Anaerobic digestion of organic fraction of municipal solid waste (OFMSW) is becoming one of the favourite treatment alternatives when it comes to the management of organic wastes, since it combines the recovery of matter (compost) with that of energy (biogas or biomethane). In Italy it is mandatory to collect the organic fraction of waste with bags which are compostable according to UNI EN 13432:2002. Almost all of such bags are made of Mater-Bi®, a starch-based bioplastic. When delivered to anaerobic digestion plants, the OFMSW undergoes mechanical pre-treatments in order to remove the bags, that are sent to incineration or landfill. The reason for the separation of the bags is due, in addition to the possible clogging of the mechanical components that they can cause, to the operational characteristics of the anaerobic digesters which are not always suitable to guarantee their complete degradation; this can compromise the quality of the final product. In this study, anaerobic biodegradability of four types of bags made of Mater-Bi® used for the OFMSW collection was assessed through BMP (Biochemical Methane Potential) test at the laboratory.

La digestione anaerobica sta diventando l’alternativa di trattamento preferita per la frazione organica dei rifiuti urbani (FORSU), in quanto coniuga il recupero di materia (grazie alla produzione di compost) al recupero di energia (nella forma di biogas o biometano). In Italia, l’art. 182-ter del D.lgs. 152/2006 dispone che la raccolta della frazione organica venga effettuata con contenitori a svuotamento (senza sacchi) oppure con sacchetti compostabili certificati UNI EN 13432:2002. La stragrande maggioranza di tali sacchetti è realizzata in bioplastica, generalmente Mater-Bi®, una bioplastica a base di amido. Quando avviata a trattamento di digestione anaerobica, la FORSU viene sottoposta a dei pretrattamenti meccanici finalizzati alla rimozione dei sacchetti, avviando questi ultimi a incenerimento o allo smaltimento in discarica. Il motivo di tale operazione è legato prevalentemente ai possibili problemi operativi dovuti all’intasamento delle componenti meccaniche che essi possono causare, in particolare in caso di tecnologie a semisecco o umido, inoltre non è necessariamente garantita la loro completa degradazione, cosa che può compromettere la qualità del prodotto finale (compost). In questo studio è stata valutata la biodegradabilità anaerobica termofila di quattro tipologie di sacchetti in Mater-Bi® utilizzati per la raccolta della frazione organica dei rifiuti solidi urbani attraverso prove di biometanazione (BMP – Biochemical Methane Potential) in laboratorio.

Valutazione della degradabilità anaerobica di sacchetti in bioplastica tramite prove di BMP

Pantano, Serena
2019/2020

Abstract

Anaerobic digestion of organic fraction of municipal solid waste (OFMSW) is becoming one of the favourite treatment alternatives when it comes to the management of organic wastes, since it combines the recovery of matter (compost) with that of energy (biogas or biomethane). In Italy it is mandatory to collect the organic fraction of waste with bags which are compostable according to UNI EN 13432:2002. Almost all of such bags are made of Mater-Bi®, a starch-based bioplastic. When delivered to anaerobic digestion plants, the OFMSW undergoes mechanical pre-treatments in order to remove the bags, that are sent to incineration or landfill. The reason for the separation of the bags is due, in addition to the possible clogging of the mechanical components that they can cause, to the operational characteristics of the anaerobic digesters which are not always suitable to guarantee their complete degradation; this can compromise the quality of the final product. In this study, anaerobic biodegradability of four types of bags made of Mater-Bi® used for the OFMSW collection was assessed through BMP (Biochemical Methane Potential) test at the laboratory.
DOLCI, GIOVANNI
ING I - Scuola di Ingegneria Civile, Ambientale e Territoriale
24-lug-2020
2019/2020
La digestione anaerobica sta diventando l’alternativa di trattamento preferita per la frazione organica dei rifiuti urbani (FORSU), in quanto coniuga il recupero di materia (grazie alla produzione di compost) al recupero di energia (nella forma di biogas o biometano). In Italia, l’art. 182-ter del D.lgs. 152/2006 dispone che la raccolta della frazione organica venga effettuata con contenitori a svuotamento (senza sacchi) oppure con sacchetti compostabili certificati UNI EN 13432:2002. La stragrande maggioranza di tali sacchetti è realizzata in bioplastica, generalmente Mater-Bi®, una bioplastica a base di amido. Quando avviata a trattamento di digestione anaerobica, la FORSU viene sottoposta a dei pretrattamenti meccanici finalizzati alla rimozione dei sacchetti, avviando questi ultimi a incenerimento o allo smaltimento in discarica. Il motivo di tale operazione è legato prevalentemente ai possibili problemi operativi dovuti all’intasamento delle componenti meccaniche che essi possono causare, in particolare in caso di tecnologie a semisecco o umido, inoltre non è necessariamente garantita la loro completa degradazione, cosa che può compromettere la qualità del prodotto finale (compost). In questo studio è stata valutata la biodegradabilità anaerobica termofila di quattro tipologie di sacchetti in Mater-Bi® utilizzati per la raccolta della frazione organica dei rifiuti solidi urbani attraverso prove di biometanazione (BMP – Biochemical Methane Potential) in laboratorio.
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