(Con)tatto. Posada : il luogo dell'incontro tra uomo e natura

(Con) tatto is a word play which contains the two souls of the research we addressed in this thesis. On one hand, there is the attempt to define the common characteristics of the places where humans and nature meet, as well as the elements that define these places. On the other hand, there is a methodological action that implies a precise research approach: this approach has to be based on the respect for the environment and on the sustainability of human actions. A meeting place is a specific spot within a defined context that enjoys particular experiential qualities linked to the human senses. The natural and the human elements are essential to generate this particular spot. However, these two elements can interact in multiple ways which allowed the architecture to take part as a mediator between them. The aim of this thesis is therefore to draw some guidelines from a methodological point of view and transform them into microarchitectures that are capable of define human action in space, time and modalities. Architecture is able to select some elements rather than others, create narrative sequences or simply put limit on the way people and nature meet, in order to respect the environment and defend it from the humans’ behavior, which is often so destructive. The project takes place in the Mediterranean context. More precisely Posada, in Sardinia, along the banks of the homonymous river. Here the nature offers infinite design stimuli that we tried to develop in two phases: the first one in the local site and the second one in a formal interpretation. This one tries to return devices that are consistent with the colors and materials of the place, sized the scale of the individual in order to stimulate the introspection side and meditation while we are gazing at the landscape.

(Con)tatto è un gioco di parole che racchiude in sé le due anime della ricerca affrontata in questa tesi: da una parte il tentativo di definire i caratteri comuni dei luoghi dell’incontro tra uomo e natura, nonché gli elementi che determinano tali luoghi, dall’altra una metodologia d’azione che implichi un preciso approccio alla ricerca. Questo approccio non può che fondarsi sul rispetto per l’ambiente e sulla sostenibilità delle azioni umane. Un luogo dell’incontro è un punto preciso all’interno di un contesto definito che gode di particolari qualità esperienziali legate ai sensi umani. Questi luoghi sono dunque imprescindibili sia dall’elemento naturale che da quello umano. Questi due elementi però possono interagire in molteplici modi lasciando spazio ad una possibile mediazione da parte dell’architettura. Obiettivo di questa tesi è dunque quello di tracciare alcune linee guida dal punto di vista metodologico e tramutarle in microarchitetture capaci di definire nello spazio, nel tempo e nelle modalità un’azione umana. L’architettura è in grado di selezionare alcuni elementi anziché altri, creare sequenze narrative o semplicemente limitare le modalità d’incontro in modo che queste rispettino l’ambiente e lo tutelino dai comportamenti spesso distruttivi del vivere umano. Il progetto è inquadrato nel contesto mediterraneo, precisamente in Sardegna, a Posada, sulle sponde dell’omonimo fiume. Qui la natura offre infiniti stimoli progettuali che si è cercato di sviluppare in due fasi, una in loco ed una successiva di interpretazione formale. Questa mira a restituire dispositivi coerenti con i colori e i materiali del luogo, dimensionati alla scala del singolo individuo in modo da invitare all’introspezione e alla riflessione pur indirizzando lo sguardo alla scala del paesaggio.