The research explores architect groups and collectives, whose practice is characterised by self-construction, temporary structures, opportunistic occupation of spaces, and the practice of residence, intended as temporary inhabiting and animation through cultural programming. Those practitioners critically engage with spatial transformations to re-discuss traditional hierarchies and structures in the design of contemporary territories; their emergence and their rapid multiplication poses significant questions in regard to multiple aspects of urban design and professional practice. The hypothesis of the thesis is that the practice of architect groups and collectives, commonly perceived as a new group of urban practitioners, represents a new approach to the ways in which we practice architecture and planning as professionals. Essentially interrogating what it means to be an architect or a planner nowadays along the axes of organisational structures, disciplinary knowledge, and education, the research uses the lenses of professional practice neither to investigate the individual, everyday dimension of professional practice nor its organizational dimension; it questions the transformations of architecture and planning as disciplines and the role of experts in the transformation of contemporary cities. With a trans-disciplinary approach that crosses diverse fields of research and theories, the research examines the emergent movement of architect groups and collectives, questioning, in short, their radicality, their alternativeness in the face of a disciplinary and professional tradition. The analysis is supported by a mixed qualitative methodology, that moving from an ethnographic approach adds relevant information mainly through semi-structured interviews.

La ricerca indaga gruppi e collettivi di architetti il cui approccio è caratterizzato da auto-costruzione, strutture temporanee, occupazione opportunistica dello spazio, e residenzialità, intesa come l’abitazione temporanea e l’animazione degli spazi trasformati attraverso un programma culturale Questi professionisti affrontano criticamente la trasformazione di uno spazio con l’obiettivo di ridiscutere le gerarchie e i modi tradizionali in cui si progettano i territori contemporanei. La loro rapida affermazione sulla scena internazionale pone domande significative rispetto a molteplici aspetti del progetto urbano e della pratica professionale. L’ipotesi della ricerca è, dunque, che la pratica dei gruppi e collettivi di architetti, comunemente percepiti come un nuovo gruppo di professionisti urbani, rappresenti un nuovo approccio alla pratica professionale dell’architettura e dell’urbanistica. In sostanza, interrogando che cosa vuol dire essere un architetto o un urbanista oggi, rispetto a tre assi principali (organizzazione dei gruppi, conoscenze disciplinari e progetto educativo), la ricerca utilizza la lente della pratica professionale non per investigare la dimensione individuale e quotidiana della professione né la dimensione delle organizzazioni. In discussione sono, principalmente, (i) le trasformazioni dell’architettura e della pianificazione urbana e territoriale come discipline, (ii) e il ruolo che gli esperti giocano nei processi di trasformazione del territorio. Utilizzando un approccio trans-disciplinare che attraversa diversi campi del sapere, la ricerca osserva il movimento, emergente, dei gruppi e collettivi di architetti, mettendone in discussione la radicalità, il loro essere ‘alternativa’ rispetto ad una lunga tradizione professionale e disciplinare che pure, ciclicamente, si è interrogata sul rapporto tra esperti e società. L’analisi utilizza diversi metodi della ricerca qualitativa, muovendo da un approccio etnografico e aggiungendo informazioni soprattutto attraverso interviste semi-strutturate.

Contemporary architect groups and collectives. Discussing changes in architecture and urban design professional practice.

Catalanotti, Cristina
2020/2021

Abstract

The research explores architect groups and collectives, whose practice is characterised by self-construction, temporary structures, opportunistic occupation of spaces, and the practice of residence, intended as temporary inhabiting and animation through cultural programming. Those practitioners critically engage with spatial transformations to re-discuss traditional hierarchies and structures in the design of contemporary territories; their emergence and their rapid multiplication poses significant questions in regard to multiple aspects of urban design and professional practice. The hypothesis of the thesis is that the practice of architect groups and collectives, commonly perceived as a new group of urban practitioners, represents a new approach to the ways in which we practice architecture and planning as professionals. Essentially interrogating what it means to be an architect or a planner nowadays along the axes of organisational structures, disciplinary knowledge, and education, the research uses the lenses of professional practice neither to investigate the individual, everyday dimension of professional practice nor its organizational dimension; it questions the transformations of architecture and planning as disciplines and the role of experts in the transformation of contemporary cities. With a trans-disciplinary approach that crosses diverse fields of research and theories, the research examines the emergent movement of architect groups and collectives, questioning, in short, their radicality, their alternativeness in the face of a disciplinary and professional tradition. The analysis is supported by a mixed qualitative methodology, that moving from an ethnographic approach adds relevant information mainly through semi-structured interviews.
GAETA, LUCA
PACCHI, CAROLINA
21-dic-2020
La ricerca indaga gruppi e collettivi di architetti il cui approccio è caratterizzato da auto-costruzione, strutture temporanee, occupazione opportunistica dello spazio, e residenzialità, intesa come l’abitazione temporanea e l’animazione degli spazi trasformati attraverso un programma culturale Questi professionisti affrontano criticamente la trasformazione di uno spazio con l’obiettivo di ridiscutere le gerarchie e i modi tradizionali in cui si progettano i territori contemporanei. La loro rapida affermazione sulla scena internazionale pone domande significative rispetto a molteplici aspetti del progetto urbano e della pratica professionale. L’ipotesi della ricerca è, dunque, che la pratica dei gruppi e collettivi di architetti, comunemente percepiti come un nuovo gruppo di professionisti urbani, rappresenti un nuovo approccio alla pratica professionale dell’architettura e dell’urbanistica. In sostanza, interrogando che cosa vuol dire essere un architetto o un urbanista oggi, rispetto a tre assi principali (organizzazione dei gruppi, conoscenze disciplinari e progetto educativo), la ricerca utilizza la lente della pratica professionale non per investigare la dimensione individuale e quotidiana della professione né la dimensione delle organizzazioni. In discussione sono, principalmente, (i) le trasformazioni dell’architettura e della pianificazione urbana e territoriale come discipline, (ii) e il ruolo che gli esperti giocano nei processi di trasformazione del territorio. Utilizzando un approccio trans-disciplinare che attraversa diversi campi del sapere, la ricerca osserva il movimento, emergente, dei gruppi e collettivi di architetti, mettendone in discussione la radicalità, il loro essere ‘alternativa’ rispetto ad una lunga tradizione professionale e disciplinare che pure, ciclicamente, si è interrogata sul rapporto tra esperti e società. L’analisi utilizza diversi metodi della ricerca qualitativa, muovendo da un approccio etnografico e aggiungendo informazioni soprattutto attraverso interviste semi-strutturate.
File allegati
File Dimensione Formato  
Catalanotti_Cristina_PhDThesis_ContemporaryArchitectGroupsAndCollectives.pdf

Open Access dal 26/11/2023

Descrizione: PhD Thesis_Catalanotti
Dimensione 34.83 MB
Formato Adobe PDF
34.83 MB Adobe PDF Visualizza/Apri

I documenti in POLITesi sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10589/170162