Intro-mittere. Ricucire per frammenti

The large urban voids within Milan represent the places of the next urban regeneration of the city. Among these, the group of disused railway yards is the center of attention. Through an historical analysis of the city, it can be seen how the position of these areas has determined the generation of urban morphologies and different realities on both sides of the railway. The thesis focuses on the city of Milan, specifically analyzing the disused railway yard of Porta Romana. The intent of the project is to connect two parts of the city currently divided by the great void left by the railway, with the aim of giving a new life cycle to the abandoned yard and returning it to the city. Initially, the theme regarding the regeneration of disused infrastructures was explored, specifically examining how rail infrastructures have been considered over the years through the analysis of some Milanese cases that have been the subject of investigation in urban planning debates for years. The intervention aims to solve this urban void for individual parts, taking into account some critical and unresolved areas that gravitate around it. The project strategy also takes into account the objectives set by the Milan PGT which envisage the construction of the Olympic village for the Milan-Cortina 2026 Winter Games in the yard. The project develops along a new boulevard above the railway that crosses the area. It holds together several urban fragments defined by the extension of the existing axes, aimed at reconnecting the two parts of the city separated by the railway. These different parts, which alternate open spaces with built spaces, offer different atmospheres defined by the relationship they establish with the context. The thesis work intends to solve a large empty space, also offering an opportunity for the south side of the area that has only been emerging in recent years, through specific interventions such as the Fondazione Prada and Symbiosis.

I grandi vuoti urbani presenti all’interno del tessuto milanese rappresentano i luoghi della prossima rigenerazione urbana della città. Tra questi, di notevole interesse è il sistema degli scali ferroviari dismessi. Attraverso un’indagine storica della città si può constatare come la giacitura di queste aree abbia determinato la generazione di tessuti urbani e realtà differenti ai due lati della ferrovia. La tesi si focalizza sulla città di Milano, analizzando nello specifico lo scalo dismesso di Porta Romana. L’intento del progetto è quello di ricucire due parti di città attualmente divise dal grande vuoto lasciato dalla ferrovia, con lo scopo di dare un nuovo ciclo di vita allo scalo abbandonato e di restituirlo alla città. Inizialmente è stato approfondito il tema riguardo la rigenerazione delle infrastrutture dismesse, esaminando nello specifico come le infrastrutture su ferro siano state considerate negli anni attraverso l’analisi di alcuni casi milanesi che da anni sono oggetto di indagine nei dibattiti urbanistici. L’intervento mira a risolvere questo vuoto urbano per singole parti tenendo conto dei punti critici e irrisolti che gravitano attorno ad esso. La strategia di progetto tiene conto anche degli obiettivi prefissati dal PGT di Milano che prevedono nell’area dello scalo la realizzazione del villaggio olimpico per i Giochi Invernali Milano-Cortina 2026. Il progetto si sviluppa lungo un asse attrezzato che attraversa l’area ponendosi sopra la ferrovia. Esso tiene insieme diverse tessere urbane definite dal prolungamento degli assi esistenti, volti a ricucire le due parti di città separate dallo scalo. Questi frammenti, che alternano spazi aperti a spazi costruiti, offrono atmosfere differenti definite dal rapporto che stabiliscono con il contesto. Il lavoro di tesi intende risolvere un grande spazio vuoto offrendo inoltre un’opportunità per la zona a sud dello scalo che solo negli ultimi anni, attraverso interventi puntuali come la Fondazione Prada e il Symbiosis, si sta delineando.