Raccontare gli allestimenti : Progex, design & architetture espositive (1989-1994)

The exhibition installations represented an important place for technical and aesthetic experimentation for architects, designers and graphic designers, often able to revolutionize design thinking with the use of innovative solutions. In the same way, workforces contributed to their realization, with special attention to the technical, technological and material characteristics of the project. Precisely for these reasons many artifacts are now iconic because they are unique examples of avant-garde architectural movements. Given the peculiar temporary nature of the installations from the 19th century onwards, they would not have come down to the present day if careful reconstruction work had been done over the decades through words and images by the publishing world which, in various forms, has contributed to feed the historical memory of this interesting strand of modern architecture. It is therefore the will of this thesis to analyze how the publishing world has narrated the layouts and their evolution, with a special focus on the magazine "Progex, design & architetture espositive" which during the early 90s represented a singular and a learned example of the union between culture, technique and innovation in the field of set-ups, and which today represents a precious archive in the heterogeneity of the documentation available on the subject.

Gli allestimenti espositivi hanno rappresentato per architetti, designer e grafici un’importante luogo di sperimentazione tecnica ed estetica, in grado spesso di rivoluzionare il pensiero progettuale con l’utilizzo di soluzioni innovative. Allo stesso modo le maestranze, nella figura degli allestitori, hanno contribuito alla loro realizzazione, con un’attenzione speciale alle caratteristiche tecniche, tecnologiche e materiche del progetto. Proprio per questi motivi molti manufatti sono diventati iconici perchè esemplari unici di movimenti architettonici d’avanguardia. Considerato il peculiare carattere temporaneo degli allestimenti dal XIX° secolo in poi, essi non sarebbero giunti fino ai giorni nostri se non fosse stato fatto nei decenni un attento lavoro di ricostruzione attraverso parole ed immagini da parte del mondo editoriale che, sotto diverse forme, ha contribuito ad alimentare la memoria storica di questo interessante filone dell’architettura moderna. E’ quindi volontà di questo lavoro di tesi analizzare in che modo il mondo editoriale ha raccontato gli allestimenti e la loro evoluzione, con un focus speciale sulla rivista “Progex, design & architetture espositive” che durante i primi anni ‘90 ha rappresentato un singolare e dotto esempio di unione tra cultura, tecnica ed innovazione nel campo degli allestimenti, e che rappresenta ad oggi un prezioso archivio nell’eterogeneità della documentazione disponibile sull’argomento.