storia delle numerose violazioni dei diritti umani che si verificano nei centri di detenzione della Libia senza legge, dove i migranti incarcerati sono tenuti fuori dalla vista e lontani dalle coste europee. La ricerca conclude con gli effetti che il clima porterà alla regione già vulnerabile del Sahel, da dove proviene la maggior parte dei migranti. Non solo si moltiplicherà il numero di persone che tentano di fuggire, con ciò aumenterà il pericolo sulla traiettoria verso nord verso l'Europa. Se le attuali pratiche di contrabbando, insieme alle politiche di contrasto dell'UE contro la migrazione, continuano così come sono, il futuro massiccio esodo dall'Africa causerà inevitabilmente la morte di molti. La seconda fase di questo lavoro di tesi è una proposta architettonica: creare un nuovo centro di salvataggio, Zerzura, in grado di intrecciare le incertezze associate alla migrazione illegale attraverso il Niger, essendo responsabile dell'esecuzione delle operazioni di salvataggio in zone ad alto rischio. Ai migranti portati a Zerzura verranno offerti acqua, cibo e supporto psicologico, mentre il loro status illegale viene risolto. Zerzura è: - Una sorta di simbolo con cui i suoi occupanti possono identificarsi. - Uno spazio che trasforma convinzioni ottimistiche, in grado di riconfigurarsi in base alle esigenze e alle ideologie complementari future. - Un passo indietro verso la funzione fondamentale dell'architettura: protezione dall'ambiente come necessità fondamentale. Ciò che sta accadendo nel Sahel, in particolare in Niger, costituisce un importante caso di studio in cui clima e conflitti politici sono profondamente e pericolosamente intrecciati. Questo segna una profonda sfida alle nozioni accettate di etica, responsabilità e coesistenza, che non lascerà indisturbata l'architettura.