The cultural and social context that stands before us, certainly globalized, represents the scenario within which my generation finds itself having to operate. The training provided by the Area Didattica Coordinata has made it possible to develop knowledge and the ability to process one’s own personal, critical judgment in relation to the social facts that distinguish the humanized landscape; therefore not according to a behavior of enslavement to events, but rather according to an operational, realistic and, precisely, critical attitude. According to the teaching received, a question spontaneously arises: do we intend, as architects (generationally), to support once again bourgeois demands, orienting the architectural design to capitalist logics (now, according to most, at the end of the run) according to the commodification of the image postmodernist - thus chasing a formalist and eccentric architecture -, or do we mean, in the position of architects engaged in the search for a civil meaning of architecture, to claim, from our social role, even if it is a minority, the role of a completely realistic architecture? Well, the infradisciplinary research has made it possible to process sensitive economic data, to establish the project strategy, to draw up the plan of accessibility and regional coherence and to identify the compliant economic and productive activities to be installed in the chosen territorial context. The work produced the activity project in the first instance and defined the guidelines of the compositional project presented below. In addition to the infradisciplinary research, a generational “operational criticism” took place, in the context of the architectural composition, to the authors who today, accidentally, or moving from other disciplinary points of view, express themselves on architectural issues, in a comparison with the rapid, media, commercial communication of the archistars, whose “slogan” is the main expressive tool.

Il contesto culturale e sociale che ci sta di fronte, mondializzato e globalizzato, rappresenta lo scenario entro il quale la generazione alla quale appartengo si trova a dover operare. La formazione impartita dall’Area Didattica Coordinata ha reso possibile la maturazione di conoscenza e di capacità di elaborazione di un proprio giudizio critico, personale, in relazione ai fatti sociali che contraddistinguono il paesaggio umanizzato; pertanto non secondo un comportamento di asservimento agli avvenimenti, ma piuttosto secondo un atteggiamento operativo, realista e, appunto, critico. Considerando l’insegnamento ricevuto, sorge spontaneo un interrogativo: intendiamo, come architetti (generazionalmente), assecondare ancora una volta istanze borghesi, orientando la progettazione architettonica a logiche capitalistiche (ormai, secondo i più, a fine corsa) secondo la mercificazione dell’immagine postmodernista - rincorrendo così un’architettura formalista ed eccentrica -, oppure intendiamo, nella posizione di architetti impegnati nella ricerca di un significato civile dell’architettura, rivendicare, da un nostro ruolo sociale pur minoritario, il ruolo di un’architettura in tutto realista? Ebbene, la ricerca infradisciplinare ha permesso di elaborare i dati economici sensibili, di stabilire la strategia di progetto, di redigere il piano dell’accessibilità e della coerenza regionale e di individuare le conformi attività economiche e produttive da insediare nel contesto territoriale prescelto. Il lavoro ha prodotto in prima istanza il progetto di attività e ha definito le linee guida del progetto compositivo presentato di seguito. Accanto alla ricerca infradisciplinare, si è svolta una “critica operativa” generazionale, nell’ambito della composizione architettonica, agli autori che oggi, accidentalmente, ovvero muovendo da altri punti di vista disciplinari, si esprimono in merito a questioni architettoniche, in un confronto con la comunicazione, rapida, mediatica, commerciale, delle archistar, delle quali lo slogan è il principale strumento espressivo.

Costruire oggi : alcune riflessioni critiche generazionali sul ruolo dell'architettura nella contemporaneità. L'Arsenale Militare Marittimo di Taranto : nuovo centro di produzione di chiatte e battelli mercantili e nuovo polo universitario per le Facoltà di Ingegneria Navale, Idraulica e Meccanica

PIETRASANTA, CAMILLA LAURA
2019/2020

Abstract

The cultural and social context that stands before us, certainly globalized, represents the scenario within which my generation finds itself having to operate. The training provided by the Area Didattica Coordinata has made it possible to develop knowledge and the ability to process one’s own personal, critical judgment in relation to the social facts that distinguish the humanized landscape; therefore not according to a behavior of enslavement to events, but rather according to an operational, realistic and, precisely, critical attitude. According to the teaching received, a question spontaneously arises: do we intend, as architects (generationally), to support once again bourgeois demands, orienting the architectural design to capitalist logics (now, according to most, at the end of the run) according to the commodification of the image postmodernist - thus chasing a formalist and eccentric architecture -, or do we mean, in the position of architects engaged in the search for a civil meaning of architecture, to claim, from our social role, even if it is a minority, the role of a completely realistic architecture? Well, the infradisciplinary research has made it possible to process sensitive economic data, to establish the project strategy, to draw up the plan of accessibility and regional coherence and to identify the compliant economic and productive activities to be installed in the chosen territorial context. The work produced the activity project in the first instance and defined the guidelines of the compositional project presented below. In addition to the infradisciplinary research, a generational “operational criticism” took place, in the context of the architectural composition, to the authors who today, accidentally, or moving from other disciplinary points of view, express themselves on architectural issues, in a comparison with the rapid, media, commercial communication of the archistars, whose “slogan” is the main expressive tool.
ARC I - Scuola di Architettura Urbanistica Ingegneria delle Costruzioni
24-lug-2020
2019/2020
Il contesto culturale e sociale che ci sta di fronte, mondializzato e globalizzato, rappresenta lo scenario entro il quale la generazione alla quale appartengo si trova a dover operare. La formazione impartita dall’Area Didattica Coordinata ha reso possibile la maturazione di conoscenza e di capacità di elaborazione di un proprio giudizio critico, personale, in relazione ai fatti sociali che contraddistinguono il paesaggio umanizzato; pertanto non secondo un comportamento di asservimento agli avvenimenti, ma piuttosto secondo un atteggiamento operativo, realista e, appunto, critico. Considerando l’insegnamento ricevuto, sorge spontaneo un interrogativo: intendiamo, come architetti (generazionalmente), assecondare ancora una volta istanze borghesi, orientando la progettazione architettonica a logiche capitalistiche (ormai, secondo i più, a fine corsa) secondo la mercificazione dell’immagine postmodernista - rincorrendo così un’architettura formalista ed eccentrica -, oppure intendiamo, nella posizione di architetti impegnati nella ricerca di un significato civile dell’architettura, rivendicare, da un nostro ruolo sociale pur minoritario, il ruolo di un’architettura in tutto realista? Ebbene, la ricerca infradisciplinare ha permesso di elaborare i dati economici sensibili, di stabilire la strategia di progetto, di redigere il piano dell’accessibilità e della coerenza regionale e di individuare le conformi attività economiche e produttive da insediare nel contesto territoriale prescelto. Il lavoro ha prodotto in prima istanza il progetto di attività e ha definito le linee guida del progetto compositivo presentato di seguito. Accanto alla ricerca infradisciplinare, si è svolta una “critica operativa” generazionale, nell’ambito della composizione architettonica, agli autori che oggi, accidentalmente, ovvero muovendo da altri punti di vista disciplinari, si esprimono in merito a questioni architettoniche, in un confronto con la comunicazione, rapida, mediatica, commerciale, delle archistar, delle quali lo slogan è il principale strumento espressivo.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10589/164738