BIBIT. Smart tap for a new drinking experience

Developing a service and a product, which fully expresses the potential associated with it, requires a high dose of attention to quality and experience, fundamental components which, if well defined in the design phase, are able to develop a sense of loyalty in the customer. more immediate and certainly lasting over time. In fact, the customer tends to become attached not only to an object, but above all to the experience and emotions it causes. If able to create real, real interactions with this and new habits related to habitual gestures, the consumer will be led to continuously search for those sensations felt by using the service. It is starting from these important factors - quality, experience, interaction - and analyzing the world of beer, a drink that for centuries has united simple customers, enthusiasts and master producers, that the idea of ​​developing a service / product was born. that exalted the qualities of everything that revolves around his idea. The purpose of the essay in question is to enhance the drink, and to always serve it in the optimal way in defense of the consumer, the sector operator and the producer, through a physical interaction that can be defined according to the context in which is situated. In fact, when it is delivered to the customer, he becomes an active part of the experience, passing from a simple spectator to an actor, choosing his beer and always obtaining a professional result; when the system is used by the pub or bar operator, this will be certain to totally reduce errors, thanks to the presence of an automated beverage monitoring system; the manufacturer is also protected, thanks to the system that acquires a series of data with which it is able to detect anomalies at a distance, allowing the publican to intervene immediately. This essay aims to discover how the design of the service can provide users with a total and personalized experience, bringing to light and modifying the defects of a supply chain that is currently not so valued.

Sviluppare un servizio e un prodotto, che ne esprima al massimo le potenzialità a esso legato, richiede un’alta dose di attenzione verso qualità ed esperienza, componenti fondamentali che, se ben definiti in fase progettuale, riescono a sviluppare nel cliente un senso di fedeltà più immediato e sicuramente durevole nel tempo. Il cliente tende infatti ad affezionarsi non solo ad un oggetto, ma soprattutto all’esperienza ed alle emozioni che esso provoca. Se in grado di creare con questo, interazioni vere, reali e nuove abitudini connesse a gesti abituali, il consumatore sarà portato a ricercare in maniera continuativa quelle sensazioni provate dall’utilizzo del servizio. È partendo da questi fattori importanti - la qualità, l’esperienza, l’interazione - e analizzando il mondo della birra, bevanda che da secoli unisce semplici clienti, appassionati e mastri produttori, che è nata l’idea di sviluppare un servizio/prodotto che esaltasse le qualità di tutto ci che gira intorno alla sua idea. Il saggio in oggetto ha come obiettivo quello di valorizzare la bevanda, e di servirla sempre nella maniera ottimale in difesa del consumatore, dell’operatore di settore e del produttore, tramite un’interazione fisica che pu essere definita a seconda del contesto in cui ci si trova. Nel momento in cui viene erogata al cliente, infatti, lui diventa parte operante dell’esperienza, passando da semplice spettatore ad attore, scegliendo la sua birra e ottenendo sempre un risultato professionale; quando il sistema viene utilizzato dall’operatore del pub o bar, questo sarà certo di ridurre totalmente gli errori, grazie alla presenza di un sistema di monitoraggio automatizzato della bevanda; anche il produttore è tutelato, grazie al sistema che acquisisce una serie di dati con cui riesce a rilevare anomalie a distanza, potendo far intervenire nell’immediato il publican. Questo saggio si propone di scoprire come il design del servizio possa fornire agli utenti un’esperienza totale e personalizzata, portando alla luce e modificando i difetti di una filiera che in questo momento non è così valorizzata.