Frammenti di un discorso architettonico e urbano. Un approccio multidimensionale per ricucire la periferia Ovest di Milano

The thesis proposes to investigate the relationship between the architectural project, in all its scale, and the city, through the development of a multidimensional method, which therefore reconciles heterogeneous instances, reflection of a fragmented society, and translates them into an appraisal and interpretation of the territory that is confronted dialectically and jointly with the project drawing its strength from this syncretism.
Starting from the establishment in the modern-day city of three fundamental terms that characterize it: border, fragment and frontier, the thesis develops an approach through which to try and reinforce those places in cities characterized by a strong physical and social discontinuity.
In order to act on the territory, in particular in the western district of Milan, we have, in light of the previous analysis, developed a multi-scale project that starts from the realization of a strategic masterplan in which we identify those parts of the city that, if enacted with the project, can be transformed from places of separation into places of sharing, to then reach the architectural scale, in particular by the redesign of a large portion of the masterplan, (the entire Via Paravia), whose public vocation has to be expressed, and an abandoned farmhouse that is a natural consequence of the previous analysis. The project identifies, in the Casenuove farmhouse, located in via Paravia, the opportunity to design a territorial garrison, a place of socio-cultural aggregation which has its roots in the territory not only thanks to new collaboration pacts with local actors but also for its physical and mnemonic presence.


La tesi propone di indagare il rapporto tra il progetto di architettura, in tutte le sue scale, e la città, attraverso lo sviluppo di un metodo multidimensionale che concilia istanze eterogenee, riflesso di una società frammentata, e le traduce in una lettura ed interpretazione del territorio che si confronta dialetticamente e reciprocamente col progetto e che proprio da questo sincretismo trae forza. Partendo dal riconoscimento nella città contemporanea di tre termini fondamentali che la caratterizzano ovvero confine, frammento e frontiera, l’elaborato sviluppa un approccio attraverso cui tentare di ricucire quei luoghi delle città caratterizzati da una forte discontinuità fisica e sociale. Per agire sul territorio, in particolare sul settore Ovest di Milano, è stato, alla luce della analisi dei tre termini precedenti, sviluppato un progetto a più scale. Questo parte dalla realizzazione di un masterplan strategico nel quale vengono individuati quei brani della città che, se agiti col progetto, possono trasformarsi da luoghi della divisione a luoghi della condivisione, per poi giungere alla scala architettonica, in particolare alla riprogettazione di una ampia porzione del masterplan, l’intera via Paravia, di cui esprimere la vocazione pubblica e di una cascina abbandonata che risulta essere una naturale conseguenza delle precedenti analisi. Il progetto individua, infatti, nella cascina Case nuove di via Paravia l’occasione di progettare un presidio territoriale, ovvero un luogo di aggregazione socioculturale, nonché assistenziale, che affonda le sue radici nel territorio non solo grazie a nuovi patti di collaborazione con enti locali ma anche per la sua presenza fisica e mnemonica.