The climate crisis is a major problem: it is rooted in the simplest everyday practices and concerns the understanding of very complex systems that are difficult to perceive as a whole. The consequences of this crisis, largely caused by human activity, produce irreversible environmental changes and risk turning the planet earth into a hostile place for life. The structure of our society and the resulting anthropocentric vision do not provide us with the tools to sense the crisis in all its complexity and they prove to be useless to combat it. An intervention aimed at stopping global warming should be extensive and collective; such an action requires a change of mentality, a new ecological awareness. Science has equipped us with the necessary tools to warn or measure changes that are invisible to our eyes, to capture the reality that escapes our senses, and thanks to these tools we can attest that the climate crisis exists. Likewise, philosophy offers conceptual tools to challenge the way we live, taking into account realities unknown to us. This thesis work starts from the ecological theories of the contemporary philosopher Timothy Morton - in particular from his definition of “hyperobject” - and then explores the design of new tools for the interpretation of reality. The ultimate goal is the design of a “device of the future” able to offer human beings a new perspective. A tool that helps us to reconsider the relationship with non-human entities with which we share planet Earth and the climate crisis. Using the Speculative Design approach, the project leads the user in an exercise of abstraction aimed at generating questions and discussions about non-human perspectives and the infinite interconnections between the different entities that live in the world.

La crisi climatica è problema imponente: affonda le radici nelle più semplici pratiche quotidiane e riguarda la comprensione di sistemi molto complessi, difficili da percepire nella loro globalità. Le conseguenze di questa crisi, largamente causata dall’attività dell’uomo, producono cambiamenti ambientali irreversibili e rischiano di rendere il pianeta terra un posto ostile alla vita. La struttura della nostra società e la visione antropocentrica che ne deriva non ci forniscono gli strumenti per avvertire la crisi in tutta la sua complessità e si rivelano inutili per contrastarla. Un intervento volto a fermare il riscaldamento globale dovrebbe infatti essere esteso e collettivo; un’azione del genere impone un cambio di mentalità, una nuova consapevolezza ecologica. La scienza ci ha dotato degli strumenti necessari per avvertire o misurare dei cambiamenti invisibili ai nostri occhi, per catturare la realtà che sfugge ai nostri sensi, e grazie a questi strumenti possiamo attestare che la crisi climatica esiste. Allo stesso modo la filosofia offre strumenti concettuali per mettere in discussione il modo in cui viviamo, tenendo in considerazione realtà a noi sconosciute. Il presente lavoro di tesi parte dalle teorie ecologiche del filosofo contemporaneo Timothy Morton - in particolare dalla sua definizione di “iperoggetto” - per poi esplorare la progettazione di nuovi strumenti di interpretazione della realtà. Il fine ultimo consiste nel design di un “device del futuro” in grado di offrire agli uomini una nuova prospettiva. Uno strumento che ci aiuti a riconsiderare il rapporto con le entità non-umane, con cui condividiamo il pianeta Terra e la crisi climatica. Utilizzando l’approccio dello Speculative Design, il progetto accompagna l’utente in un esercizio di astrazione volto a generare domande e discussioni sulle prospettive non-umane e sulle infinite interconnessioni tra le diverse entità che abitano il mondo.

HyperStories : progettare il futuro per cambiare il presente

Romanelli, Marta
2019/2020

Abstract

The climate crisis is a major problem: it is rooted in the simplest everyday practices and concerns the understanding of very complex systems that are difficult to perceive as a whole. The consequences of this crisis, largely caused by human activity, produce irreversible environmental changes and risk turning the planet earth into a hostile place for life. The structure of our society and the resulting anthropocentric vision do not provide us with the tools to sense the crisis in all its complexity and they prove to be useless to combat it. An intervention aimed at stopping global warming should be extensive and collective; such an action requires a change of mentality, a new ecological awareness. Science has equipped us with the necessary tools to warn or measure changes that are invisible to our eyes, to capture the reality that escapes our senses, and thanks to these tools we can attest that the climate crisis exists. Likewise, philosophy offers conceptual tools to challenge the way we live, taking into account realities unknown to us. This thesis work starts from the ecological theories of the contemporary philosopher Timothy Morton - in particular from his definition of “hyperobject” - and then explores the design of new tools for the interpretation of reality. The ultimate goal is the design of a “device of the future” able to offer human beings a new perspective. A tool that helps us to reconsider the relationship with non-human entities with which we share planet Earth and the climate crisis. Using the Speculative Design approach, the project leads the user in an exercise of abstraction aimed at generating questions and discussions about non-human perspectives and the infinite interconnections between the different entities that live in the world.
ARC III - Scuola del Design
2-ott-2020
2019/2020
La crisi climatica è problema imponente: affonda le radici nelle più semplici pratiche quotidiane e riguarda la comprensione di sistemi molto complessi, difficili da percepire nella loro globalità. Le conseguenze di questa crisi, largamente causata dall’attività dell’uomo, producono cambiamenti ambientali irreversibili e rischiano di rendere il pianeta terra un posto ostile alla vita. La struttura della nostra società e la visione antropocentrica che ne deriva non ci forniscono gli strumenti per avvertire la crisi in tutta la sua complessità e si rivelano inutili per contrastarla. Un intervento volto a fermare il riscaldamento globale dovrebbe infatti essere esteso e collettivo; un’azione del genere impone un cambio di mentalità, una nuova consapevolezza ecologica. La scienza ci ha dotato degli strumenti necessari per avvertire o misurare dei cambiamenti invisibili ai nostri occhi, per catturare la realtà che sfugge ai nostri sensi, e grazie a questi strumenti possiamo attestare che la crisi climatica esiste. Allo stesso modo la filosofia offre strumenti concettuali per mettere in discussione il modo in cui viviamo, tenendo in considerazione realtà a noi sconosciute. Il presente lavoro di tesi parte dalle teorie ecologiche del filosofo contemporaneo Timothy Morton - in particolare dalla sua definizione di “iperoggetto” - per poi esplorare la progettazione di nuovi strumenti di interpretazione della realtà. Il fine ultimo consiste nel design di un “device del futuro” in grado di offrire agli uomini una nuova prospettiva. Uno strumento che ci aiuti a riconsiderare il rapporto con le entità non-umane, con cui condividiamo il pianeta Terra e la crisi climatica. Utilizzando l’approccio dello Speculative Design, il progetto accompagna l’utente in un esercizio di astrazione volto a generare domande e discussioni sulle prospettive non-umane e sulle infinite interconnessioni tra le diverse entità che abitano il mondo.
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Descrizione: Il presente lavoro di tesi parte dalle teorie ecologiche del filosofo contemporaneo Timothy Morton - in particolare dalla sua definizione di “iperoggetto” - per poi esplorare la progettazione di nuovi strumenti di interpretazione della realtà. Il fine ultimo consiste nel design di un “device del futuro” in grado di offrire agli uomini una nuova prospettiva. Uno strumento che ci aiuti a riconsiderare il rapporto con le entità non-umane, con cui condividiamo il pianeta Terra e la crisi climatica.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10589/167250