La griglia come preesistenza ambientale. La Città della Scienza nell'area dell'ex stabilimento militare Quartiere Flaminio Roma

The former “Stabilimento Militare Macchine Elettriche e di Precisione”, located in Rome between the Tevere river and Via Flaminia, is the site of the thesis project. The complex, built at the beginning of the twentieth century as Società Automobili Roma and then converted into a military establishment, ceased to be used for production purposes in the early 90s. An international competition in 2014 tried to enhance the area of over 50.000 square meters, defining the possible construction of a new "City of Science”: a multifunctional center with exhibition education and research spaces, as well as commercial, accommodation and social housing structures. The thesis adopts the indications of the international competition to try to redefine the sector, which still today is a fundamental center of the Flaminio district with multiple potentials, even if they have never been fully exploited due to the military destination. The theme of architectural recovery and the re-functionalization of the area was developed starting from a critical approach that allowed to highlight the historical stratification and the peculiarities of the place, allowing the creation of a coherent and functional intervention strategy. The morphological qualities of the urban fabric have been recognised, which has a spatial organisation based on symmetries, repeated modularities and a regular grid. The district is set on the axial lines of Via Guido Reni and Via Flaminia and on a trident pattern identified by the slopes of Via del Vignola and Viale Pinturicchio. The sector is organised symmetrically with respect to the central axis, including the MAXXI Museum by Zaha Hadid in the northern area and the lot under analysis by the thesis in the southern portion. Parallel to the constitutive axes of the trident, an orthogonal and modular fabric can be found, structured on a homogeneous grid that is always the same as itself, which extends from the urban scale to the architectural one. The thesis investigates the figure and the concept of the modular grid to study in deep the dynamics of compatibility and relationship with the pre-existing environment (Rogers), considering it as a decisive factor in the recovery project. The project masterplan is developed in continuous dialogue with the study of the existing material, using the grid as a configuration network. The concept is to rethink the planimetric spatial organisation through the use of the grid, which from pre-existing environmental becomes a generator, through its positions, of the new architectural systems. The preserved industrial buildings are redeveloped by inserting the spaces of the functional program of the City of Science within them, through interventions that respect the pre-existence so that it is not altered in its recognisable characteristics. The analysis of the industrial sector determines the identification of some fundamental points where the new buildings can also be a part of an intervention of urban renewal, such as the entrance square on Via Guido Reni to the north-east, the area overlooking Via del Vignola to the south and the edge of the north-west border. The reconsideration of these areas makes it possible to create new relationships with the neighbouring context, to develop the program of the City of Science and to configure new buildings touching the surfaces required by the competition. The project does not see the industrial buildings and new architectures as elements on their own but seeks to transform the perimeter of the lot and the system of the open spaces, from introverted and closed to permeable and open, through new accesses and paths that connect the intervention area to the rest of the neighbourhood. On the western edge, intercepting the modularities that rule the sector, the project includes a longitudinal building meant for the accommodation facility (hotel), which with its linearity and continuity represents the background of the City of Science. In the southern area, on Via del Vignola, the coexistence of the orthogonal grid of the sector, deriving from Via Guido Reni and Via Flaminia, and of the grid coming from the neighbouring context, determine the possibility of inserting a residential courtyard building which, the layout and modularity of the courtyard districts becomes the dynamic element of connection and variation within the lot. This choice allows to reconstruct a continuous road front, previously consisting only of a perimeter wall containing a further orthogonal extension of the industrial buildings, which are indifferent to the pattern of the southern axis of the trident. The overlapping of the two grids allows the creation of a lowered commercial square which, following the orthogonal layouts, is surmounted by the courtyard building rotated according to the new direction of Via del Vignola. The thesis tries to investigate the identity of the place by recovering the historical value of the pre-existing environmental elements by connecting, through the use of the grid of the urban layouts so strong within the area, the memory of the industrial buildings and the new stratification, presenting new architectural possibilities capable of defining a dynamic experiential system.

L’ex “Stabilimento Militare Macchine Elettriche e di Precisione”, ubicato a Roma tra il Tevere e la via Flaminia, è il luogo del progetto di tesi. Il complesso, costruito all’inizio del XX secolo come Società Automobili Roma e poi riconvertito in stabilimento militare, ha cessato di essere utilizzato per scopi produttivi all’inizio degli anni ’90. Un concorso internazionale nel 2014 ha cercato di valorizzare l’area di oltre 50.000 mq di superficie, definendo in essa la possibile costruzione di una nuova “Città della Scienza”: un centro polifunzionale con spazi per l’esposizione, l’educazione e la ricerca, oltre a strutture commerciali, ricettive e alloggi sociali. La tesi di laurea fa proprie le indicazioni del concorso internazionale per cercare di ridefinire il comparto, che ancora oggi è un nucleo fondamentale del quartiere Flaminio dalle molteplici potenzialità, tuttavia mai sfruttate appieno a causa della destinazione militare. Il tema del recupero architettonico e della rifunzionalizzazione dell’area è stato sviluppato a partire da un approccio critico che ha permesso di mettere in luce la stratificazione storica e le peculiarità del luogo, consentendo la realizzazione di una strategia d’intervento coerente e funzionale. Si sono riconosciute le qualità morfologiche del tessuto urbano che presenta un’organizzazione spaziale basata su simmetrie, modularità ripetute e una griglia regolare. Il quartiere risulta impostato sulle assialità di Via Guido Reni e di Via Flaminia e su un andamento a tridente individuato dalle inclinate di Via del Vignola e Viale Pinturicchio. Il comparto si organizza in maniera simmetrica rispetto all’asse centrale, comprendendo nella zona a Nord il Museo MAXXI di Zaha Hadid e nella porzione Sud il lotto interessato dalla tesi. Parallelamente agli assi costitutivi del tridente è riscontrabile un tessuto ortogonale e modulare strutturato su una griglia omogenea sempre uguale a sé stessa, che dalla scala urbana giunge fino a quella architettonica. La tesi indaga la figura ed il concetto della griglia modulare per approfondire le dinamiche di compatibilità e di rapporto con la preesistenza ambientale (Rogers) intendendola come fattore decisivo del progetto di recupero. Il masterplan di progetto viene sviluppato in continua dialettica con lo studio della materia esistente, sfruttando la griglia come rete di configurazione. Il concept è quello di ripensare l’organizzazione spaziale planimetrica attraverso l’uso della griglia, che da preesistenza ambientale diventa generatrice, mediante le sue giaciture, dei nuovi organismi architettonici. Gli edifici industriali conservati vengono riqualificati inserendo all’interno di essi gli spazi del programma funzionale della Città della Scienza, mediante interventi che rispettino la preesistenza in modo che essa non venga alterata nei suoi caratteri di riconoscibilità. L’analisi del comparto industriale determina l’individuazione di alcuni punti nodali in cui i nuovi corpi di fabbrica possono costituire un intervento anche di rinnovo urbano, quali la piazza d’ingresso su Via Guido Reni a Nord-Est, l’area che si affaccia su Via del Vignola a Sud e la fascia di bordo del confine Nord-Ovest. La riconsiderazione di queste zone permette di creare nuove relazioni con il contesto limitrofo, di sviluppare il programma della Città della Scienza e di configurare nuovi edifici in aderenza alle superfici richieste dal bando di concorso. Il progetto non vede i fabbricati industriali e le nuove architetture come elementi a sé, ma cerca di trasformare il perimetro del lotto ed il sistema degli spazi aperti, da introverso e chiuso a permeabile e aperto, attraverso nuovi accessi e percorrenze che connettano l’area d'intervento al resto del quartiere. Sul bordo Ovest, intercettando le modularità che governano il comparto, il progetto include un edificio longitudinale destinato alla struttura ricettiva (Hotel), che con la sua linearità e continuità rappresenta lo sfondo della Città della Scienza. Nella zona Sud, su Via del Vignola, la compresenza della griglia ortogonale del comparto, derivante da Via Guido Reni e da Via Flaminia, e della griglia proveniente dal contesto limitrofo, determinano la possibilità d’inserimento di un edificio residenziale a corte che, riprendendo le giaciture e le modularità degli isolati a cortina, diventa l’elemento dinamico di connessione e variazione all’interno del lotto. Tale scelta consente di ricostruire un fronte stradale continuo, precedentemente costituito solo da un muro di cinta contenente un’ulteriore estensione ortogonale dei fabbricati industriali, indifferenti all’andamento dell’asse Sud del tridente. La sovrapposizione delle due griglie permette la definizione di una piazza commerciale ribassata che, seguendo le giaciture ortogonali, viene sormontata dall’edificio a corte ruotato secondo la nuova direttrice di Via del Vignola. La tesi cerca d’indagare l’identità del luogo recuperando il valore storico delle preesistenze ambientali connettendo, attraverso l’uso della griglia di giaciture urbane così forte all’interno dell’area, la memoria dei fabbricati industriali e la nuova stratificazione, prospettando nuove possibilità architettoniche capaci di definire un sistema dinamico esperienziale.