Lo Scalo. I limiti come opportunità di rigenerazione urbana

The thesis examines disused areas and residual spaces with the objective of outlining a strategy of connection and regeneration, within the urban transformation of Milan "Rogoredo". It follows an in-depth examination of the architectural scale of the systems of connection between functional areas such as open spaces, squares, parks with the related architectural elements. The area is located south-east of Milan, the urban fabric offers a very fertile land, in constant transformation and evolution. To date there are three areas that the PGT 2030 has highlighted for future transformation. The area of Porto di Mare destined to great urban functions, the railway station of Rogoredo destined to reconversion and finally the valorization of the Santa Giulia district now leaves incomplete. On the basis of this information and the evidence that emerged from the analysis of the context, the focus is not on a single area but on different areas. These areas have common factors, they are former industrial areas in a state of disuse or residual spaces within the fabric. They are all physically unrelated to each other, located mainly on the axis of the railroad that is placed as a limit at the moment impassable. From the analysis of this situation comes the idea behind the thesis work: to generate a system of connections that go beyond the physical and functional limits imposed by the linear infrastructure, returning a new design of urban fabric to the city. The project was carried out in three distinct operational moments and was carried out in methodological terms by working by layer, that is to say by superimposition of elements aimed at discretizing complexity. The first operational phase of analysis can be summarized with two terms "observe" and "describe". The starting point, the vision and critical interpretation of PGT 2030, which then led to a more conscious reading of the city and the area of in- tervention. The information observed within the urban context takes shape in effective morphological and functional descriptions. The second part of the work, can be summarized by the word "in- tution" that comes from the first phase of critical study of the count. Characterized by the project strategy and divided into different moments and actions: regenerate, connect, polarize and include. The third part, defines the "Project" of all the punctual connection elements and spaces identified in the previous phases. These elements aim to strengthen the identity of the place, creating the connection between the parts and their character. All this is made possible by punctual interventions in the urban fabric, designing spaces of aggregation such as parks and squares but above all thinking of a vast network of connections between the different attractive elements, bridges that connect at different heights or paved passages. The marginality of the areas becomes an opportunity to generate architectural solutions that exceed the apparent limits of the area. The thesis project proposes a new overview of the urban environment, trying to convert the "weak" points of the context into opportunities. It creates a system of parts that interact, relate and offer the same possibility to the users of these new spaces.

La tesi prende in esame aree dismesse e spazi residuali ponendosi come obiettivo delineare una strategia di connessione e rigenerazione, nell’ambito di trasformazione urbana di Milano “Rogoredo”. Segue un approfondimento alla scala architettonica dei sistemi di collegamento tra aree funzionali quali spazi aperti, piazze, parchi con i relativi elementi architettonici puntuali. L’area si colloca a Sud-Est di Milano, il tessuto urbano offre un terreno molto fertile, in costante trasformazione ed evoluzione. Ad oggi sono tre le aree che il PGT 2030 ha evidenziato per trasformazioni future. L’area di Porto di Mare destinata a grandi funzioni urbane, lo scalo ferroviario di Rogoredo destinato a riconversione ed infine la valorizzazione del quartiere di Santa Giulia ora lasciato incompleto. Sulla base di queste informazioni e delle evidenze emerse dall’analisi del contesto, lo sguardo si posiziona non su una singola zona ma su diverse aree. Queste aree hanno tra loro fattori comuni, si tratta di aree ex industriali in stato di dismissione o di spazi residuali all’interno del tessuto. Sono tutte fisicamente non connesse tra loro, collocate principalmente sull’asse della ferrovia che si pone come limite al momento invalicabile. Dall’analisi di questa situazione nasce l’idea alla base del lavoro di tesi: generare un sistema di connessioni che superino i limiti fisici e funzionali imposti dalle infrastrutture lineari, restituendo un nuovo disegno di tessuto urbano alla città. Il progetto è stato svolto in tre momenti operativi distinti ed è stato portato avanti in termini metodologici lavorando per layer, ovvero per sovrapposizione di elementi finalizzati alla discretizzazione della complessità. La prima fase operativa di analisi può essere sintetizzata con due termini “osservare” e “descrivere”. Punto di partenza, la presa visione e l’interpretazione critica del PGT 2030 che ha portato poi ad una lettura più consapevole della città e dell’area di intervento. Le informazioni osservate all’interno del contesto urbano prendono forma in descrizioni morfologiche e funzionali efficaci. La seconda parte del lavoro, può essere sintetizzata dalla parola “intuizione” che scaturisce dalla prima fase di studio critico del contesto. Caratterizzata dalla strategia di progetto e suddivisa in diversi momenti e azioni: rigenerare, connettere, polarizzare e includere. La terza parte, definisce il “Progetto” di tutti gli elementi puntuali di connessione e degli spazi individuati nelle fasi precedenti. Questi elementi mirano a rafforzare l’identità del luogo, andando a creare la connessione tra le parti e il carattere delle stesse. Il tutto è reso possibile da interventi puntuali nel tessuto urbano, progettando spazi di aggregazione come parchi e piazze ma soprattutto pensando ad una vasta rete di collegamenti tra i diversi elementi attrattivi, ponti che collegano a quote differenti o passaggi pavimentati. La marginalità delle aree diventa occasione per generare soluzioni architettoniche che superano i limiti apparenti dell’area. Il progetto di tesi propone una nuova visione d’insieme dell’intorno urbano, cercando di convertire i punti “deboli” del contesto in opportunità. Crea un sistema di parti che interagiscono, si relazionano e offrono la stessa possibilità ai fruitori di questi nuovi spazi.