The images of visual culture are symbolic constructions of the world often based on gender stereotype, a rigid set of shared and socially transmitted beliefs that determines what the typical physical characteristics of sex should be, with repercussions in social, working and relational life. This ideal has become increasingly extreme in recent times with synthetic contents in which real and artificial are confused, resulting in unattainable references if not through plastic surgery. The emerging global phenomenon of Instagram beauty-filters is significant: through augmented reality they filter faces in favor of a cosmetic surgery makeover which create serious problems of representation in women, such as Snapchat Dysmorphia. This thesis offers an analysis on this trend, combining an interview with Teresa Fogolari, a leading figure in AR, an online survey and a visual search on Instagram. The research shows how designers do not have a real perception of the impact of their filters, highlighting the need for reflection on the designer's responsibility in changing the paradigm.

Nella cultura visuale le immagini sono costruzioni simboliche del mondo che si basano spesso sullo stereotipo, un insieme rigido di credenze condivise e trasmesse socialmente che, nel caso del genere femminile, determina quelle che dovrebbero essere le caratteristiche fisiche tipiche del sesso, con ricadute anche nella vita sociale, lavorativa e relazionale. Questo ideale è diventato sempre più estremo in tempi recenti con i contenuti sintetici in cui reale e artificiale si confondono, sfociando in modelli di riferimento avatarizzati e irraggiungibili se non attraverso lo sfruttamento delle stesse tecnologie. In questo contesto è significativo il fenomeno globale emergente dei beauty-filter presenti su Instagram che attraverso la realtà aumentata “filtrano” quelli che sono considerati difetti, a favore di un volto che estremizza i lineamenti ricordando la chirurgia estetica, creando gravi problemi di dispercezione corporea nella donna. La tesi offre un’analisi dei fattori alla base di questo trend globale, combinando un’intervista con Teresa Fogolari, figura di spicco nell’ambito della AR, una survey online e una ricerca visiva su Instagram. La ricerca mostra come i progettisti non abbiano una reale percezione dell’impatto di questi filtri, evidenziando la necessità di una riflessione sulla responsabilità progettuale del designer nel deviare la rappresentazione e intervenire per cambiarne il paradigma.

Beauty-filter : cultura visiva e stereotipi. Ricerca su una tendenza e considerazioni sul ruolo del progettista

Cortinovis, Giulia
2019/2020

Abstract

The images of visual culture are symbolic constructions of the world often based on gender stereotype, a rigid set of shared and socially transmitted beliefs that determines what the typical physical characteristics of sex should be, with repercussions in social, working and relational life. This ideal has become increasingly extreme in recent times with synthetic contents in which real and artificial are confused, resulting in unattainable references if not through plastic surgery. The emerging global phenomenon of Instagram beauty-filters is significant: through augmented reality they filter faces in favor of a cosmetic surgery makeover which create serious problems of representation in women, such as Snapchat Dysmorphia. This thesis offers an analysis on this trend, combining an interview with Teresa Fogolari, a leading figure in AR, an online survey and a visual search on Instagram. The research shows how designers do not have a real perception of the impact of their filters, highlighting the need for reflection on the designer's responsibility in changing the paradigm.
ARC III - Scuola del Design
15-dic-2020
2019/2020
Nella cultura visuale le immagini sono costruzioni simboliche del mondo che si basano spesso sullo stereotipo, un insieme rigido di credenze condivise e trasmesse socialmente che, nel caso del genere femminile, determina quelle che dovrebbero essere le caratteristiche fisiche tipiche del sesso, con ricadute anche nella vita sociale, lavorativa e relazionale. Questo ideale è diventato sempre più estremo in tempi recenti con i contenuti sintetici in cui reale e artificiale si confondono, sfociando in modelli di riferimento avatarizzati e irraggiungibili se non attraverso lo sfruttamento delle stesse tecnologie. In questo contesto è significativo il fenomeno globale emergente dei beauty-filter presenti su Instagram che attraverso la realtà aumentata “filtrano” quelli che sono considerati difetti, a favore di un volto che estremizza i lineamenti ricordando la chirurgia estetica, creando gravi problemi di dispercezione corporea nella donna. La tesi offre un’analisi dei fattori alla base di questo trend globale, combinando un’intervista con Teresa Fogolari, figura di spicco nell’ambito della AR, una survey online e una ricerca visiva su Instagram. La ricerca mostra come i progettisti non abbiano una reale percezione dell’impatto di questi filtri, evidenziando la necessità di una riflessione sulla responsabilità progettuale del designer nel deviare la rappresentazione e intervenire per cambiarne il paradigma.
File allegati
File Dimensione Formato  
beauty-filter. Cortinovis Giulia.pdf

non accessibile

Dimensione 40.64 MB
Formato Adobe PDF
40.64 MB Adobe PDF   Visualizza/Apri

I documenti in POLITesi sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10589/170758