Nowadays, the space industry is being revalued as one of the major sectors in which governments, institutions and international private agencies have decided to invest funds, resources and research. These efforts are aimed to take (again) man beyond earthly borders with a great ambitious goal: the design of long-term human settlements on the Moon first, and on Mars then. The main idea is to make such missions not only feasible but also enjoyable both from physical and psychological points of view: the emotional aspect, usually overshadowed in spite of the physical training, represents the pillar around which to plan the future lunar establishments. Thanks to their ability to face challenges as opportunities to be seized and not as obstacles to be avoided, designers will play the key role of innovation pusher inside the multidisciplinary teams on which the Space agencies are aiming. The Space branch, in fact, represents a great challenge that provides designers a completely new planning area in which to operate, giving them the possibility to show how lateral technological innovations can support human well-being. Developed within the international space program Igluna 2020 - an ESA_Lab@ initiative promoted by the European Space Agency (ESA) and coordinated by the Swiss Space Center (SSC) -, this thesis subverts the conventional rules people have about objects by helping astronauts to feel like home. In this context a new revaluation of coffee has been studied and analyzed by (re)designing the whole coffee experience inside the future base station on the Moon. The deep research conducted helped to consider this beverage not as a simple drink but as a real symbol that could support astronauts to meet their basic, psychological and self-fulfillment needs. In parallel with the design of a new special coffee pot - that allows to prepare it without the use of external heat sources - the connection with Igluna’s cross-disciplinary groups enabled to develop a scenario in which coffee cultivation, collection, cleaning, grinding, roasting, preparation and grounds reuse can be carried out directly on the lunar surface.

Oggigiorno l’industria spaziale si sta rivalutando come uno dei principali settori nel quale governi, istituzioni ed agenzie private internazionali stanno investendo fondi e risorse con lo scopo principale di (ri)portare l’uomo oltre i confini terrestri, prima sulla Luna e poi su Marte. Per poter dar vita a nuovi insediamenti umani permanenti, però, sarà necessario rendere le prossime missioni spaziali non solo fattibili, ma anche piacevoli sia dal punto di vista fisico che psicologico: l’aspetto emozionale, solitamente posto in secondo piano rispetto alla mera preparazione fisica, rappresenta il fulcro sul quale fondare le prossime ricerche in campo spaziale. Grazie alla capacità di affrontare le sfide come opportunità da cogliere e non come ostacoli da evitare, il designer ricopre il fondamentale ruolo di pusher di innovazione all’interno dei teams multidisciplinari sui quali le agenzie spaziali stanno puntando sempre di più. Il campo spaziale, infatti, fornisce ai designers un nuovo territorio progettuale per sfruttare al meglio il pensiero laterale nella definizione di soluzioni per il supporto del benessere umano. Sviluppata all’interno del progetto internazionale IGLUNA 2020 - un’iniziativa di ESA_Lab@ promossa dall’European Space Agency (ESA) e coordinata dallo Swiss Space Center (SSC) - questa tesi si propone di sovvertire la convenzionale percezione degli oggetti reinterpretandoli ed osservandoli da una prospettiva differente. Più specificatamente, all’interno del nuovo contesto lunare si è rivalutato il ruolo del caffè, (ri) progettando il suo intero processo di preparazione. L’attenta analisi condotta ha permesso di considerarlo non come una semplice bevanda, bensì come un vero e proprio simbolo in grado di soddisfare i bisogni primari, fisici e psicologici degli astronauti. Parallelamente alla progettazione di una nuova caffettiera (che non necessita di fonti di calore esterne) l’interazione con diversi teams cross-disciplinari ha sostenuto e permesso lo sviluppo di un nuovo scenario in cui coltivazione, raccolta, pulizia, tostatura e preparazione del caffè (parallelamente al riutilizzo dei suoi fondi) possano essere svolti direttamente sulla Luna.

Ma.Co. How to make a spatial coffee

MEMO, FRANCESCO
2019/2020

Abstract

Nowadays, the space industry is being revalued as one of the major sectors in which governments, institutions and international private agencies have decided to invest funds, resources and research. These efforts are aimed to take (again) man beyond earthly borders with a great ambitious goal: the design of long-term human settlements on the Moon first, and on Mars then. The main idea is to make such missions not only feasible but also enjoyable both from physical and psychological points of view: the emotional aspect, usually overshadowed in spite of the physical training, represents the pillar around which to plan the future lunar establishments. Thanks to their ability to face challenges as opportunities to be seized and not as obstacles to be avoided, designers will play the key role of innovation pusher inside the multidisciplinary teams on which the Space agencies are aiming. The Space branch, in fact, represents a great challenge that provides designers a completely new planning area in which to operate, giving them the possibility to show how lateral technological innovations can support human well-being. Developed within the international space program Igluna 2020 - an ESA_Lab@ initiative promoted by the European Space Agency (ESA) and coordinated by the Swiss Space Center (SSC) -, this thesis subverts the conventional rules people have about objects by helping astronauts to feel like home. In this context a new revaluation of coffee has been studied and analyzed by (re)designing the whole coffee experience inside the future base station on the Moon. The deep research conducted helped to consider this beverage not as a simple drink but as a real symbol that could support astronauts to meet their basic, psychological and self-fulfillment needs. In parallel with the design of a new special coffee pot - that allows to prepare it without the use of external heat sources - the connection with Igluna’s cross-disciplinary groups enabled to develop a scenario in which coffee cultivation, collection, cleaning, grinding, roasting, preparation and grounds reuse can be carried out directly on the lunar surface.
QUAQUARO, BENEDETTO
ARC III - Scuola del Design
24-lug-2020
2019/2020
Oggigiorno l’industria spaziale si sta rivalutando come uno dei principali settori nel quale governi, istituzioni ed agenzie private internazionali stanno investendo fondi e risorse con lo scopo principale di (ri)portare l’uomo oltre i confini terrestri, prima sulla Luna e poi su Marte. Per poter dar vita a nuovi insediamenti umani permanenti, però, sarà necessario rendere le prossime missioni spaziali non solo fattibili, ma anche piacevoli sia dal punto di vista fisico che psicologico: l’aspetto emozionale, solitamente posto in secondo piano rispetto alla mera preparazione fisica, rappresenta il fulcro sul quale fondare le prossime ricerche in campo spaziale. Grazie alla capacità di affrontare le sfide come opportunità da cogliere e non come ostacoli da evitare, il designer ricopre il fondamentale ruolo di pusher di innovazione all’interno dei teams multidisciplinari sui quali le agenzie spaziali stanno puntando sempre di più. Il campo spaziale, infatti, fornisce ai designers un nuovo territorio progettuale per sfruttare al meglio il pensiero laterale nella definizione di soluzioni per il supporto del benessere umano. Sviluppata all’interno del progetto internazionale IGLUNA 2020 - un’iniziativa di ESA_Lab@ promossa dall’European Space Agency (ESA) e coordinata dallo Swiss Space Center (SSC) - questa tesi si propone di sovvertire la convenzionale percezione degli oggetti reinterpretandoli ed osservandoli da una prospettiva differente. Più specificatamente, all’interno del nuovo contesto lunare si è rivalutato il ruolo del caffè, (ri) progettando il suo intero processo di preparazione. L’attenta analisi condotta ha permesso di considerarlo non come una semplice bevanda, bensì come un vero e proprio simbolo in grado di soddisfare i bisogni primari, fisici e psicologici degli astronauti. Parallelamente alla progettazione di una nuova caffettiera (che non necessita di fonti di calore esterne) l’interazione con diversi teams cross-disciplinari ha sostenuto e permesso lo sviluppo di un nuovo scenario in cui coltivazione, raccolta, pulizia, tostatura e preparazione del caffè (parallelamente al riutilizzo dei suoi fondi) possano essere svolti direttamente sulla Luna.
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