In the last few years the frequency and the severity of disruptions have increased, thus negatively affecting the performance objectives of firms. Within this context, the role played by Lean Manufacturing is still ambiguous. The thesis aims at unfolding the adequacy of efficiency-based approaches for the management of a disruption. The research method adopted in the study consists of an empirical assessment of incidents suffered by firms with a purely statistical approach. In particular, the adopted technique is the Structural Equation Modeling that allows the evaluation of relationships between production paradigms, namely Lean Manufacturing and resilience, and the performance variation upon disruption. In terms of results, the study refutes the common misconception that a Lean company is more vulnerable to disruption. The analysed firms indeed show a direct positive relationship between Lean and performance. In particular, the implementation of internal practices mitigates the performance variation in a significant way. Moreover, there is no evidence of relationship between Lean Manufacturing and operational resilience which, instead, gives importance to the role of collaboration with partners as means for facing disruption. Finally, an analysis of contextual effects shows lack of strategic approach with regards to resilience, largely attributable to a low maturity level. Findings provide guidelines to firms about which management practices are more impactful under disruption and which contextual factors are to be considered when making design decisions. Limitations of the study are related to secondary-data collection and insufficient sample size that do not allow to properly investigate and uncover all the existing relationships and stratify the analysis. The use of complementary approaches, such as case studies, is advocated. In conclusion, the study contributes in the research field of risk and disruption management shedding light on the apparent paradox of Lean approach in a disruptive context through empirical quantitative evidence.

Negli ultimi anni la frequenza e la gravità delle disruption sono aumentate, con ripercussioni negative sugli obiettivi di performance delle imprese. In questo contesto, il ruolo svolto da Lean Manufacturing è ancora ambiguo. La tesi mira a spiegare l'adeguatezza degli approcci basati sull'efficienza per la gestione di una disruption. Il metodo di ricerca adottato nello studio consiste in una valutazione empirica degli incidenti subiti da imprese con un approccio puramente statistico. In particolare, tramite Structural Equation Modeling si è in grado di valutare le relazioni tra i paradigmi di produzione, vale a dire Lean Manufacturing e resilienza, e la variazione delle prestazioni in caso di disruption. In termini di risultati, lo studio confuta l'idea sbagliata comune secondo cui un'azienda Lean è più vulnerabile alla disruption. Le aziende analizzate mostrano infatti una relazione positiva diretta tra Lean e performance. In particolare, l'implementazione di pratiche interne mitiga la variazione delle prestazioni in modo significativo. Inoltre, non è stata trovata alcuna prova del rapporto tra Lean Manufacturing e resilienza operativa che, invece, dà importanza al ruolo della collaborazione con i partner come mezzo per affrontare le interruzioni. Infine, un'analisi degli effetti di contesto mostra la mancanza di un approccio strategico per quanto riguarda la resilienza, in gran parte attribuibile a un basso livello di maturità. I risultati forniscono linee guida alle aziende riguardo quali pratiche di gestione sono più impattanti in caso di disruption e quali fattori contestuali devono essere considerati quando si prendono decisioni di progettazione. Le limitazioni dello studio sono legate alla raccolta di dati secondari e alla dimensione del campione insufficiente che non consentono di investigare e scoprire correttamente tutte le relazioni esistenti e stratificare l'analisi. È raccomandato l'uso di approcci complementari, come casi di studio. In conclusione, lo studio contribuisce nel campo della ricerca sulla gestione dei rischi e disruption facendo luce sull'apparente paradosso dell'approccio Lean in un contesto di disruption attraverso prove quantitative empiriche.

Is lean manufacturing the vaccine against disruption ? A study based on SEM technique

PENNATI BELLUSCHI, FILIPPO
2018/2019

Abstract

In the last few years the frequency and the severity of disruptions have increased, thus negatively affecting the performance objectives of firms. Within this context, the role played by Lean Manufacturing is still ambiguous. The thesis aims at unfolding the adequacy of efficiency-based approaches for the management of a disruption. The research method adopted in the study consists of an empirical assessment of incidents suffered by firms with a purely statistical approach. In particular, the adopted technique is the Structural Equation Modeling that allows the evaluation of relationships between production paradigms, namely Lean Manufacturing and resilience, and the performance variation upon disruption. In terms of results, the study refutes the common misconception that a Lean company is more vulnerable to disruption. The analysed firms indeed show a direct positive relationship between Lean and performance. In particular, the implementation of internal practices mitigates the performance variation in a significant way. Moreover, there is no evidence of relationship between Lean Manufacturing and operational resilience which, instead, gives importance to the role of collaboration with partners as means for facing disruption. Finally, an analysis of contextual effects shows lack of strategic approach with regards to resilience, largely attributable to a low maturity level. Findings provide guidelines to firms about which management practices are more impactful under disruption and which contextual factors are to be considered when making design decisions. Limitations of the study are related to secondary-data collection and insufficient sample size that do not allow to properly investigate and uncover all the existing relationships and stratify the analysis. The use of complementary approaches, such as case studies, is advocated. In conclusion, the study contributes in the research field of risk and disruption management shedding light on the apparent paradox of Lean approach in a disruptive context through empirical quantitative evidence.
CIFONE, FABIANA DAFNE
ING - Scuola di Ingegneria Industriale e dell'Informazione
29-apr-2020
2018/2019
Negli ultimi anni la frequenza e la gravità delle disruption sono aumentate, con ripercussioni negative sugli obiettivi di performance delle imprese. In questo contesto, il ruolo svolto da Lean Manufacturing è ancora ambiguo. La tesi mira a spiegare l'adeguatezza degli approcci basati sull'efficienza per la gestione di una disruption. Il metodo di ricerca adottato nello studio consiste in una valutazione empirica degli incidenti subiti da imprese con un approccio puramente statistico. In particolare, tramite Structural Equation Modeling si è in grado di valutare le relazioni tra i paradigmi di produzione, vale a dire Lean Manufacturing e resilienza, e la variazione delle prestazioni in caso di disruption. In termini di risultati, lo studio confuta l'idea sbagliata comune secondo cui un'azienda Lean è più vulnerabile alla disruption. Le aziende analizzate mostrano infatti una relazione positiva diretta tra Lean e performance. In particolare, l'implementazione di pratiche interne mitiga la variazione delle prestazioni in modo significativo. Inoltre, non è stata trovata alcuna prova del rapporto tra Lean Manufacturing e resilienza operativa che, invece, dà importanza al ruolo della collaborazione con i partner come mezzo per affrontare le interruzioni. Infine, un'analisi degli effetti di contesto mostra la mancanza di un approccio strategico per quanto riguarda la resilienza, in gran parte attribuibile a un basso livello di maturità. I risultati forniscono linee guida alle aziende riguardo quali pratiche di gestione sono più impattanti in caso di disruption e quali fattori contestuali devono essere considerati quando si prendono decisioni di progettazione. Le limitazioni dello studio sono legate alla raccolta di dati secondari e alla dimensione del campione insufficiente che non consentono di investigare e scoprire correttamente tutte le relazioni esistenti e stratificare l'analisi. È raccomandato l'uso di approcci complementari, come casi di studio. In conclusione, lo studio contribuisce nel campo della ricerca sulla gestione dei rischi e disruption facendo luce sull'apparente paradosso dell'approccio Lean in un contesto di disruption attraverso prove quantitative empiriche.
Tesi di laurea Magistrale
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10589/165287