We are living in a commoditization process of animation that expands and deepens each of the individual concepts that compose the particular history of animation. An expressive medium that has been seeking distinction from the overwhelming success of live action footage and cinema can finally find its individual voice for either short commercial products (motion design) and means of performance as a result of technology development, auteur animators, mediated practices and general acceptance. Perhaps this clearly displays the tendency for small (and sometimes big ) creative agencies to move from orthodox processes of animation to more expressive, reflective results that embrace the exposure of the medium from which the work was created. This is specially true for transmedia works that involve affordable technology that go beyond the 2D space to explore other means of interactive experiences. We will make a connection to the impact of avant-garde artists between the 1920s and 1960s that challenged audiovisual conventions of big firms like Hollywood and Disney and explore what could be the possible future scenarios for artists and design studios to exploit the capabilities of current and future technologies.

Stiamo vivendo un processo di mercificazione dell’animazione che espande e approfondisce ciascuno dei singoli concetti che compongono la particolare storia dell’animazione. Un mezzo espressivo che ha cercato di distinguersi dal travolgente successo dei filmati live action e del cinema può finalmente trovare la sua voce individuale sia per i prodotti commerciali brevi (motion design) che per i mezzi di performance come risultato dello sviluppo tecnologico, degli animatori d’autore, delle pratiche mediate e accettazione generale. Forse questo mostra chiaramente la tendenza delle piccole (e talvolta grandi) agenzie creative a passare da processi di animazione ortodossi a risultati più espressivi e riflessivi che abbracciano l’esposizione del mezzo da cui il lavoro è stato creato. Ciò è particolarmente vero per i lavori transmedia che implicano una tecnologia accessibile che va oltre lo spazio 2D per esplorare altri mezzi di esperienze interattive. Faremo un collegamento con l’impatto degli artisti d’avanguardia tra gli anni ‘20 e ‘60 che sfidarono le convenzioni audiovisive di grandi aziende come Hollywood e Disney ed esploreremo quali potrebbero essere i possibili scenari futuri per artisti e studi di design per sfruttare le capacità del presente e tecnologie future.

What feels real. Impact of experimental animation on contemporary audiovisual experiences

Fraustro Rodrigo, Pablo
2019/2020

Abstract

We are living in a commoditization process of animation that expands and deepens each of the individual concepts that compose the particular history of animation. An expressive medium that has been seeking distinction from the overwhelming success of live action footage and cinema can finally find its individual voice for either short commercial products (motion design) and means of performance as a result of technology development, auteur animators, mediated practices and general acceptance. Perhaps this clearly displays the tendency for small (and sometimes big ) creative agencies to move from orthodox processes of animation to more expressive, reflective results that embrace the exposure of the medium from which the work was created. This is specially true for transmedia works that involve affordable technology that go beyond the 2D space to explore other means of interactive experiences. We will make a connection to the impact of avant-garde artists between the 1920s and 1960s that challenged audiovisual conventions of big firms like Hollywood and Disney and explore what could be the possible future scenarios for artists and design studios to exploit the capabilities of current and future technologies.
ARC III - Scuola del Design
2-ott-2020
2019/2020
Stiamo vivendo un processo di mercificazione dell’animazione che espande e approfondisce ciascuno dei singoli concetti che compongono la particolare storia dell’animazione. Un mezzo espressivo che ha cercato di distinguersi dal travolgente successo dei filmati live action e del cinema può finalmente trovare la sua voce individuale sia per i prodotti commerciali brevi (motion design) che per i mezzi di performance come risultato dello sviluppo tecnologico, degli animatori d’autore, delle pratiche mediate e accettazione generale. Forse questo mostra chiaramente la tendenza delle piccole (e talvolta grandi) agenzie creative a passare da processi di animazione ortodossi a risultati più espressivi e riflessivi che abbracciano l’esposizione del mezzo da cui il lavoro è stato creato. Ciò è particolarmente vero per i lavori transmedia che implicano una tecnologia accessibile che va oltre lo spazio 2D per esplorare altri mezzi di esperienze interattive. Faremo un collegamento con l’impatto degli artisti d’avanguardia tra gli anni ‘20 e ‘60 che sfidarono le convenzioni audiovisive di grandi aziende come Hollywood e Disney ed esploreremo quali potrebbero essere i possibili scenari futuri per artisti e studi di design per sfruttare le capacità del presente e tecnologie future.
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