External financing, whether through debt or equity, is a key enabler for small and medium enterprises’ growth. In Italy, small and medium enterprises (SMEs) represent the great majority of firms in terms of numbers (92%), employees (78.1%), and contribution to the national GDP (66.9%). Yet, these firms often encounter hurdles in accessing new finance, implying severe restrictions to their growth potential. In periods of unfavourable economic conditions, funding opportunities further shrink, and alternative financing can play a pivotal role in fuelling the industrial rebound. In this light, we measured the impact of alternative financing on Italian SMEs, with a special focus on operations funded by private banking investors. Our study was articulated in three steps: firstly, we carried out a critical review of the current literature, which identified a gap in this area of inquiry; secondly, we collected data on the alternative investments performed from 2000 on; thirdly, we implemented treatment effect models to quantify the impact of private banking on SMEs. The analysis involved three classes of effects: growth, profitability, and financial risk. Our results highlight a strongly positive impact of private banking investments on Italian SMEs. The analysis was then extended to all the alternative funds’ investments in our database, revealing similar evidence.

I finanziamenti esterni, sia in forma di debito che di capitale proprio, costituiscono un fattore determinante per la crescita delle piccole e medie imprese (PMI). In Italia, le PMI rappresentano la grande maggioranza delle imprese in termini di numero (92%), di dipendenti (78.1%) e di contributo al PIL nazionale (66.9%). Tuttavia, queste aziende si vedono spesso rifiutato l’accesso al credito, con gravi ripercussioni sul loro potenziale di crescita. In periodi in cui le contingenze economiche sono particolarmente sfavorevoli, le opportunità di finanziamento si riducono ulteriormente. In questi casi i finanziamenti alternativi possono giocare un ruolo centrale nel catalizzare la ripresa economica. In quest’ottica, abbiamo misurato l’impatto dei finanziamenti alternativi sulle PMI italiane, con particolare riguardo alle operazioni realizzate con capitali gestiti dal private banking. Lo studio è stato articolato in tre passaggi: abbiamo innanzitutto provveduto ad una rassegna critica della letteratura, che ha evidenziato una lacuna nell’area d’indagine di cui sopra; abbiamo poi raccolto dati sugli investimenti alternativi realizzati a partire dall’anno 2000; abbiamo infine implementato dei modelli statistici volti a quantificare l’impatto del private banking sulle PMI. L’analisi ha riguardato tre categorie di effetti: crescita, profittabilità e rischio finanziario. I risultati hanno evidenziato un impatto fortemente positivo del private banking sulle PMI italiane. L’analisi è stata poi estesa a tutti gli investimenti di fondi alternativi precedentemente censiti, rivelando risultati simili.

The contribution of private banking to the financing of Italian SMEs

Di Matteo, Paolo;Di Loreto, Luciano
2019/2020

Abstract

External financing, whether through debt or equity, is a key enabler for small and medium enterprises’ growth. In Italy, small and medium enterprises (SMEs) represent the great majority of firms in terms of numbers (92%), employees (78.1%), and contribution to the national GDP (66.9%). Yet, these firms often encounter hurdles in accessing new finance, implying severe restrictions to their growth potential. In periods of unfavourable economic conditions, funding opportunities further shrink, and alternative financing can play a pivotal role in fuelling the industrial rebound. In this light, we measured the impact of alternative financing on Italian SMEs, with a special focus on operations funded by private banking investors. Our study was articulated in three steps: firstly, we carried out a critical review of the current literature, which identified a gap in this area of inquiry; secondly, we collected data on the alternative investments performed from 2000 on; thirdly, we implemented treatment effect models to quantify the impact of private banking on SMEs. The analysis involved three classes of effects: growth, profitability, and financial risk. Our results highlight a strongly positive impact of private banking investments on Italian SMEs. The analysis was then extended to all the alternative funds’ investments in our database, revealing similar evidence.
BUTTICE', VINCENZO
ING - Scuola di Ingegneria Industriale e dell'Informazione
15-dic-2020
2019/2020
I finanziamenti esterni, sia in forma di debito che di capitale proprio, costituiscono un fattore determinante per la crescita delle piccole e medie imprese (PMI). In Italia, le PMI rappresentano la grande maggioranza delle imprese in termini di numero (92%), di dipendenti (78.1%) e di contributo al PIL nazionale (66.9%). Tuttavia, queste aziende si vedono spesso rifiutato l’accesso al credito, con gravi ripercussioni sul loro potenziale di crescita. In periodi in cui le contingenze economiche sono particolarmente sfavorevoli, le opportunità di finanziamento si riducono ulteriormente. In questi casi i finanziamenti alternativi possono giocare un ruolo centrale nel catalizzare la ripresa economica. In quest’ottica, abbiamo misurato l’impatto dei finanziamenti alternativi sulle PMI italiane, con particolare riguardo alle operazioni realizzate con capitali gestiti dal private banking. Lo studio è stato articolato in tre passaggi: abbiamo innanzitutto provveduto ad una rassegna critica della letteratura, che ha evidenziato una lacuna nell’area d’indagine di cui sopra; abbiamo poi raccolto dati sugli investimenti alternativi realizzati a partire dall’anno 2000; abbiamo infine implementato dei modelli statistici volti a quantificare l’impatto del private banking sulle PMI. L’analisi ha riguardato tre categorie di effetti: crescita, profittabilità e rischio finanziario. I risultati hanno evidenziato un impatto fortemente positivo del private banking sulle PMI italiane. L’analisi è stata poi estesa a tutti gli investimenti di fondi alternativi precedentemente censiti, rivelando risultati simili.
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