Scientific research has demonstrated that subjective values are highly sensitive to the presence or absence of a stimulus (i.e., a change from zero to some number), but are largely insensitive to further variations in scope. This phenomenon is known as scope insensitivity and is a cognitive bias (i.e. a systematic deviation of our judgement) with relevant implications for economic assessment, policy making and management. While a significant body of literature discussing the presence of this bias and its implications across different domains already exists, very few studies have explored the spatial dimension of scope insensitivity, as well as ways of reducing its effects. The main objective of this thesis is to investigate the impacts associated with the use of geographical maps on spatial scope insensitivity. Are geographical maps enhancing the bias, mitigating it or not affecting it? This study explores the answer to the above research question by developing a behavioural laboratory experiment on map-mediated willingness to pay (WTP) for a greening project in a university campus (The Politecnico di Milano). A total of 92 students participated in the experiment, divided in two conditions: a control group answering the choice task questions without any geographical visualisation of the extension of the different interventions and two treatment groups receiving different types of geographical visualisation (i.e. 2D maps and 3D maps) integrated in the choice task questions. The results of the experiment suggest that the use of a geographical representation may have had a positive impact on the WTP for larger extensions of intervention and therefore may indicate greater spatial scope sensitivity in the treatment groups. Maps could thus be considered as debiasing tools in this evaluation context.The thesis concludes by suggesting some guidelines for future applications in the context of economic assessment of territorial transformation projects.The results of the analysis suggest that the use of geographical representation may have had a positive impact on the WTP for larger extensions and therefore may indicate greater spatial scope sensitivity of the treatment groups. The thesis concludes by suggesting some guidelines for future applications in the context of economic assessment of territorial transformation projects.

La ricerca scientifica nel campo delle scienze comportamentali ha dimostrato che il giudizio umano è altamente sensibile alla presenza o all'assenza di uno stimolo (ad esempio un cambiamento da zero a un certo numero), ma sono in gran parte insensibili a ulteriori variazioni di quantità. Questo fenomeno è noto come insensibilità allo scopo ed è un bias cognitivo (cioè una deviazione sistematica del nostro giudizio) con implicazioni rilevanti per la valutazione economica, soprattutto di quei beni (ad esempio ambientali e culturali) per i quali non esiste un mercato, così come per la definizione delle politiche pubbliche. Mentre esiste già una consolidata letteratura scientifica che discute la presenza di questo bias/pregiudizio e le sue implicazioni in diversi domini, pochissimi studi hanno esplorato la dimensione spaziale della cosiddetta insensibilità allo scopo/estensione , nonché i modi per ridurne gli effetti. L'obiettivo principale di questa tesi è quello di indagare gli impatti associati all'uso di mappe geografiche sull'insensibilità allo scopo nell'ambito spaziale. La domanda di ricerca che guida la seguente tesi è dunque la seguente: l’utilizzo di mappe geografiche nel processo di valutazione contribuisce a ridurre/mitigare il bias, oppure lo intensifica oppure ancora non lo influenza? Questo studio esplora la risposta alla domanda di ricerca di cui sopra sviluppando un esperimento di laboratorio comportamentale sulla disponibilità a pagare mediata dalla mappa (WTP) per un progetto di inverdimento in un campus universitario (Politecnico di Milano). Un totale di 92 studenti hanno partecipato all'esperimento, suddivisi in due condizioni: un gruppo di controllo che ha risposto alle domande dell’esperimento di scelta senza alcuna visualizzazione geografica dell'estensione dei diversi interventi e due gruppi di trattamento che hanno ricevuto diversi tipi di visualizzazione geografica (cioè mappe 2D e 3D mappe) integrate nelle domande dell’esperimento di scelta. I risultati dell'esperimento suggeriscono che l'uso di una rappresentazione geografica potrebbe aver avuto un impatto positivo sulla disponibilità a pagare per maggiori estensioni di intervento e quindi potrebbe indicare una maggiore sensibilità allo scopo nei gruppi di trattamento. Le mappe potrebbero quindi essere considerate come strumenti di mitigazione del bias (“debiasing”) in questo contesto valutativo. La tesi si conclude suggerendo alcune linee guida per future applicazioni nell'ambito della valutazione economica di progetti di trasformazione territoriale.

Exploring ways to debias scope insensitivity : a behavioral experiment on urban greening project

ADALI, SEYMA
2019/2020

Abstract

Scientific research has demonstrated that subjective values are highly sensitive to the presence or absence of a stimulus (i.e., a change from zero to some number), but are largely insensitive to further variations in scope. This phenomenon is known as scope insensitivity and is a cognitive bias (i.e. a systematic deviation of our judgement) with relevant implications for economic assessment, policy making and management. While a significant body of literature discussing the presence of this bias and its implications across different domains already exists, very few studies have explored the spatial dimension of scope insensitivity, as well as ways of reducing its effects. The main objective of this thesis is to investigate the impacts associated with the use of geographical maps on spatial scope insensitivity. Are geographical maps enhancing the bias, mitigating it or not affecting it? This study explores the answer to the above research question by developing a behavioural laboratory experiment on map-mediated willingness to pay (WTP) for a greening project in a university campus (The Politecnico di Milano). A total of 92 students participated in the experiment, divided in two conditions: a control group answering the choice task questions without any geographical visualisation of the extension of the different interventions and two treatment groups receiving different types of geographical visualisation (i.e. 2D maps and 3D maps) integrated in the choice task questions. The results of the experiment suggest that the use of a geographical representation may have had a positive impact on the WTP for larger extensions of intervention and therefore may indicate greater spatial scope sensitivity in the treatment groups. Maps could thus be considered as debiasing tools in this evaluation context.The thesis concludes by suggesting some guidelines for future applications in the context of economic assessment of territorial transformation projects.The results of the analysis suggest that the use of geographical representation may have had a positive impact on the WTP for larger extensions and therefore may indicate greater spatial scope sensitivity of the treatment groups. The thesis concludes by suggesting some guidelines for future applications in the context of economic assessment of territorial transformation projects.
ARC I - Scuola di Architettura Urbanistica Ingegneria delle Costruzioni
2-ott-2020
2019/2020
La ricerca scientifica nel campo delle scienze comportamentali ha dimostrato che il giudizio umano è altamente sensibile alla presenza o all'assenza di uno stimolo (ad esempio un cambiamento da zero a un certo numero), ma sono in gran parte insensibili a ulteriori variazioni di quantità. Questo fenomeno è noto come insensibilità allo scopo ed è un bias cognitivo (cioè una deviazione sistematica del nostro giudizio) con implicazioni rilevanti per la valutazione economica, soprattutto di quei beni (ad esempio ambientali e culturali) per i quali non esiste un mercato, così come per la definizione delle politiche pubbliche. Mentre esiste già una consolidata letteratura scientifica che discute la presenza di questo bias/pregiudizio e le sue implicazioni in diversi domini, pochissimi studi hanno esplorato la dimensione spaziale della cosiddetta insensibilità allo scopo/estensione , nonché i modi per ridurne gli effetti. L'obiettivo principale di questa tesi è quello di indagare gli impatti associati all'uso di mappe geografiche sull'insensibilità allo scopo nell'ambito spaziale. La domanda di ricerca che guida la seguente tesi è dunque la seguente: l’utilizzo di mappe geografiche nel processo di valutazione contribuisce a ridurre/mitigare il bias, oppure lo intensifica oppure ancora non lo influenza? Questo studio esplora la risposta alla domanda di ricerca di cui sopra sviluppando un esperimento di laboratorio comportamentale sulla disponibilità a pagare mediata dalla mappa (WTP) per un progetto di inverdimento in un campus universitario (Politecnico di Milano). Un totale di 92 studenti hanno partecipato all'esperimento, suddivisi in due condizioni: un gruppo di controllo che ha risposto alle domande dell’esperimento di scelta senza alcuna visualizzazione geografica dell'estensione dei diversi interventi e due gruppi di trattamento che hanno ricevuto diversi tipi di visualizzazione geografica (cioè mappe 2D e 3D mappe) integrate nelle domande dell’esperimento di scelta. I risultati dell'esperimento suggeriscono che l'uso di una rappresentazione geografica potrebbe aver avuto un impatto positivo sulla disponibilità a pagare per maggiori estensioni di intervento e quindi potrebbe indicare una maggiore sensibilità allo scopo nei gruppi di trattamento. Le mappe potrebbero quindi essere considerate come strumenti di mitigazione del bias (“debiasing”) in questo contesto valutativo. La tesi si conclude suggerendo alcune linee guida per future applicazioni nell'ambito della valutazione economica di progetti di trasformazione territoriale.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10589/169625