diCOCCIO is a collection of furnishings that comes from the reuse of ceramic scraps, deriving from the pre-consumption phase, by the ornamental ceramic manufacturers, that is typical of the object of use on our tables. The aim is to exploit the ceramic waste residues to reintroduce it in the market, creating a new material and by offering it a second life and giving it the opportunity to remain permanently over time through a design process. Everything started with the discovery that ceramic waste is not reused inside the production factories: analyzing the ceramic material, in fact, emerged that it is an extremely difficult element to be recycled or reused (currently in Italy only the tile industry deals with recovering its waste internally), for this reason ornamental ceramic manufacturers are forced to abandon their waste inside landfills with the consequence of also facing serious environmental damage. I therefore identified a possibility in this phenomenon: to provide a method for the recovery of ceramic waste in order to create a secondary raw material through which it is possible to obtain various decorative furnishings. Offering a second life to these wastes also provides significant economic and environmental advantages (such as the reduction of extraction of raw materials from nature and the need to use for their collection, the lack of greenhouse gas formation caused by transport and storage in landfills, the reduction of disposal costs etc.) and offers the possibility of enhancing these scraps by focusing on their decorations and on the details evidently intrinsic in this material. The new material, named “C'eramica", is made using 75% of ceramic residues deriving from the industrial pre-consumption phase, and a 25% of bio-resin (which acts as a binder) with also a very small part of color. The result is a material that combines the characteristics of the resin on one hand, such as mechanical strength, resistance to chemicals, ease of cleaning, etc. with those of ceramic, allowing their application in different elements, offering the possibility to them to last a long time. The surface finish is opaque and the most evident and most interesting feature is given by the presence of the scraps inside which are clearly visible to the eye, especially the more superficial ones, then going to hide in the deeper layers of the material. Being slightly translucent, is interesting the light that passes through the material enhancing the scapes inside of it: for this reason the collection also includes two lamps. The "diCOCCIO" collection is the real application of "C’eramica" material: it includes three furnishings and two lamps, specifically, a dining table, a shelf, a consolle, a lamp and an applique. These products are a first collection, but this does not mean that we cannot think of other variants and types of objects in the future, demonstrating the fact that the possibilities of use are varied. The elements of the "diCOCCIO" collection are made by water-jet cutting from the material mentioned above, which is obtained starting from a single mold, with the aim of realizing the minimum processing waste: in fact pursuing this philosophy it has been appropriately designed each piece, in order to make the best use of all the material. The elements of the collection follow simple lines because I wanted to pay attention to the material and scraps present inside that are the real protagonists of the collection. All the pieces are therefore made starting from flat shapes that are "cut out" from the base material, and precisely for this reason it decided to supply the products still disassembled, to allow the final customer to assemble on site, thus also reducing transport and storage costs. Allowing the user to assemble the products also plays a decisive role in self-affirmation, increasing the emotional value that the person will feel towards the object, allowing him to win the battle against time and the fashions of the future. Thanks to the properties of this material, it will also be possible to use both inside and outside, as, for example, the bio-resin has the characteristic of undergoing a low yellowing and therefore would not risk alterations due to the rays UV, as well as good resistance to chemical agents, which make it usable in fact in various environments and contexts. Finally, I also dealt with communication to the public, thinking about how to sell the collection, which can be carried out both in the store (B2B) and via website (B2C), also introducing the possibility of configuration. In fact, through the web portal, users can customize their products according to their personal style, customization will concern the choice of color combinations through a color library offered by the company, and the possibility to also decide the coloring of the ceramic scraps inside the material, this small customization will increase the emotional value in the user, who will be able to add a personalized product, into his home. In addition to the website, the communication part will also concern the creation of social profiles, in order to reach more users and expand their market, in addition to the creation of a coordinated image. Lastly, an attempt was made to foresee the development of the strat-up that would produce “C’eramica" material and the “diCOCCIO” collection, having noticed the lack of companies that could carry out these processes on the market today, thus laying the first foundations for its realization.

diCOCCIO è una collezione di arredi che nasce dal recupero di scarti ceramici, derivanti dalla fase di pre-consumo, delle aziende produttrici di ceramica di tipo ornamentale, ovvero quel genere di ceramica tipica dell’oggetto d’uso che troviamo sulle nostre tavole. Lo scopo è quello di sfruttare i residui ceramici di scarto per re-introdurlo all’interno del mercato, creando un nuovo materiale al fine di offrirgli una seconda vita e dargli la possibilità di permanere nel tempo attraverso un processo di design. Tutto è nato dall’aver compreso il mancato recupero che avviene ad oggi nelle aziende produttrici di ceramica ornamentale: analizzando la ceramica infatti,
è emerso che si tratta di un elemento estremamente difficile da riciclare (attualmente in Italia soltanto l’industria delle piastrelle si occupa di recuperare al suo interno i propri scarti), per questo motivo le aziende produttrici di ceramica ornamentale, si trovano costrette a dover dismettere i propri residui all’interno delle discariche con la conseguenza di andare incontro anche a notevoli danni ambientali. Ho dunque individuato in questo fenomeno una possibilità: prevedere un metodo per il recupero degli scarti ceramici al fine di realizzare con essi una materia prima secondaria nuova attraverso cui è possibile ottenere svariati elementi d’arredo
e decorativi. Offrire una seconda vita a questi scarti consente inoltre notevoli vantaggi di tipo economico ed ambientale (come la riduzione di estrazione di materie prime dalla natura e la diminuzione dell’energia impiegata per il loro prelievo, la mancata formazione di gas serra dovuti al trasporto ed il deposito in discarica, la riduzione dei costi di dismissione ecc.) e offre la possibilità di valorizzare questi residui puntando l’attenzione sulle loro decorazioni ed sui dettagli evidentemente intrinsechi in questo materiale.
Il nuovo materiale, dal nome “C’eramica”, è realizzato impiegando il 75% di residui ceramici derivanti dalla fase di pre-consumo industriale a cui va aggiunto un 25% di bio-resina (che funge da legante) e una piccolissima parte di colorante.
Il risultato è un materiale che unisce le caratteristiche della resina da un lato, come la resistenza meccanica, la resistenza agli agenti chimici, la facilità di pulizia, ecc. con quelle della ceramica, consentendone l’applicazione in diversi elementi, offrendo la possibilità ad essi di durare a lungo nel tempo, essendo inoltre poco soggetti ad usura.
La finitura superficiale è opaca e la caratteristica più evidente e di maggior interesse è data dalla presenza degli scarti all’interno che sono ben visibili alla vista, specialmente quelli più superficiali, andando poi a nascondersi negli strati più profondi del materiale. Essendo leggermente traslucido, interessante è anche il gioco di pieni e vuoti che si viene a creare quando questo è attraversato dalla luce: per questo motivo la collezione comprende anche delle lampade.
La collezione “diCOCCIO” è il mezzo utilizzato per impiegare il materiale “C’eramica”: comprende tre arredi e due lampade, nello specifico, un tavolo da pranzo, uno scaffale, una consolle, una lampada ed un’applique. Questi prodotti sono una prima collezione, ma questo non significa che non si possa pensare ad altre varianti e tipologie di oggetti nel futuro, a dimostrazione del fatto che le possibilità di impiego sono varie e molteplici. Gli elementi della collezione “diCOCCIO” sono realizzati tramite taglio water-
jet ed abrasivo dal materiale sopra citato, che si ottiene partendo da un unico stampo, con lo scopo di realizzare il minimo scarto di lavorazione: proprio perseguendo questa filosofia infatti si è opportunamente progettato ogni
singolo pezzo al fine di poter utilizzare al meglio tutto il materiale. Gli elementi della collezione seguono linee semplici in quanto si è voluto porre attenzione al materiale ed agli scarti presenti al suo interno che sono i veri protagonisti della collezione.Tutti i pezzi vengono dunque realizzati partendo da forme piane che sono “ritagliate” dal materiale di base, e proprio per questa ragione si è pensato di fornire i prodotti ancora smontati, per consentire al cliente finale l’assemblaggio in loco, andando in questo modo anche a ridurre i costi di trasporto e stoccaggio. Consentire all’utente di assemblare i prodotti inoltre gioca inoltre un ruolo decisivo nell’affermazione di sé, accrescendo il valore emozionale che la persona proverà nei confronti di quest’ultimi, consentendogli di vincere la battaglia contro il tempo e le mode del futuro. Grazie alle proprietà di questo materiale sarà possibile inoltre prevederne l’utilizzo sia all’interno delle abitazioni, che all’esterno, in quanto, per esempio la bio-resina ha la caratteristica di subire un basso ingiallimento e dunque non rischierebbe alterazioni dovute ai raggi UV, oltre ad una buona resistenza a gli agenti chimici, che la rendono di fatto utilizzabile in diversi ambienti e contesti. Per ultimo ci si è occupati anche della comunicazione al pubblico, pensando alle modalità di vendita della collezione, effettuabili sia in negozio (B2B) che tramite sito internet (B2C), introducendo anche la possibilità di configurazione. Tramite il portale web infatti gli utenti possono personalizzare i propri prodotti in base al loro gusto personale, la personalizzazione riguarderà la scelta degli abbinamenti cromatici attraverso una libreria di colori offerti dall’azienda, e la possibilità di decidere inoltre la colorazione degli scarti di ceramica interni al materiale, questo piccolo intervento di personalizzazione accrescerà il valore emozionale nell’utente, che potrà accogliere nella propria casa un prodotto personalizzato, un pezzo unico.
Oltre al sito internet, la parte di comunicazione riguarderà anche la creazione di profili social, al fine di raggiungere più utenti ed allargare il proprio mercato, oltre alla creazione di un’immagine coordinata. Per ultimo si è cercato di prevedere lo sviluppo della strat-up che si occuperebbe di produrre il materiale C’eramica e la collezione diCOCCIO, avendo notato la mancanza ad oggi sul mercato di aziende che potrebbero realizzare questi processi, gettandone dunque le prime basi per la sua realizzazione.

DiCoccio. Rimettiamo insieme i pezzi

FELLEGARA, FEDERICA
2018/2019

Abstract

diCOCCIO is a collection of furnishings that comes from the reuse of ceramic scraps, deriving from the pre-consumption phase, by the ornamental ceramic manufacturers, that is typical of the object of use on our tables. The aim is to exploit the ceramic waste residues to reintroduce it in the market, creating a new material and by offering it a second life and giving it the opportunity to remain permanently over time through a design process. Everything started with the discovery that ceramic waste is not reused inside the production factories: analyzing the ceramic material, in fact, emerged that it is an extremely difficult element to be recycled or reused (currently in Italy only the tile industry deals with recovering its waste internally), for this reason ornamental ceramic manufacturers are forced to abandon their waste inside landfills with the consequence of also facing serious environmental damage. I therefore identified a possibility in this phenomenon: to provide a method for the recovery of ceramic waste in order to create a secondary raw material through which it is possible to obtain various decorative furnishings. Offering a second life to these wastes also provides significant economic and environmental advantages (such as the reduction of extraction of raw materials from nature and the need to use for their collection, the lack of greenhouse gas formation caused by transport and storage in landfills, the reduction of disposal costs etc.) and offers the possibility of enhancing these scraps by focusing on their decorations and on the details evidently intrinsic in this material. The new material, named “C'eramica", is made using 75% of ceramic residues deriving from the industrial pre-consumption phase, and a 25% of bio-resin (which acts as a binder) with also a very small part of color. The result is a material that combines the characteristics of the resin on one hand, such as mechanical strength, resistance to chemicals, ease of cleaning, etc. with those of ceramic, allowing their application in different elements, offering the possibility to them to last a long time. The surface finish is opaque and the most evident and most interesting feature is given by the presence of the scraps inside which are clearly visible to the eye, especially the more superficial ones, then going to hide in the deeper layers of the material. Being slightly translucent, is interesting the light that passes through the material enhancing the scapes inside of it: for this reason the collection also includes two lamps. The "diCOCCIO" collection is the real application of "C’eramica" material: it includes three furnishings and two lamps, specifically, a dining table, a shelf, a consolle, a lamp and an applique. These products are a first collection, but this does not mean that we cannot think of other variants and types of objects in the future, demonstrating the fact that the possibilities of use are varied. The elements of the "diCOCCIO" collection are made by water-jet cutting from the material mentioned above, which is obtained starting from a single mold, with the aim of realizing the minimum processing waste: in fact pursuing this philosophy it has been appropriately designed each piece, in order to make the best use of all the material. The elements of the collection follow simple lines because I wanted to pay attention to the material and scraps present inside that are the real protagonists of the collection. All the pieces are therefore made starting from flat shapes that are "cut out" from the base material, and precisely for this reason it decided to supply the products still disassembled, to allow the final customer to assemble on site, thus also reducing transport and storage costs. Allowing the user to assemble the products also plays a decisive role in self-affirmation, increasing the emotional value that the person will feel towards the object, allowing him to win the battle against time and the fashions of the future. Thanks to the properties of this material, it will also be possible to use both inside and outside, as, for example, the bio-resin has the characteristic of undergoing a low yellowing and therefore would not risk alterations due to the rays UV, as well as good resistance to chemical agents, which make it usable in fact in various environments and contexts. Finally, I also dealt with communication to the public, thinking about how to sell the collection, which can be carried out both in the store (B2B) and via website (B2C), also introducing the possibility of configuration. In fact, through the web portal, users can customize their products according to their personal style, customization will concern the choice of color combinations through a color library offered by the company, and the possibility to also decide the coloring of the ceramic scraps inside the material, this small customization will increase the emotional value in the user, who will be able to add a personalized product, into his home. In addition to the website, the communication part will also concern the creation of social profiles, in order to reach more users and expand their market, in addition to the creation of a coordinated image. Lastly, an attempt was made to foresee the development of the strat-up that would produce “C’eramica" material and the “diCOCCIO” collection, having noticed the lack of companies that could carry out these processes on the market today, thus laying the first foundations for its realization.
ARC III - Scuola del Design
29-apr-2020
2018/2019
diCOCCIO è una collezione di arredi che nasce dal recupero di scarti ceramici, derivanti dalla fase di pre-consumo, delle aziende produttrici di ceramica di tipo ornamentale, ovvero quel genere di ceramica tipica dell’oggetto d’uso che troviamo sulle nostre tavole. Lo scopo è quello di sfruttare i residui ceramici di scarto per re-introdurlo all’interno del mercato, creando un nuovo materiale al fine di offrirgli una seconda vita e dargli la possibilità di permanere nel tempo attraverso un processo di design. Tutto è nato dall’aver compreso il mancato recupero che avviene ad oggi nelle aziende produttrici di ceramica ornamentale: analizzando la ceramica infatti,
è emerso che si tratta di un elemento estremamente difficile da riciclare (attualmente in Italia soltanto l’industria delle piastrelle si occupa di recuperare al suo interno i propri scarti), per questo motivo le aziende produttrici di ceramica ornamentale, si trovano costrette a dover dismettere i propri residui all’interno delle discariche con la conseguenza di andare incontro anche a notevoli danni ambientali. Ho dunque individuato in questo fenomeno una possibilità: prevedere un metodo per il recupero degli scarti ceramici al fine di realizzare con essi una materia prima secondaria nuova attraverso cui è possibile ottenere svariati elementi d’arredo
e decorativi. Offrire una seconda vita a questi scarti consente inoltre notevoli vantaggi di tipo economico ed ambientale (come la riduzione di estrazione di materie prime dalla natura e la diminuzione dell’energia impiegata per il loro prelievo, la mancata formazione di gas serra dovuti al trasporto ed il deposito in discarica, la riduzione dei costi di dismissione ecc.) e offre la possibilità di valorizzare questi residui puntando l’attenzione sulle loro decorazioni ed sui dettagli evidentemente intrinsechi in questo materiale.
Il nuovo materiale, dal nome “C’eramica”, è realizzato impiegando il 75% di residui ceramici derivanti dalla fase di pre-consumo industriale a cui va aggiunto un 25% di bio-resina (che funge da legante) e una piccolissima parte di colorante.
Il risultato è un materiale che unisce le caratteristiche della resina da un lato, come la resistenza meccanica, la resistenza agli agenti chimici, la facilità di pulizia, ecc. con quelle della ceramica, consentendone l’applicazione in diversi elementi, offrendo la possibilità ad essi di durare a lungo nel tempo, essendo inoltre poco soggetti ad usura.
La finitura superficiale è opaca e la caratteristica più evidente e di maggior interesse è data dalla presenza degli scarti all’interno che sono ben visibili alla vista, specialmente quelli più superficiali, andando poi a nascondersi negli strati più profondi del materiale. Essendo leggermente traslucido, interessante è anche il gioco di pieni e vuoti che si viene a creare quando questo è attraversato dalla luce: per questo motivo la collezione comprende anche delle lampade.
La collezione “diCOCCIO” è il mezzo utilizzato per impiegare il materiale “C’eramica”: comprende tre arredi e due lampade, nello specifico, un tavolo da pranzo, uno scaffale, una consolle, una lampada ed un’applique. Questi prodotti sono una prima collezione, ma questo non significa che non si possa pensare ad altre varianti e tipologie di oggetti nel futuro, a dimostrazione del fatto che le possibilità di impiego sono varie e molteplici. Gli elementi della collezione “diCOCCIO” sono realizzati tramite taglio water-
jet ed abrasivo dal materiale sopra citato, che si ottiene partendo da un unico stampo, con lo scopo di realizzare il minimo scarto di lavorazione: proprio perseguendo questa filosofia infatti si è opportunamente progettato ogni
singolo pezzo al fine di poter utilizzare al meglio tutto il materiale. Gli elementi della collezione seguono linee semplici in quanto si è voluto porre attenzione al materiale ed agli scarti presenti al suo interno che sono i veri protagonisti della collezione.Tutti i pezzi vengono dunque realizzati partendo da forme piane che sono “ritagliate” dal materiale di base, e proprio per questa ragione si è pensato di fornire i prodotti ancora smontati, per consentire al cliente finale l’assemblaggio in loco, andando in questo modo anche a ridurre i costi di trasporto e stoccaggio. Consentire all’utente di assemblare i prodotti inoltre gioca inoltre un ruolo decisivo nell’affermazione di sé, accrescendo il valore emozionale che la persona proverà nei confronti di quest’ultimi, consentendogli di vincere la battaglia contro il tempo e le mode del futuro. Grazie alle proprietà di questo materiale sarà possibile inoltre prevederne l’utilizzo sia all’interno delle abitazioni, che all’esterno, in quanto, per esempio la bio-resina ha la caratteristica di subire un basso ingiallimento e dunque non rischierebbe alterazioni dovute ai raggi UV, oltre ad una buona resistenza a gli agenti chimici, che la rendono di fatto utilizzabile in diversi ambienti e contesti. Per ultimo ci si è occupati anche della comunicazione al pubblico, pensando alle modalità di vendita della collezione, effettuabili sia in negozio (B2B) che tramite sito internet (B2C), introducendo anche la possibilità di configurazione. Tramite il portale web infatti gli utenti possono personalizzare i propri prodotti in base al loro gusto personale, la personalizzazione riguarderà la scelta degli abbinamenti cromatici attraverso una libreria di colori offerti dall’azienda, e la possibilità di decidere inoltre la colorazione degli scarti di ceramica interni al materiale, questo piccolo intervento di personalizzazione accrescerà il valore emozionale nell’utente, che potrà accogliere nella propria casa un prodotto personalizzato, un pezzo unico.
Oltre al sito internet, la parte di comunicazione riguarderà anche la creazione di profili social, al fine di raggiungere più utenti ed allargare il proprio mercato, oltre alla creazione di un’immagine coordinata. Per ultimo si è cercato di prevedere lo sviluppo della strat-up che si occuperebbe di produrre il materiale C’eramica e la collezione diCOCCIO, avendo notato la mancanza ad oggi sul mercato di aziende che potrebbero realizzare questi processi, gettandone dunque le prime basi per la sua realizzazione.
Tesi di laurea Magistrale
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Descrizione: Tesi e Tavole tecniche
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