Prison break. Architectural transformation of a former prison into a productive affordable housing complex

Today, in the full maturation of the post-industrial era, we are experiencing a great revolution in the link between work and private life, which is reflected in social, cultural and urban dynamics. Cities and societies grow through new technologies, markets and a more heterogeneous population, and we observe the birth of professions that differentiate and displace new production in an increasingly globalized and decentralized system. In Italy this entails, especially for the population made up of young people and foreigners who are the last to enter the world of work, an economic and social vulnerability that affects socio-cultural marginalization, also due to urban policies sensitive only to market interests. This thesis therefore aims at the search for new spaces that combine life and work, creating opportunities and limiting the fragility of their inhabitants. The architectural response to research is summarized in Productive Affordable Housing, an environment designed for the profiles of the most vulnerable people, which offers them the possibility of obtaining an economically accessible living space and multifunctional, flexible and innovative workspaces. The “Prison Break” project in the city of Monza aims to revitalize a morphologically central context of the city, but characterized by the characteristics of the suburbs. The architectural transformation of the former Monza prison, a public building that has been abandoned for over twenty years, is intended to present itself as an opportunity in terms of economic sustainability, but it is also a design choice that reintegrates and regenerates a public space, introducing a new centrality in the urban fabric that can represent a reference for the local community. This intervention, which combines public, private and working dimensions, is confronted with an abandoned structure, whose memory we want to enhance. The project intends to overcome the previous functional constraint to adhere to contemporary architectural thinking that, quoting Cino Zucchi in Innesti Grafting, “pursues new goals and values ​​through a metamorphosis of existing structures”.

Oggi, nella piena maturazione dell’era post-industriale, viviamo una grande rivoluzione nel legame tra lavoro e vita privata, che si riflette nelle dinamiche sociali, culturali e urbane. Città e società crescono attraverso nuove tecnologie, mercati e una popolazione più eterogenea, e osserviamo la nascita di professioni che differenziano, dislocano e capillarizzano la nuova produzione in un sistema sempre più globalizzato e decentralizzato. In Italia questo comporta, soprattutto nella fascia di popolazione composta da giovani e stranieri che per ultimi si affacciano al mondo del lavoro, una vulnerabilità economico-sociale che si ripercuote sull’emarginazione socio-culturale, anche a causa di politiche urbane sensibili ai soli interessi di mercato. Questa tesi mira quindi alla ricerca di nuovi spazi che uniscano vita e lavoro, creando opportunità e limitando la fragilità dei loro abitanti. La risposta architettonica alla ricerca viene sintetizzata nel Productive Affordable Housing, un ambiente pensato per profili di persone più fragili, che offre loro la possibilità di ottenere una spazio abitativo economicamente accessibile e degli spazi di lavoro multifunzionali, flessibili e innovativi. Il progetto “Prison Break” nella città di Monza mira a rivitalizzare un contesto morfologicamente centrale della città, ma connotato da caratteristiche proprie delle periferie. La trasformazione architettonica dell’ex carcere di Monza, edificio pubblico dismesso da oltre vent’anni, vuole porsi come un’opportunità sul piano della sostenibilità economica, ma è anche una scelta progettuale che reintegra e rigenera uno spazio pubblico, introducendo una nuova centralità nel tessuto urbano che possa rappresentare un riferimento per la comunità locale. Questo intervento, che unisce dimensione pubblica, privata e lavorativa, si confronta con una struttura in abbandono, di cui si vuole valorizzare la memoria. Il progetto intende superare il vincolo funzionale precedente per aderire al pensiero architettonico contemporaneo che, citando Cino Zucchi in Innesti Grafting, “persegue nuovi fini e valori attraverso una metamorfosi delle strutture esistenti”.