«Art-architecture-life» is a thesis that explores the intersection between the artistic and the architectural thought in connection to the publications on the magazine «Casabella». The issues examined were published between 1965 and 1976 under the direction of Gian Antonio Bernasconi and Alessandro Mendini. Chapter one is an analysis of their editorial setting. The identification of an increasingly deepened interest for art, in an architecture magazine such as «Casabella», was made possible by studying the publications from that period. This newly acquired interest for art can be mainly attributed to the critic Germano Celant, who is the focus of the second chapter. Celant writes about a new art that becomes a source of elementary and natural magic and incantation. He pinpoints the desire to reclaim the natural world, which ultimately triggered new artistic trends such as arte povera, body art and land art. All of the above was recurrently published on «Casabella». The same desire of renovation hit the architectural world, transforming its traditional professional mindset, tied to the buildability of a project, into the exaltation of the fantastic and ideological component of the architectural practice. This led to the birth of radical architecture, hailing from Italy to the rest of the world. After distinguishing the convergence between the two experimentations, the main point was to compare the experience of some of the key figures of the radical period in Italy, leveraging on the work of the artists published on «Casabella» by Germano Celant. The third chapter is dedicated to Superstudio’s activity between 1966 and 1969. The fourth to Riccardo Dalisi and his experience in Naples’ Traniano district. The last chapter, the fifth, is dedicated to Global Tools. The Apparati section features the bibliography referencing the work of the authors from the mentioned magazine era. For the first time we are able to consult a full collection of articles published by Germano Celant, the work of the critic Achille Bonito Oliva (who started contributing to «Casabella» in 1973) and the perusal of the articles dedicated to art during the period in which the magazine acted as a “manifesto” for Global Tools (1973-1976). Lasty, an assortment of interviews with Franco Raggi – «Casabella»’s editor in Mendini’s period – and with Gian Piero Frassinelli from Superstudio. Both founding members of Global Tools.

«Arte-architettura-vita» è una tesi di ricerca che approfondisce le interrelazioni tra il pensiero artistico e quello architettonico in riferimento alle pubblicazioni sulla rivista «Casabella», in un arco temporale definito (1965-76), che coincide con la direzione di Gian Antonio Bernasconi e con quella di Alessandro Mendini, le cui impostazioni redazionali vengono approfondite nel primo capitolo. Attraverso lo spoglio della rivista è stato possibile individuare un sempre più crescente interesse per l’arte nel contesto di una rivista specializzata di architettura come «Casabella», il cui merito va soprattutto al critico Germano Celant, a cui viene dedicato il secondo capitolo. Il critico individua nel desiderio di recuperare il “banale quotidiano” l’elemento generatore delle nuove tendenze artistiche, come l’arte povera, la body art e la land art, che Celant documenta sistematicamente su «Casabella». Lo stesso desiderio di rinnovamento investe ugualmente il mondo dell’architettura che, da una visione tradizionale della professione legata all’edificabilità del progetto, passa all’esaltazione della componente fantastica e ideologica della prassi progettuale, matrice da cui nasce l’architettura radicale italiana e internazionale. Dopo avere individuato i maggiori punti di confluenza tra le due ricerche, l’operazione principale è stata quella di comparare, con un approccio critico, l’esperienza di alcuni protagonisti della stagione radicale italiana con il lavoro degli artisti pubblicati su «Casabella» da Germano Celant. Il terzo capitolo è dedicato all’attività di Superstudio tra il 1966 e il 1969, il quarto a Riccardo Dalisi e all’esperienza al rione Traiano di Napoli, il quinto al sistema di laboratori Global Tools. Negli Apparati, viene fornita una bibliografia degli scritti dei protagonisti di questa stagione della rivista. La bibliografia comprende, per la prima volta, l’elenco completo degli articoli pubblicati da Germano Celant su «Casabella», quelli del critico Achille Bonito Oliva, che dal 1973 inizia a collaborare con la rivista, e uno spoglio degli articoli dedicati all’arte nel periodo in cui la rivista si fa portavoce del messaggio di Global Tools (1973-76). Infine, sono raccolte le interviste a Franco Raggi, redattore di «Casabella» nel periodo mendiniano, e quella a Gian Piero Frassinelli, del gruppo Superstudio, entrambi membri-fondatori di Global Tools.

Arte architettura vita. Riflessi, confluenze e ricerche nella rivista Casabella tra il 1965 e il 1976

FELICORI, BIANCA
2018/2019

Abstract

«Art-architecture-life» is a thesis that explores the intersection between the artistic and the architectural thought in connection to the publications on the magazine «Casabella». The issues examined were published between 1965 and 1976 under the direction of Gian Antonio Bernasconi and Alessandro Mendini. Chapter one is an analysis of their editorial setting. The identification of an increasingly deepened interest for art, in an architecture magazine such as «Casabella», was made possible by studying the publications from that period. This newly acquired interest for art can be mainly attributed to the critic Germano Celant, who is the focus of the second chapter. Celant writes about a new art that becomes a source of elementary and natural magic and incantation. He pinpoints the desire to reclaim the natural world, which ultimately triggered new artistic trends such as arte povera, body art and land art. All of the above was recurrently published on «Casabella». The same desire of renovation hit the architectural world, transforming its traditional professional mindset, tied to the buildability of a project, into the exaltation of the fantastic and ideological component of the architectural practice. This led to the birth of radical architecture, hailing from Italy to the rest of the world. After distinguishing the convergence between the two experimentations, the main point was to compare the experience of some of the key figures of the radical period in Italy, leveraging on the work of the artists published on «Casabella» by Germano Celant. The third chapter is dedicated to Superstudio’s activity between 1966 and 1969. The fourth to Riccardo Dalisi and his experience in Naples’ Traniano district. The last chapter, the fifth, is dedicated to Global Tools. The Apparati section features the bibliography referencing the work of the authors from the mentioned magazine era. For the first time we are able to consult a full collection of articles published by Germano Celant, the work of the critic Achille Bonito Oliva (who started contributing to «Casabella» in 1973) and the perusal of the articles dedicated to art during the period in which the magazine acted as a “manifesto” for Global Tools (1973-1976). Lasty, an assortment of interviews with Franco Raggi – «Casabella»’s editor in Mendini’s period – and with Gian Piero Frassinelli from Superstudio. Both founding members of Global Tools.
ARC I - Scuola di Architettura Urbanistica Ingegneria delle Costruzioni
6-giu-2020
2018/2019
«Arte-architettura-vita» è una tesi di ricerca che approfondisce le interrelazioni tra il pensiero artistico e quello architettonico in riferimento alle pubblicazioni sulla rivista «Casabella», in un arco temporale definito (1965-76), che coincide con la direzione di Gian Antonio Bernasconi e con quella di Alessandro Mendini, le cui impostazioni redazionali vengono approfondite nel primo capitolo. Attraverso lo spoglio della rivista è stato possibile individuare un sempre più crescente interesse per l’arte nel contesto di una rivista specializzata di architettura come «Casabella», il cui merito va soprattutto al critico Germano Celant, a cui viene dedicato il secondo capitolo. Il critico individua nel desiderio di recuperare il “banale quotidiano” l’elemento generatore delle nuove tendenze artistiche, come l’arte povera, la body art e la land art, che Celant documenta sistematicamente su «Casabella». Lo stesso desiderio di rinnovamento investe ugualmente il mondo dell’architettura che, da una visione tradizionale della professione legata all’edificabilità del progetto, passa all’esaltazione della componente fantastica e ideologica della prassi progettuale, matrice da cui nasce l’architettura radicale italiana e internazionale. Dopo avere individuato i maggiori punti di confluenza tra le due ricerche, l’operazione principale è stata quella di comparare, con un approccio critico, l’esperienza di alcuni protagonisti della stagione radicale italiana con il lavoro degli artisti pubblicati su «Casabella» da Germano Celant. Il terzo capitolo è dedicato all’attività di Superstudio tra il 1966 e il 1969, il quarto a Riccardo Dalisi e all’esperienza al rione Traiano di Napoli, il quinto al sistema di laboratori Global Tools. Negli Apparati, viene fornita una bibliografia degli scritti dei protagonisti di questa stagione della rivista. La bibliografia comprende, per la prima volta, l’elenco completo degli articoli pubblicati da Germano Celant su «Casabella», quelli del critico Achille Bonito Oliva, che dal 1973 inizia a collaborare con la rivista, e uno spoglio degli articoli dedicati all’arte nel periodo in cui la rivista si fa portavoce del messaggio di Global Tools (1973-76). Infine, sono raccolte le interviste a Franco Raggi, redattore di «Casabella» nel periodo mendiniano, e quella a Gian Piero Frassinelli, del gruppo Superstudio, entrambi membri-fondatori di Global Tools.
Tesi di laurea Magistrale
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10589/164716