In Sub-Saharan Africa, the right to education is still too often denied. Most children don’t have the opportunity to go to school for different reasons, from economic difficulties, to the lack of adequate facilities, thus remaining trapped in a vicious circle of poverty, discrimination and ignorance, aggravated by the possibility of contracting serious diseases and by the effects of the climatic changes that plaguing the continent. Despite the level of literacy has increased in recent years, the problem of attending school is still persistent, in particular of secondary school significantly lower than primary school, which today seems to be constantly hovering around 30%, showing that the majority some of the adolescents don’t continue their studies in favor of subsistence works. The educational alarm becomes the data for which interventions and donations of non-governative organizations and many voluntary associations move. They emerge as the main actors in the fight against this problem with widespread welfare projects within the territory. The value of these interventions can be found in the social implications, as well as in the generation of spatiality that are created within the small community systems. Indeed, the school often represents the center of a community, a protected place where well-being and trust in the future find concrete expression. Therefore, the main objective of this thesis work is to develop a project for a secondary school in northern Ethiopia, more precisely in Shire, in the Tigray region. This research first examined the conditions of this context from a morphological, cultural and technological point of view, bringing out the strong interrelation between the great multiplicity of landscapes present, both from a climatic and morphological point of view, the diversity of materials and construction techniques, reflection of a geological complexity, and finally a plurality of peoples and ethnic groups, each with its own cultures and traditions. Each part of the project, both from a cultural and social point of view, and from a constructive one, takes into account all these elements and wants to represent a change but at the same time wants to respect local culture and traditions. With this in mind, investigations into vernacular architecture, the study of the settlements of Shire, the availability of materials on site in order to find the most appropriate and sustainable solutions were fundamental. In these places, in fact, the local relationship and the acceptance of the architectural proposal strongly influence the success of the project, and this is why the involvement of the community in the construction process is expected, following the logic of participatory planning. Ease of implementation therefore becomes a fundamental requirement that must be taken into consideration in the design phase, choosing to adopt simple construction techniques, easily repeatable by the local population, through the use of locally available materials, which respond primarily to economic constraints present, in order to maintaining a certain level of quality of the final solutions. In this case, the technique of stone gabions was chosen, due to the large presence of this material in the Tigray region, and of clay bricks. This occasion aims to be a moment of knowledge transmission, this also explains the use of multiple construction techniques within a single project. The school complex is aimed to the inhabitants of Shire and neighboring villages, but especially to the refugees from camps in the region who, since the opening of the borders last year, are expected to settle in this city. The school space is generated by a strong element such as the fence able to delimit, and at the same time conforming, the internal space in a clear way. The project was also an opportunity to rethink the spatial hierarchies within school buildings. I wanted to pay particular attention to the elements that define and separate the different areas of the school: classroom, distribution, courtyard. If the classroom is the place of teaching, the corridor represents the place for meeting and socializing; for this reason, the enhancement of this space becomes one of the main design goals, trying to go beyond the specific distribution functions through the specific character of the space. Another fundamental point is the integration of the bioclimatic aspects in the project starting from a rainwater recovery system, up to controlling the temperature in the internal spaces through natural ventilation thanks to the distribution of the openings on parallel sides and above all to the presence of a double ventilated cover. From a functional point of view, the school provides for the inclusion of four classrooms, three workshops and accessory spaces for teaching, a canteen with kitchen, an infirmary, a dormitory and a library. The latter, an emblem of knowledge and learning, becomes a landmark element which, in addition to recalling and reinterpreting the traditional architecture of the Tigray, imposes itself as a reference point within the territory. In addition to providing basic education, an adequate environment for teaching, the school complex wants to emerge as a place where experiment practical work, not just theoretical. For this reason, the open space also works in this direction with the insertion of educational gardens and an outdoor kitchen which, in addition to being a functional space, becomes useful for the acquisition of important food safety and survival skills, an important issue in developing countries.

Nell’Africa Subsahariana il diritto all’istruzione è ancora troppo spesso negato. La maggior parte dei bambini non hanno la possibilità di andare a scuola per diverse ragioni, dalle difficoltà economiche, alla mancanza strutture adeguate, rimanendo quindi intrappolati in un circolo vizioso di povertà, discriminazione e ignoranza, aggravato dalla possibilità di contrarre gravi malattie e dagli effetti dei mutamenti climatici che flagellano il continente. Nonostante il livello di alfabetizzazione sia in crescita negli ultimi anni, risulta essere ancora persistente il problema della frequentazione della scuola, in particolare della scuola secondaria, nettamente inferiore a quella primaria, che ad oggi sembra aggirarsi costantemente intorno al 30%, dimostrando che la maggior parte degli adolescenti non prosegue gli studi a favore di lavori di sussistenza. L’allarme educativo diventa così il dato per il quale si muovono interventi e donazioni di organizzazioni non governative e di molte associazioni di volontariato. Esse emergono come i principali attori nella lotta contro questa problematica con progetti assistenziali diffusi all’interno del territorio. La valenza di questi interventi è da ricercare nelle implicazioni sociali, così come nella generazione di spazialità che si vengono a creare all’interno dei sistemi comunitari di piccole dimensioni. La scuola, infatti, rappresenta spesso il centro di una comunità, un luogo protetto dove il benessere e la fiducia nel futuro trovano concreta espressione. Pertanto l’obiettivo principale del presente lavoro di tesi è quello di sviluppare un progetto per una scuola tecnica nel nord dell’Etiopia, più precisamente a Shire, nella regione del Tigray. Questa ricerca ha dapprima esaminato dal punto di vista morfologico, culturale e tecnologico le condizioni di questo contesto, facendo emergere la forte interrelazione che si innesta tra la grande molteplicità di paesaggi presenti, sia dal punto di vista climatico che morfologico, la diversità di materiali e tecniche costruttive, riflessione di una complessità geologica, ed infine una pluralità di popoli ed etnie, ognuna con le proprie culture e tradizioni. Ogni parte del progetto, sia dal punto di vista culturale e sociale, che da quello costruttivo, tiene conto di tutti questi elementi e vuole rappresentare un cambiamento ma vuole al tempo stesso rispettare la cultura e le tradizioni locali. In quest’ottica sono state fondamentali le indagini sull’architettura vernacolare, lo studio degli insediamenti di Shire, le disponibilità dei materiali presenti in loco al fine di trovare le soluzioni più adeguate e sostenibili. In questi luoghi, infatti, il rapporto locale e l’accettazione della proposta architettonica condizionano fortemente la buona riuscita del progetto, ed è per questo che si prevede il coinvolgimento della comunità nel processo costruttivo, seguendo la logica della progettazione partecipata. La facilità di realizzazione diventa, quindi, un requisito fondamentale che bisogna tenere in considerazione in fase progettuale, scegliendo di adottare tecniche costruttive semplici, facilmente ripetibili dalla popolazione locale, attraverso l’utilizzo di materiali reperibili localmente, che rispondono in primo luogo ai vincoli economici presenti, pur mantenendo un certo livello di qualità delle soluzioni finali. In questo caso è stata scelta la tecnica dei gabbioni di pietra, per la grande presenza di questo materiale nella regione del Tigray, e dei mattoni in terra cruda. Questa occasione vuole essere un momento di trasmissione delle conoscenze, ciò spiega anche l’utilizzo di più tecniche costruttive all’interno di un solo progetto. Il complesso scolastico si rivolge agli abitanti di Shire e dei villaggi limitrofi, ma soprattutto ai rifugiati dei campi presenti nella regione che, dall’apertura dei confini lo scorso anno, si presume si insedieranno in questa città. Lo spazio della scuola si genera da un elemento forte come il recinto in grado di delimitare, e al tempo stesso conformare, l’ambiente interno in modo chiaro e netto. Il progetto è stato inoltre l’occasione per ripensare le gerarchie spaziali interne all’edilizia scolastica. Si è voluto porre l’attenzione in particolar modo sugli elementi che definiscono e separano i diversi ambienti della scuola: aula, distribuzione, cortile. Se l’aula è il luogo della didattica il corridoio rappresenta il luogo dell’incontro e della socialità; per tale ragione la valorizzazione di questo spazio diventa uno dei principali obiettivi progettuali, cercando di oltrepassare le specifiche funzioni distributive attraverso il carattere proprio dello spazio. Un altro punto fondamentale è l’integrazione degli aspetti bioclimatici nel progetto a partire da un sistema di recupero delle acque meteoriche, fino al controllo della temperatura negli spazi interni attraverso una ventilazione naturale grazie alla distribuzione delle aperture su lati paralleli e soprattutto alla presenza di una doppia copertura ventilata. Dal punto di vista funzionale, la scuola prevede l’inserimento di quattro aule, tre laboratori e spazi accessori per la didattica, una mensa con cucina, un’infermeria, un dormitorio e una biblioteca. Quest’ultima, emblema del sapere e dell’apprendimento, diventa un elemento di landmark che, oltre a richiamare e reinterpretare l’architettura tradizionale del Tigray, si impone come punto di riferimento all’interno del territorio. Oltre a fornire un’educazione base, un ambiente adeguato per l’insegnamento, il complesso scolastico vuole emergere come un luogo dove sperimentare il lavoro pratico, non solo teorico. Per questo motivo anche lo spazio aperto lavora in questa direzione con l’inserimento di orti didattici e una cucina all’aperto che, oltre ad essere uno spazio funzionale, diventa utile all’acquisizione di importanti capacità di sicurezza e sopravvivenza alimentare, questione importante in paesi in via di sviluppo.

Build the necessary. Progetto per una scuola tecnica a Shire, in Etiopia

VAGO, GIULIA
2018/2019

Abstract

In Sub-Saharan Africa, the right to education is still too often denied. Most children don’t have the opportunity to go to school for different reasons, from economic difficulties, to the lack of adequate facilities, thus remaining trapped in a vicious circle of poverty, discrimination and ignorance, aggravated by the possibility of contracting serious diseases and by the effects of the climatic changes that plaguing the continent. Despite the level of literacy has increased in recent years, the problem of attending school is still persistent, in particular of secondary school significantly lower than primary school, which today seems to be constantly hovering around 30%, showing that the majority some of the adolescents don’t continue their studies in favor of subsistence works. The educational alarm becomes the data for which interventions and donations of non-governative organizations and many voluntary associations move. They emerge as the main actors in the fight against this problem with widespread welfare projects within the territory. The value of these interventions can be found in the social implications, as well as in the generation of spatiality that are created within the small community systems. Indeed, the school often represents the center of a community, a protected place where well-being and trust in the future find concrete expression. Therefore, the main objective of this thesis work is to develop a project for a secondary school in northern Ethiopia, more precisely in Shire, in the Tigray region. This research first examined the conditions of this context from a morphological, cultural and technological point of view, bringing out the strong interrelation between the great multiplicity of landscapes present, both from a climatic and morphological point of view, the diversity of materials and construction techniques, reflection of a geological complexity, and finally a plurality of peoples and ethnic groups, each with its own cultures and traditions. Each part of the project, both from a cultural and social point of view, and from a constructive one, takes into account all these elements and wants to represent a change but at the same time wants to respect local culture and traditions. With this in mind, investigations into vernacular architecture, the study of the settlements of Shire, the availability of materials on site in order to find the most appropriate and sustainable solutions were fundamental. In these places, in fact, the local relationship and the acceptance of the architectural proposal strongly influence the success of the project, and this is why the involvement of the community in the construction process is expected, following the logic of participatory planning. Ease of implementation therefore becomes a fundamental requirement that must be taken into consideration in the design phase, choosing to adopt simple construction techniques, easily repeatable by the local population, through the use of locally available materials, which respond primarily to economic constraints present, in order to maintaining a certain level of quality of the final solutions. In this case, the technique of stone gabions was chosen, due to the large presence of this material in the Tigray region, and of clay bricks. This occasion aims to be a moment of knowledge transmission, this also explains the use of multiple construction techniques within a single project. The school complex is aimed to the inhabitants of Shire and neighboring villages, but especially to the refugees from camps in the region who, since the opening of the borders last year, are expected to settle in this city. The school space is generated by a strong element such as the fence able to delimit, and at the same time conforming, the internal space in a clear way. The project was also an opportunity to rethink the spatial hierarchies within school buildings. I wanted to pay particular attention to the elements that define and separate the different areas of the school: classroom, distribution, courtyard. If the classroom is the place of teaching, the corridor represents the place for meeting and socializing; for this reason, the enhancement of this space becomes one of the main design goals, trying to go beyond the specific distribution functions through the specific character of the space. Another fundamental point is the integration of the bioclimatic aspects in the project starting from a rainwater recovery system, up to controlling the temperature in the internal spaces through natural ventilation thanks to the distribution of the openings on parallel sides and above all to the presence of a double ventilated cover. From a functional point of view, the school provides for the inclusion of four classrooms, three workshops and accessory spaces for teaching, a canteen with kitchen, an infirmary, a dormitory and a library. The latter, an emblem of knowledge and learning, becomes a landmark element which, in addition to recalling and reinterpreting the traditional architecture of the Tigray, imposes itself as a reference point within the territory. In addition to providing basic education, an adequate environment for teaching, the school complex wants to emerge as a place where experiment practical work, not just theoretical. For this reason, the open space also works in this direction with the insertion of educational gardens and an outdoor kitchen which, in addition to being a functional space, becomes useful for the acquisition of important food safety and survival skills, an important issue in developing countries.
TRABATTONI, LUCA
ARC I - Scuola di Architettura Urbanistica Ingegneria delle Costruzioni
29-apr-2020
2018/2019
Nell’Africa Subsahariana il diritto all’istruzione è ancora troppo spesso negato. La maggior parte dei bambini non hanno la possibilità di andare a scuola per diverse ragioni, dalle difficoltà economiche, alla mancanza strutture adeguate, rimanendo quindi intrappolati in un circolo vizioso di povertà, discriminazione e ignoranza, aggravato dalla possibilità di contrarre gravi malattie e dagli effetti dei mutamenti climatici che flagellano il continente. Nonostante il livello di alfabetizzazione sia in crescita negli ultimi anni, risulta essere ancora persistente il problema della frequentazione della scuola, in particolare della scuola secondaria, nettamente inferiore a quella primaria, che ad oggi sembra aggirarsi costantemente intorno al 30%, dimostrando che la maggior parte degli adolescenti non prosegue gli studi a favore di lavori di sussistenza. L’allarme educativo diventa così il dato per il quale si muovono interventi e donazioni di organizzazioni non governative e di molte associazioni di volontariato. Esse emergono come i principali attori nella lotta contro questa problematica con progetti assistenziali diffusi all’interno del territorio. La valenza di questi interventi è da ricercare nelle implicazioni sociali, così come nella generazione di spazialità che si vengono a creare all’interno dei sistemi comunitari di piccole dimensioni. La scuola, infatti, rappresenta spesso il centro di una comunità, un luogo protetto dove il benessere e la fiducia nel futuro trovano concreta espressione. Pertanto l’obiettivo principale del presente lavoro di tesi è quello di sviluppare un progetto per una scuola tecnica nel nord dell’Etiopia, più precisamente a Shire, nella regione del Tigray. Questa ricerca ha dapprima esaminato dal punto di vista morfologico, culturale e tecnologico le condizioni di questo contesto, facendo emergere la forte interrelazione che si innesta tra la grande molteplicità di paesaggi presenti, sia dal punto di vista climatico che morfologico, la diversità di materiali e tecniche costruttive, riflessione di una complessità geologica, ed infine una pluralità di popoli ed etnie, ognuna con le proprie culture e tradizioni. Ogni parte del progetto, sia dal punto di vista culturale e sociale, che da quello costruttivo, tiene conto di tutti questi elementi e vuole rappresentare un cambiamento ma vuole al tempo stesso rispettare la cultura e le tradizioni locali. In quest’ottica sono state fondamentali le indagini sull’architettura vernacolare, lo studio degli insediamenti di Shire, le disponibilità dei materiali presenti in loco al fine di trovare le soluzioni più adeguate e sostenibili. In questi luoghi, infatti, il rapporto locale e l’accettazione della proposta architettonica condizionano fortemente la buona riuscita del progetto, ed è per questo che si prevede il coinvolgimento della comunità nel processo costruttivo, seguendo la logica della progettazione partecipata. La facilità di realizzazione diventa, quindi, un requisito fondamentale che bisogna tenere in considerazione in fase progettuale, scegliendo di adottare tecniche costruttive semplici, facilmente ripetibili dalla popolazione locale, attraverso l’utilizzo di materiali reperibili localmente, che rispondono in primo luogo ai vincoli economici presenti, pur mantenendo un certo livello di qualità delle soluzioni finali. In questo caso è stata scelta la tecnica dei gabbioni di pietra, per la grande presenza di questo materiale nella regione del Tigray, e dei mattoni in terra cruda. Questa occasione vuole essere un momento di trasmissione delle conoscenze, ciò spiega anche l’utilizzo di più tecniche costruttive all’interno di un solo progetto. Il complesso scolastico si rivolge agli abitanti di Shire e dei villaggi limitrofi, ma soprattutto ai rifugiati dei campi presenti nella regione che, dall’apertura dei confini lo scorso anno, si presume si insedieranno in questa città. Lo spazio della scuola si genera da un elemento forte come il recinto in grado di delimitare, e al tempo stesso conformare, l’ambiente interno in modo chiaro e netto. Il progetto è stato inoltre l’occasione per ripensare le gerarchie spaziali interne all’edilizia scolastica. Si è voluto porre l’attenzione in particolar modo sugli elementi che definiscono e separano i diversi ambienti della scuola: aula, distribuzione, cortile. Se l’aula è il luogo della didattica il corridoio rappresenta il luogo dell’incontro e della socialità; per tale ragione la valorizzazione di questo spazio diventa uno dei principali obiettivi progettuali, cercando di oltrepassare le specifiche funzioni distributive attraverso il carattere proprio dello spazio. Un altro punto fondamentale è l’integrazione degli aspetti bioclimatici nel progetto a partire da un sistema di recupero delle acque meteoriche, fino al controllo della temperatura negli spazi interni attraverso una ventilazione naturale grazie alla distribuzione delle aperture su lati paralleli e soprattutto alla presenza di una doppia copertura ventilata. Dal punto di vista funzionale, la scuola prevede l’inserimento di quattro aule, tre laboratori e spazi accessori per la didattica, una mensa con cucina, un’infermeria, un dormitorio e una biblioteca. Quest’ultima, emblema del sapere e dell’apprendimento, diventa un elemento di landmark che, oltre a richiamare e reinterpretare l’architettura tradizionale del Tigray, si impone come punto di riferimento all’interno del territorio. Oltre a fornire un’educazione base, un ambiente adeguato per l’insegnamento, il complesso scolastico vuole emergere come un luogo dove sperimentare il lavoro pratico, non solo teorico. Per questo motivo anche lo spazio aperto lavora in questa direzione con l’inserimento di orti didattici e una cucina all’aperto che, oltre ad essere uno spazio funzionale, diventa utile all’acquisizione di importanti capacità di sicurezza e sopravvivenza alimentare, questione importante in paesi in via di sviluppo.
Tesi di laurea Magistrale
File allegati
File Dimensione Formato  
Tavola 1.pdf

non accessibile

Descrizione: Tavola 1
Dimensione 74.74 MB
Formato Adobe PDF
74.74 MB Adobe PDF   Visualizza/Apri
Tavola 2.pdf

non accessibile

Descrizione: Tavola 2
Dimensione 62.52 MB
Formato Adobe PDF
62.52 MB Adobe PDF   Visualizza/Apri
Tavola 3.pdf

non accessibile

Descrizione: Tavola 3
Dimensione 29.85 MB
Formato Adobe PDF
29.85 MB Adobe PDF   Visualizza/Apri
Tavola 4.pdf

non accessibile

Descrizione: Tavola 4
Dimensione 463.13 kB
Formato Adobe PDF
463.13 kB Adobe PDF   Visualizza/Apri
Tavola 5.pdf

non accessibile

Descrizione: Tavola 5
Dimensione 4.52 MB
Formato Adobe PDF
4.52 MB Adobe PDF   Visualizza/Apri
Tavola 6.pdf

non accessibile

Descrizione: Tavola 6
Dimensione 6.84 MB
Formato Adobe PDF
6.84 MB Adobe PDF   Visualizza/Apri
Tavola 7.pdf

non accessibile

Descrizione: Tavola 7
Dimensione 36.49 MB
Formato Adobe PDF
36.49 MB Adobe PDF   Visualizza/Apri
Tavola 8.pdf

non accessibile

Descrizione: Tavola 8
Dimensione 19.04 MB
Formato Adobe PDF
19.04 MB Adobe PDF   Visualizza/Apri
Tavola 9.pdf

non accessibile

Descrizione: Tavola 9
Dimensione 11.19 MB
Formato Adobe PDF
11.19 MB Adobe PDF   Visualizza/Apri
Tavola 10.pdf

non accessibile

Descrizione: Tavola 10
Dimensione 36.71 MB
Formato Adobe PDF
36.71 MB Adobe PDF   Visualizza/Apri
Tavola 11pdf.pdf

non accessibile

Descrizione: Tavola 11
Dimensione 3.68 MB
Formato Adobe PDF
3.68 MB Adobe PDF   Visualizza/Apri
Tavola 12.pdf

non accessibile

Descrizione: Tavola 12
Dimensione 116.14 MB
Formato Adobe PDF
116.14 MB Adobe PDF   Visualizza/Apri
Tavola 13.pdf

non accessibile

Descrizione: Tavola 13
Dimensione 34.61 MB
Formato Adobe PDF
34.61 MB Adobe PDF   Visualizza/Apri
Tesi Giulia Vago.pdf

non accessibile

Descrizione: Book tesi
Dimensione 207.88 MB
Formato Adobe PDF
207.88 MB Adobe PDF   Visualizza/Apri

I documenti in POLITesi sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10589/165537