La residenza (con)temporanea. Il progetto della casa dello studente Crescenzago h24 fra flessibilità degli spazi e reversibilità dei sistemi tecnologici

The progressive disappearance of the concept of permanence and the increasing propensity for mobility of the contemporary man, as well as the coexistence of people of different cultures and ethnicities, have gradually contributed to a profound modification of the traditional housing model and the related notion of living. Nowadays, temporariness epitomizes the predominant response to the fragmentation of the contemporary, fast-changing social dynamics; under this perspective, the house in no longer intended as the place of roots and memory, but as a space that may change its features, utility and location depending on the circumstances and different moments of life. Having acknowledged the aforementioned phenomena, the present thesis aims at providing a project of urban regeneration called Crescenzago H24, designed for an interchange area located between the metro station and Parco Lambro, considered to be a place of extraordinary potential for future architectural developments of the city of Milan, yet significantly underrated. More specifically, the project purpose concerns the revaluation and relaunch of the peripheral area in which it is inserted through the creation of a new attraction pole that would be easily and constantly connected with other living centers of the city, as well as with the nearby park and subway. Furthermore, theoretical notions and practical applications of successful case studies have been exposed and analyzed, since they constitute a fundamental supporting base of the design choices adopted throughout the work. The proposed dwelling place is mainly addressed to students, who are assumed to be more inclined to the renewal of individual and group behavioral practices and to the breakdown of preconceived schemes and social conventions. Flexibility and reversibility stand as the two core design strategies applied in response to the concept of temporary living, which enable to design a space that can change over time by internally modifying the environment and creating different occasions of use. The living space’s dynamism is also expressed in the degree of intimacy and the relationship between in- and outdoor spaces, which are designed to be temporary, expandable, adaptable and open to the evolution of social relationships and the strongly differentiated housing demands. The purpose is not only to facilitate spatial changes over time, but also to allow for different potential interventions at a social level, interpreted as the degree of freedom of being together in living spaces. Additionally, the residence would be capable of reducing the depersonalizing effect – typical of hospitality structures – so as to ensure the right balance between privacy and socialization. With the intention of building a reversible and sustainable structure, particular attention was given to the choice of materials and components to be used (also considering their end-of-life treatment and disposal), as well as to the different construction phases, assembly processes and management/maintenance methods. Conclusively, the final section of the paper presents a comprehensive project evaluation resulting from the judgement of potential stakeholders, gathered through a targeted questionnaire, from which strengths and possible areas of improvements have been highlighted in order to develop further reflections on some interior housing spaces.

La perdita di stanzialità e l’attitudine allo spostamento dell’uomo contemporaneo, la convivenza tra persone di culture ed etnie diverse inducono a modificare il modello tradizionale della casa e le relative modalità dell’abitare. Si sta affermando sempre più la temporaneità come risposta alla frammentazione delle dinamiche sociali contemporanee in continua evoluzione. La temporaneità considera la casa, non più come il luogo delle radici e della memoria, ma come uno spazio che può cambiare caratteristiche, vocazione ed ubicazione a seconda delle circostanze e dei diversi momenti della vita. Preso atto di questi profondi cambiamenti la risposta fornita dal lavoro di tesi corrisponde ad un progetto di carattere rigenerativo denominato Crescenzago H24 pensato per un’area di interscambio situata tra la metropolitana e Parco Lambro, un luogo impersonale e sottovalutato ma pieno di potenzialità, soggetto di concorsi e progetti futuri per la città di Milano. L’obiettivo di progetto è rivalutare e rilanciare la zona periferica in cui si inserisce, generando un nuovo polo attrattore attivo per l’intera giornata che sia facilmente connesso con gli altri centri vivi della città e stabilendo un legame sia con il parco, sia con la metropolitana. La tesi è strutturata in modo da poter fornire delle nozioni teoriche ed applicazioni pratiche di casi studio di successo grazie a cui è possibile definire delle linee guida a sostegno delle scelte progettuali adottate. L’abitare proposto si riferisce principalmente all’utenza studentesca, per sua natura incline al rinnovamento delle pratiche comportamentali, individuali e di gruppo, alla rottura degli schemi precostituiti e delle convenzioni culturali e sociali. Flessibilità e reversibilità sono le due strategie progettuali applicate in risposta all’abitare temporaneo. Si mette in gioco la possibilità di modificare internamente un ambiente, di permettere cambi d’uso, di progettare un contenitore in grado di mutare nel tempo. Un’evoluzione che si esprime anche nel grado di intimità degli spazi, nelle dimensioni e nel rapporto fra interno ed esterno, pensati per essere ampliabili, adattabili e temporanei, in funzione di necessità e domande abitative fortemente differenziate. La casa temporanea per studenti, soprattutto nei suoi spazi dell’abitare, attraverso lo strumento della flessibilità cerca di rendersi adattabile ed aperta all’evolvere delle relazioni sociali ed ai bisogni degli studenti. Lo scopo non è solo quello di facilitare le modifiche nel tempo, ma anche di agevolare l’opportunità di intervenire sul livello di socialità degli spazi e sul grado di libertà dello stare insieme. Intento è anche quello di progettare una residenza capace di ridurre l’effetto spersonalizzante tipico della struttura alberghiera al fine di assicurare il giusto equilibrio fra privacy e socializzazione. Particolare attenzione è stata posta alla scelta e alla valutazione dei materiali, dei componenti da impiegare, ai processi realizzativi e ai metodi di assemblaggio, alle modalità di gestione e manutenzione ed infine al loro trattamento a fine vita con l’intento di realizzare un edificio reversibile e sostenibile. Nella parte finale del lavoro si è scelto di mettere alla prova il progetto sottoponendolo al giudizio di stakeholder, esterni all’ambito universitario e laboratoriale, mediante un questionario mirato tramite cui è stato possibile capire i punti di forza e di debolezza del progetto. Questi ultimi sono serviti come punto di partenza per riflessioni e ragionamenti ulteriori su alcuni spazi interni degli alloggi.