The venture capital (VC) literature claims that VC investments improve the exit performance of entrepreneurial firms. VC is indeed able to support young enterprises not only from a financial viewpoint but also providing them expertise, coaching functions, best practices, networking, and resources necessary to develop and commercialize their technology and therefore, helping them to reach a successful exit. However, no previous research has investigated if the impact of VC differs according to the type of innovation that VC-backed firms are developing, namely incremental or radical innovation. Radically innovative firms rely on a highly potential technology, able to revolutionize an entire industry, but at the same time they are characterized by huge R&D investments and a level of uncertainty which may threaten possible investors. The research question we address is whether VCs are more beneficial to firms with a radical innovation with respect to less innovative ones. In doing so, we isolate the impact of VC investments on the exit performance of entrepreneurial firms with radical innovations, distinguishing according to the different VC types (captive VC or IVC) and between stand-alone and syndicated deals. For this purpose, we used a sample of VC-backed and non-VC-backed companies, operating in the pharmaceutical and biotech industries and endowed with at least a patent. We control for endogeneity and selections biases including several control variables and adopting a one-to-one propensity score matching which allowed us to form 377 pairs made by a VC-backed firm and a non-VC-backed one, similar in terms of nationality, age, industry, number of inventions and possession of at least a radical patent. In this way, we were able to isolate and estimate the treatment effect of VC on the firms it finances. From our analysis it emerges, among the main findings, that stand-alone VC does not show any evidence of a positive impact on the exit performance (IPO/Acquisition) of radically innovative firms. On the other hand, VC syndication, regardless of its composition, is extremely beneficial and it also proves to be more advantageous for radical firms with respect to non-radical ones. This work reveals how VC syndication is able to unleash the disruptive potential of radically innovative firms, providing them miscellaneous resources, expertise, and the time and confidence necessary to commercialize a cutting-edge product along with a positive signal conveyed to the market. All this, in ultimate analysis, translates into greater chances to obtain a successful exit.

La letteratura sul Venture Capital (VC) sostiene che gli investimenti di VC migliorano le exit performances delle imprese. Il VC, infatti, è capace di sostenere giovani aziende non solo da un punto di vista finanziario, ma anche fornendo loro competenze, supporto tecnico, pratiche ottimali, risorse ed una rete di contatti necessari per sviluppare e commercializzare la propria tecnologia ed aiutarle, pertanto, a raggiungere un’exit favorevole. Tuttavia nessuno studio esistente ha analizzato se l’impatto del VC sia differente a seconda del tipo di innovazione che le imprese stanno sviluppando, nello specifico innovazione incrementale o innovazione radicale. Aziende con innovazioni radicali posseggono tecnologie con un potenziale tale da rivoluzionare l’intero settore, ma allo stesso tempo sono caratterizzate da elevati investimenti in ricerca e sviluppo e da un forte livello di incertezza, condizioni che potrebbero far dubitare alcuni investitori riguardo il loro successo. La domanda di ricerca a cui vogliamo rispondere è se il VC comporti un maggiore beneficio per aziende con innovazioni radicali rispetto ad altre meno innovative. Per far ciò, è indispensabile isolare l’impatto del VC sulle exit performances di imprese che sviluppano innovazioni radicali, distinguendo in base alle diverse tipologie di VC (IVC e captive VC) e tra investimenti singoli e sindacati. A tal fine abbiamo usato un campione composto da imprese finanziate da VC e imprese non finanziate da VC, operanti nei settori farmaceutico e biotecnologico ed in possesso di almeno un brevetto. Abbiamo controllato possibili distorsioni di endogeneità e selezione includendo diverse variabili di controllo e adottando un propensity score matching che ci ha permesso di formare 377 coppie, ognuna composta da un’azienda finanziata da VC ed un’altra non finanziata, simili in termini di nazionalità, età, settore, numero di invenzioni, e possesso di almeno un brevetto radicale. In questo modo, siamo riusciti ad isolare e stimare l’effetto di trattamento del VC sulle aziende finanziate. Tra i principali risultati, dalla nostra analisi si evince come un singolo fondo di VC non mostra evidenza di alcun contributo all’ottenimento di performance positive per imprese con innovazioni radicali. D’altro canto, un sindacato tra VC, indipendentemente dalla sua composizione, porta notevoli benefici a queste imprese, rivelandosi inoltre essere più vantaggioso per esse rispetto ad altre imprese che non posseggono innovazioni definibili tali. Questa tesi dimostra quindi come un sindacato tra VC sia in grado di liberare il potenziale dirompente di aziende radicalmente innovative, fornendo loro un misto di risorse e competenze, tempo e confidenza necessari per commercializzare un prodotto tecnologicamente avanzato, oltre che trasmettere un segnale positivo al mercato. Tutto ciò, in ultima analisi, si traduce in maggiore possibilità di ottenere un’exit favorevole.

The impact of venture capital on the exit performance of firms with radical innovation : European evidence

Fornaro, Luca;Forcucci, Davide
2019/2020

Abstract

The venture capital (VC) literature claims that VC investments improve the exit performance of entrepreneurial firms. VC is indeed able to support young enterprises not only from a financial viewpoint but also providing them expertise, coaching functions, best practices, networking, and resources necessary to develop and commercialize their technology and therefore, helping them to reach a successful exit. However, no previous research has investigated if the impact of VC differs according to the type of innovation that VC-backed firms are developing, namely incremental or radical innovation. Radically innovative firms rely on a highly potential technology, able to revolutionize an entire industry, but at the same time they are characterized by huge R&D investments and a level of uncertainty which may threaten possible investors. The research question we address is whether VCs are more beneficial to firms with a radical innovation with respect to less innovative ones. In doing so, we isolate the impact of VC investments on the exit performance of entrepreneurial firms with radical innovations, distinguishing according to the different VC types (captive VC or IVC) and between stand-alone and syndicated deals. For this purpose, we used a sample of VC-backed and non-VC-backed companies, operating in the pharmaceutical and biotech industries and endowed with at least a patent. We control for endogeneity and selections biases including several control variables and adopting a one-to-one propensity score matching which allowed us to form 377 pairs made by a VC-backed firm and a non-VC-backed one, similar in terms of nationality, age, industry, number of inventions and possession of at least a radical patent. In this way, we were able to isolate and estimate the treatment effect of VC on the firms it finances. From our analysis it emerges, among the main findings, that stand-alone VC does not show any evidence of a positive impact on the exit performance (IPO/Acquisition) of radically innovative firms. On the other hand, VC syndication, regardless of its composition, is extremely beneficial and it also proves to be more advantageous for radical firms with respect to non-radical ones. This work reveals how VC syndication is able to unleash the disruptive potential of radically innovative firms, providing them miscellaneous resources, expertise, and the time and confidence necessary to commercialize a cutting-edge product along with a positive signal conveyed to the market. All this, in ultimate analysis, translates into greater chances to obtain a successful exit.
ING - Scuola di Ingegneria Industriale e dell'Informazione
15-dic-2020
2019/2020
La letteratura sul Venture Capital (VC) sostiene che gli investimenti di VC migliorano le exit performances delle imprese. Il VC, infatti, è capace di sostenere giovani aziende non solo da un punto di vista finanziario, ma anche fornendo loro competenze, supporto tecnico, pratiche ottimali, risorse ed una rete di contatti necessari per sviluppare e commercializzare la propria tecnologia ed aiutarle, pertanto, a raggiungere un’exit favorevole. Tuttavia nessuno studio esistente ha analizzato se l’impatto del VC sia differente a seconda del tipo di innovazione che le imprese stanno sviluppando, nello specifico innovazione incrementale o innovazione radicale. Aziende con innovazioni radicali posseggono tecnologie con un potenziale tale da rivoluzionare l’intero settore, ma allo stesso tempo sono caratterizzate da elevati investimenti in ricerca e sviluppo e da un forte livello di incertezza, condizioni che potrebbero far dubitare alcuni investitori riguardo il loro successo. La domanda di ricerca a cui vogliamo rispondere è se il VC comporti un maggiore beneficio per aziende con innovazioni radicali rispetto ad altre meno innovative. Per far ciò, è indispensabile isolare l’impatto del VC sulle exit performances di imprese che sviluppano innovazioni radicali, distinguendo in base alle diverse tipologie di VC (IVC e captive VC) e tra investimenti singoli e sindacati. A tal fine abbiamo usato un campione composto da imprese finanziate da VC e imprese non finanziate da VC, operanti nei settori farmaceutico e biotecnologico ed in possesso di almeno un brevetto. Abbiamo controllato possibili distorsioni di endogeneità e selezione includendo diverse variabili di controllo e adottando un propensity score matching che ci ha permesso di formare 377 coppie, ognuna composta da un’azienda finanziata da VC ed un’altra non finanziata, simili in termini di nazionalità, età, settore, numero di invenzioni, e possesso di almeno un brevetto radicale. In questo modo, siamo riusciti ad isolare e stimare l’effetto di trattamento del VC sulle aziende finanziate. Tra i principali risultati, dalla nostra analisi si evince come un singolo fondo di VC non mostra evidenza di alcun contributo all’ottenimento di performance positive per imprese con innovazioni radicali. D’altro canto, un sindacato tra VC, indipendentemente dalla sua composizione, porta notevoli benefici a queste imprese, rivelandosi inoltre essere più vantaggioso per esse rispetto ad altre imprese che non posseggono innovazioni definibili tali. Questa tesi dimostra quindi come un sindacato tra VC sia in grado di liberare il potenziale dirompente di aziende radicalmente innovative, fornendo loro un misto di risorse e competenze, tempo e confidenza necessari per commercializzare un prodotto tecnologicamente avanzato, oltre che trasmettere un segnale positivo al mercato. Tutto ciò, in ultima analisi, si traduce in maggiore possibilità di ottenere un’exit favorevole.
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