The theme of the "Factories of Creativity", developed in the following thesis project, was chosen because of its strategic potential respect to possible future configurations of the Lombard capital, both morphological and economic. The urgent need to put the different cultural relationships of the metropolis into a system arises, in our opinion, as a discriminant for the structuring of an economy of scale which would aspire to replace that of the old industry, which collapsed after the crisis of the 80s. It is precisely the large industrial divestments, a common morphological characteristic between the area of ​​Dergano (chosen for the project) and those of the peripheral districts assumed as terminals of the cultural system, circulated by the external ring road. They present the same coexistence of large buildinga and workers' quarters, in discontinuity with the rest of the Milanese suburbs with petty-bourgeois genetic characteristics. In the case of Dergano, the same overlaps and inconsistencies in the layout of the road jersey, testify to the difficulties that the capital city has to impose on this zone its own urban models, and the prevalence, rather, of a transitional regime which finds its connotation in maintaining a complex productive culture in exchanges between cities and neighborhoods. This is a common feature of the districts, which have a transformative potential which draws materially from the respective contextual peculiarities, relaunching the results to a wider metropolitan use. For this reason, the typological and figurative aspect of the project also re-elaborates the stereotyping spatial spaces of the museum concived in a classical sense, such as the route, the exhibition gallery, the collection; to experiment with new "driving" solutions, through the sense of "ephemeral", "Self-propelled", "transformable" of the exhibition spaces, and important attention to real production spaces such as laboratories, teaching spaces, residential areas for artists and users.

Il tema delle “Fabbriche della Creatività”, svolto progettualmente nella seguente tesi, è stato scelto in virtù del suo potenziale strategico rispetto alle possibili configurazioni future del capoluogo lombardo, sia morfologiche che economiche. L’urgenza di mettere a sistema le diverse reltà culturali della metropoli si pone infatti, a nostro avviso, come discriminante per la strutturazione di un’economia di scala che aspirerebbe a sostituire quella della vecchia industia, venuta meno dopo la crisi degli anni 80’. Sono proprio le grandi dismissioni industriali, caratteristica morfologica comune tra l’area di Dergano (scelta per il progetto) e quelle dei distretti periferici assunti come terminali del sistema culturale, circuitato dalla circonvallazione esterna. Esse presentano la stessa compresenza di grandi impianti e quartieri operai, in discontinuità con il resto della periferia milanese dai caratteri genetici piccolo-borghesi. Nel caso di Dergano, le stesse sovrapposizioni e incongruenze nel tracciato della maglia viaria, testimoniano le difficoltà che il capoluogo incontra ad imporre a questa zona un proprio modello urbanistico, e il prevalervi, piuttosto, di un regime di transizione che trova la propria connotazione nel mantenersi di una complessa cultura produttiva negli scambi tra città e hinterland. È questa, caratteristica comune dei distretti, i quali hanno un potenziale trasformativo che attinge materialmente dalle rispettive peculiarità contestuali, rilanciandone i risultati ad una più ampia fruizione metropolitana. Per questo, anche l’aspetto tipologico e figurativo del progetto, rielabora le stereotipazioni spaziali del museo inteso in senso classico, quali il percorso, la galleria espositiva, la collezione; per sperimentare nuove soluzioni “propulsive”, tramite il senso di “effimero”, “semovente”, “trasformabile” degli spazi espositivi, e un’attenzione importante agli spazi della produzione vera e propria quali laboratori, spazi didattici, residenzialità per artisti ed utenti.

Sperimentazione tipologica per una fabbrica della creatività a Dergano : il recinto

MARTINAZZO, FRANCESCO;REBUSTINI, GHEORGHI;MORETTI, MICHELE
2018/2019

Abstract

The theme of the "Factories of Creativity", developed in the following thesis project, was chosen because of its strategic potential respect to possible future configurations of the Lombard capital, both morphological and economic. The urgent need to put the different cultural relationships of the metropolis into a system arises, in our opinion, as a discriminant for the structuring of an economy of scale which would aspire to replace that of the old industry, which collapsed after the crisis of the 80s. It is precisely the large industrial divestments, a common morphological characteristic between the area of ​​Dergano (chosen for the project) and those of the peripheral districts assumed as terminals of the cultural system, circulated by the external ring road. They present the same coexistence of large buildinga and workers' quarters, in discontinuity with the rest of the Milanese suburbs with petty-bourgeois genetic characteristics. In the case of Dergano, the same overlaps and inconsistencies in the layout of the road jersey, testify to the difficulties that the capital city has to impose on this zone its own urban models, and the prevalence, rather, of a transitional regime which finds its connotation in maintaining a complex productive culture in exchanges between cities and neighborhoods. This is a common feature of the districts, which have a transformative potential which draws materially from the respective contextual peculiarities, relaunching the results to a wider metropolitan use. For this reason, the typological and figurative aspect of the project also re-elaborates the stereotyping spatial spaces of the museum concived in a classical sense, such as the route, the exhibition gallery, the collection; to experiment with new "driving" solutions, through the sense of "ephemeral", "Self-propelled", "transformable" of the exhibition spaces, and important attention to real production spaces such as laboratories, teaching spaces, residential areas for artists and users.
BERNASCONI, EDOARDO LUIGI GIULIO
MARGIONE, EMANUELA
ARC I - Scuola di Architettura Urbanistica Ingegneria delle Costruzioni
29-apr-2020
2018/2019
Il tema delle “Fabbriche della Creatività”, svolto progettualmente nella seguente tesi, è stato scelto in virtù del suo potenziale strategico rispetto alle possibili configurazioni future del capoluogo lombardo, sia morfologiche che economiche. L’urgenza di mettere a sistema le diverse reltà culturali della metropoli si pone infatti, a nostro avviso, come discriminante per la strutturazione di un’economia di scala che aspirerebbe a sostituire quella della vecchia industia, venuta meno dopo la crisi degli anni 80’. Sono proprio le grandi dismissioni industriali, caratteristica morfologica comune tra l’area di Dergano (scelta per il progetto) e quelle dei distretti periferici assunti come terminali del sistema culturale, circuitato dalla circonvallazione esterna. Esse presentano la stessa compresenza di grandi impianti e quartieri operai, in discontinuità con il resto della periferia milanese dai caratteri genetici piccolo-borghesi. Nel caso di Dergano, le stesse sovrapposizioni e incongruenze nel tracciato della maglia viaria, testimoniano le difficoltà che il capoluogo incontra ad imporre a questa zona un proprio modello urbanistico, e il prevalervi, piuttosto, di un regime di transizione che trova la propria connotazione nel mantenersi di una complessa cultura produttiva negli scambi tra città e hinterland. È questa, caratteristica comune dei distretti, i quali hanno un potenziale trasformativo che attinge materialmente dalle rispettive peculiarità contestuali, rilanciandone i risultati ad una più ampia fruizione metropolitana. Per questo, anche l’aspetto tipologico e figurativo del progetto, rielabora le stereotipazioni spaziali del museo inteso in senso classico, quali il percorso, la galleria espositiva, la collezione; per sperimentare nuove soluzioni “propulsive”, tramite il senso di “effimero”, “semovente”, “trasformabile” degli spazi espositivi, e un’attenzione importante agli spazi della produzione vera e propria quali laboratori, spazi didattici, residenzialità per artisti ed utenti.
Tesi di laurea Magistrale
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10589/165390