In the contemporaneous world, our daily experience of the digital ecosystem is profoundly influencing the way we perceive the physical world. We spend the majority of our time using digital devices engaging in the most disparate tasks. The possibilities of our lives are not constrained anymore between the boundaries of the physical environment; these are spread in a cross-channel ecosystem across multiple devices, channels and spaces (Resmini & Rosati 2011). Because of the affordances of our digital interactions, our relationship with information changes completely: we essentially shape our opinions, our critical thought and part of our knowledge online. Information environments are built by information architects that give structure to a big amount of data. In doing so, they play a very significant role in society because they have the ability to shape user’s behaviour and choices. Information architects build digital places and the related narratives conferring a specific role to users and creating new socio-cultural practices. This happens specifically in digital social architectures as social media because these platforms can have a profound impact on our personal identity. The social media architecture, because of its infrastructural and environmental nature, can furthermore nudge certain actions and influence users’ decision-making processes; in most cases these practices affect users’ choices in order to enhance their engagement, rather than their freedom. Information architecture is pervasive because it keeps together what is digital and what is real, for this reason understanding how these practices have an impact on human behaviour should be investigated. The research aims at experimenting new ways to ethically reshape digital social architectures with the final purpose to encourage user autonomy and active decision-making.

Nel mondo contemporaneo, la nostra esperienza quotidiana dell’ecosistema digitale sta influenzando profondamente il modo in cui percepiamo il mondo fisico. Trascorriamo la maggior parte del nostro tempo utilizzando dispositivi digitali che ci permettono di svolgere le attività più disparate. Le possibilità delle nostre vite non sono più vincolate tra i confini dell’ambiente fisico; esse sono infatti diffuse lungo un ecosistema cross-channel composto da vari dispositivi, canali e spazi (Resmini & Rosati 2011). Per via delle affordance delle nostre interazioni digitali, il nostro rapporto con le informazioni è cambiato completamente: essenzialmente formiamo le nostre opinioni, il nostro pensiero critico e parte della nostra conoscenza online. Gli ambienti informativi sono progettati da architetti dell’informazione che danno struttura a una grande quantità di dati. In tal modo, svolgono un ruolo molto significativo nella società perché hanno la capacità di plasmare il comportamento e le scelte dell’utente. Gli architetti dell’informazione costruiscono luoghi digitali e le relative narrazioni conferendo un ruolo specifico agli utenti e creando nuove pratiche socioculturali. Ciò accade in particolare nelle architetture digitali e sociali come i social media perché queste piattaforme possono avere un impatto profondo sulla nostra identità personale. L’architettura dei social media, per via della sua natura infrastrutturale e ambientale, può inoltre esortare determinate azioni e influenzare i processi decisionali degli utenti; nella maggior parte dei casi queste pratiche influenzano le scelte degli utenti al fine di migliorare il loro coinvolgimento, piuttosto che la loro libertà. L’architettura dell’informazione è pervasiva perché tiene insieme ciò che è digitale e ciò che è reale, per questo motivo si dovrebbe indagare come queste pratiche hanno un impatto sul comportamento umano. La ricerca mira a sperimentare nuovi modi per rimodellare eticamente le architetture sociali digitali con lo scopo finale di incoraggiare l’autonomia dell’utente e il processo decisionale attivo.

Architectures that foster choices : enhancing user autonomy and active decision-making on digital social platforms

Feo, Monica
2019/2020

Abstract

In the contemporaneous world, our daily experience of the digital ecosystem is profoundly influencing the way we perceive the physical world. We spend the majority of our time using digital devices engaging in the most disparate tasks. The possibilities of our lives are not constrained anymore between the boundaries of the physical environment; these are spread in a cross-channel ecosystem across multiple devices, channels and spaces (Resmini & Rosati 2011). Because of the affordances of our digital interactions, our relationship with information changes completely: we essentially shape our opinions, our critical thought and part of our knowledge online. Information environments are built by information architects that give structure to a big amount of data. In doing so, they play a very significant role in society because they have the ability to shape user’s behaviour and choices. Information architects build digital places and the related narratives conferring a specific role to users and creating new socio-cultural practices. This happens specifically in digital social architectures as social media because these platforms can have a profound impact on our personal identity. The social media architecture, because of its infrastructural and environmental nature, can furthermore nudge certain actions and influence users’ decision-making processes; in most cases these practices affect users’ choices in order to enhance their engagement, rather than their freedom. Information architecture is pervasive because it keeps together what is digital and what is real, for this reason understanding how these practices have an impact on human behaviour should be investigated. The research aims at experimenting new ways to ethically reshape digital social architectures with the final purpose to encourage user autonomy and active decision-making.
ARC III - Scuola del Design
15-dic-2020
2019/2020
Nel mondo contemporaneo, la nostra esperienza quotidiana dell’ecosistema digitale sta influenzando profondamente il modo in cui percepiamo il mondo fisico. Trascorriamo la maggior parte del nostro tempo utilizzando dispositivi digitali che ci permettono di svolgere le attività più disparate. Le possibilità delle nostre vite non sono più vincolate tra i confini dell’ambiente fisico; esse sono infatti diffuse lungo un ecosistema cross-channel composto da vari dispositivi, canali e spazi (Resmini & Rosati 2011). Per via delle affordance delle nostre interazioni digitali, il nostro rapporto con le informazioni è cambiato completamente: essenzialmente formiamo le nostre opinioni, il nostro pensiero critico e parte della nostra conoscenza online. Gli ambienti informativi sono progettati da architetti dell’informazione che danno struttura a una grande quantità di dati. In tal modo, svolgono un ruolo molto significativo nella società perché hanno la capacità di plasmare il comportamento e le scelte dell’utente. Gli architetti dell’informazione costruiscono luoghi digitali e le relative narrazioni conferendo un ruolo specifico agli utenti e creando nuove pratiche socioculturali. Ciò accade in particolare nelle architetture digitali e sociali come i social media perché queste piattaforme possono avere un impatto profondo sulla nostra identità personale. L’architettura dei social media, per via della sua natura infrastrutturale e ambientale, può inoltre esortare determinate azioni e influenzare i processi decisionali degli utenti; nella maggior parte dei casi queste pratiche influenzano le scelte degli utenti al fine di migliorare il loro coinvolgimento, piuttosto che la loro libertà. L’architettura dell’informazione è pervasiva perché tiene insieme ciò che è digitale e ciò che è reale, per questo motivo si dovrebbe indagare come queste pratiche hanno un impatto sul comportamento umano. La ricerca mira a sperimentare nuovi modi per rimodellare eticamente le architetture sociali digitali con lo scopo finale di incoraggiare l’autonomia dell’utente e il processo decisionale attivo.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10589/170041