The phenomenon of the abandonment of military public assets, which in most cases represent real fragments of the city, stimulates the interest of researchers and designers in experimenting with new regeneration projects capable of transforming the abandoned heritage into new attractive spaces for the citizens. Since the 1990s, in Italy, the debate on military areas has been a very topical issue; however, it struggles to return preparatory contributions to the identification of design criteria, models and methodologies, capable of indicating possible solutions to launch enhancement programs. In fact, architects and administrators are oriented on a daily basis to solve the critical issues - case by case - affecting a small territorial area, losing sight of the fact that the "phenomenon" of the abandonment of brownfield sites requires an approach which the aim is to reconnect the areas to the urban fabric and therefore a reasoning far from timely recovery is necessary. Regeneration is the key word that has directed the research, since, both from the morphological design point of view and from the procedural point of view, it allows us to guarantee a sustainable reuse of disused military sites. For years Europe has been involved in numerous programs, one above all URBACT, designed to finance and encourage sustainable urban development projects. The attempt of the research is to hypothesize an approach to address the issue of the reuse of military sites in Italy, bringing the morphological project back to the center of the debate in a contemporary key. An innovative, integrated and open solution, built in stages, which replaces the traditional project. The phases represent the fundamental element of the project, as they define actions, based on the time factor, at: macroscale, mesoscale and microscale. In the final part of the thesis, the studies will focus on the case of reuse of the former Laboratorio Pontieri in Piacenza, which started and consolidated thanks to the inclusion of the property in the URBACT III European initiative, MAPS project. The experience allows research to experiment with themes, strategies and theoretical-practical objectives useful for suggesting a "track" to follow for the State Property Agency and local authorities engaged in the theme of the enhancement of brownfield sites.

Il fenomeno dell'abbandono dei beni pubblici militari, che nella maggior parte dei casi rappresentano veri e propri frammenti di città, stimola l’interesse di ricercatori e di progettisti nello sperimentare nuovi progetti di rigenerazione capaci di trasformare il patrimonio dismesso in nuovi spazi attrattivi per i cittadini. Fin dagli anni Novanta, in Italia, il dibattito sulle aree militari, risulta essere un tema di grande attualità; tuttavia fatica a restituire contributi propedeutici all’individuazione di criteri progettuali, modelli e metodologie, in grado di indicare possibili soluzioni per avviare programmi di valorizzazione. Infatti, architetti e am-ministratori, sono orientati quotidianamente a risolvere le criticità - caso per caso - che interessano una ristretta area territoriale, perdendo di vista che, il “fenomeno” dell’abbandono dei siti militari dismessi, necessita di un approccio il cui obiettivo è quello di ricucire le aree al tessuto urbano e pertanto è necessario un ragionamento lontano dal recupero puntuale. La rigenerazione è la parola chiave che ha indirizzato la ricerca, in quanto, sia dal punto di vista del progetto morfologico sia dal punto di vista procedurale, ci permette di garantire un riuso sostenibile dei siti militari dismessi. L’Europa da anni è impe-gnata in numerosi programmi, uno su tutti URBACT, atti a finanziare e incentivare progetti di sviluppo urbano sostenibile. Il tentativo della ricerca è quello di ipotizzare un approccio per affrontare il tema del riuso dei siti militari in Italia, riportando al centro del dibattito il progetto morfologi-co in chiave contemporanea. Una soluzione innovativa, integrata e aperta, costruita per fasi, che sostituisce il progetto tradizionale. Le fasi rappresentano l’elemento fon-damentale del progetto, in quanto definiscono azioni, in base al fattore tempo, alla: macroscala, mesoscala e microscala. Nella parte conclusiva della tesi gli studi si concentreranno sul caso di riuso dell’ex Laboratorio Pontieri di Piacenza, avviatosi e consolidatosi grazie all’inclusione del bene nell’iniziativa europea URBACT III, progetto MAPS. L’esperienza permette alla ricerca di sperimentare temi, strategie e obiettivi teorico-pratici utili per suggerire una “traccia” da seguire per l’Agenzia del Demanio e gli Enti locali impegnati sul tema del-la valorizzazione dei siti militari dismessi.

Urban regeneration: the sustainable recovery of abandoned military sites

Tagliafichi, Matteo
2020/2021

Abstract

The phenomenon of the abandonment of military public assets, which in most cases represent real fragments of the city, stimulates the interest of researchers and designers in experimenting with new regeneration projects capable of transforming the abandoned heritage into new attractive spaces for the citizens. Since the 1990s, in Italy, the debate on military areas has been a very topical issue; however, it struggles to return preparatory contributions to the identification of design criteria, models and methodologies, capable of indicating possible solutions to launch enhancement programs. In fact, architects and administrators are oriented on a daily basis to solve the critical issues - case by case - affecting a small territorial area, losing sight of the fact that the "phenomenon" of the abandonment of brownfield sites requires an approach which the aim is to reconnect the areas to the urban fabric and therefore a reasoning far from timely recovery is necessary. Regeneration is the key word that has directed the research, since, both from the morphological design point of view and from the procedural point of view, it allows us to guarantee a sustainable reuse of disused military sites. For years Europe has been involved in numerous programs, one above all URBACT, designed to finance and encourage sustainable urban development projects. The attempt of the research is to hypothesize an approach to address the issue of the reuse of military sites in Italy, bringing the morphological project back to the center of the debate in a contemporary key. An innovative, integrated and open solution, built in stages, which replaces the traditional project. The phases represent the fundamental element of the project, as they define actions, based on the time factor, at: macroscale, mesoscale and microscale. In the final part of the thesis, the studies will focus on the case of reuse of the former Laboratorio Pontieri in Piacenza, which started and consolidated thanks to the inclusion of the property in the URBACT III European initiative, MAPS project. The experience allows research to experiment with themes, strategies and theoretical-practical objectives useful for suggesting a "track" to follow for the State Property Agency and local authorities engaged in the theme of the enhancement of brownfield sites.
SCAIONI, MARCO
FANZINI, DANIELE
26-nov-2020
Il fenomeno dell'abbandono dei beni pubblici militari, che nella maggior parte dei casi rappresentano veri e propri frammenti di città, stimola l’interesse di ricercatori e di progettisti nello sperimentare nuovi progetti di rigenerazione capaci di trasformare il patrimonio dismesso in nuovi spazi attrattivi per i cittadini. Fin dagli anni Novanta, in Italia, il dibattito sulle aree militari, risulta essere un tema di grande attualità; tuttavia fatica a restituire contributi propedeutici all’individuazione di criteri progettuali, modelli e metodologie, in grado di indicare possibili soluzioni per avviare programmi di valorizzazione. Infatti, architetti e am-ministratori, sono orientati quotidianamente a risolvere le criticità - caso per caso - che interessano una ristretta area territoriale, perdendo di vista che, il “fenomeno” dell’abbandono dei siti militari dismessi, necessita di un approccio il cui obiettivo è quello di ricucire le aree al tessuto urbano e pertanto è necessario un ragionamento lontano dal recupero puntuale. La rigenerazione è la parola chiave che ha indirizzato la ricerca, in quanto, sia dal punto di vista del progetto morfologico sia dal punto di vista procedurale, ci permette di garantire un riuso sostenibile dei siti militari dismessi. L’Europa da anni è impe-gnata in numerosi programmi, uno su tutti URBACT, atti a finanziare e incentivare progetti di sviluppo urbano sostenibile. Il tentativo della ricerca è quello di ipotizzare un approccio per affrontare il tema del riuso dei siti militari in Italia, riportando al centro del dibattito il progetto morfologi-co in chiave contemporanea. Una soluzione innovativa, integrata e aperta, costruita per fasi, che sostituisce il progetto tradizionale. Le fasi rappresentano l’elemento fon-damentale del progetto, in quanto definiscono azioni, in base al fattore tempo, alla: macroscala, mesoscala e microscala. Nella parte conclusiva della tesi gli studi si concentreranno sul caso di riuso dell’ex Laboratorio Pontieri di Piacenza, avviatosi e consolidatosi grazie all’inclusione del bene nell’iniziativa europea URBACT III, progetto MAPS. L’esperienza permette alla ricerca di sperimentare temi, strategie e obiettivi teorico-pratici utili per suggerire una “traccia” da seguire per l’Agenzia del Demanio e gli Enti locali impegnati sul tema del-la valorizzazione dei siti militari dismessi.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10589/171012