In a difficult and precarious context like the one we are experiencing, there are many changes that we have been forced to undergo and that permeate our life both in the private sphere and in the professional one. However, there are people who live these situations with even greater discomfort as they bring with them physical or mental difficulties that can make daily life very complicated. After an analysis of the pandemic context we are living in, the attention is shifted to one of these categories, blind children of school age, who are chosen as users on which the entire design process is modeled. Therefore, the initial phase of research is not limited only to the understanding of a pandemic context and the difficulties related to it, but it includes also the specific needs of these children and how the distance learning activities have been addressed. The technological context is also investigated in depth: 3D printing is not just a production process, but opens up to a world made of people, makers, and new possibilities that, at the service of a blind person, could easily solve many problems that he meets in his daily life. On this basis, the project takes shape while maintaining the opinion of blind people as a constant reference: they are the only ones able to give a real judgment on the functionality of the product and the choices made. The continuous dialog with them and the many experiments with printing technology have led to the creation of “Io”, a multi-faceted tool designed to create graphics in distance learning, but which actually allows you to carry out very different activities, from the creation of tactile maps, to coding exercises, or socializing with classmates not known yet.

In un contesto difficile e precario come quello che stiamo vivendo sono molti i cambiamenti che siamo stati costretti a subire e che permeano la nostra vita sia nella sfera privata che in quella lavorativa o scolastica. Vi sono persone che, tuttavia, vivono queste situazioni con disagi ancora maggiori poichè portano con se difficoltà a livello fisico o mentale che possono rendere la vita quotidiana molto complicata. Dopo un’analisi dell’attuale contesto pandemico, l’attenzione viene spostata su una di queste categorie, i bambini ciechi in età scolare, che viene scelta come utenza su cui modellare l’intero processo di progettazione. La fase iniziale di ricerca, pertanto, non si limita solo alla comprensione di un contesto pandemico e delle difficoltà legate ad esso, ma spazia anche ai bisogni specifici di questi ragazzi e a come sono state affrontate le attività didattiche a distanza. Anche il contesto tecnologico viene indagato in profondità: la stampa 3D non è solo mezzo di produzione, ma apre ad un mondo fatto di persone, i makers, e di possibilità nuove che al servizio di un non vedente potrebbero risolvere in modo semplice molti problemi che incontra nella sua quotidianità. Su queste basi il progetto prende forma mantenendo come riferimento costante l’opinione di persone cieche, le uniche in grado di dare un giudizio reale sulla funzionalità del prodotto e sulle scelte intraprese. Il confronto continuo e le molte sperimentazioni con la tecnologia di stampa hanno portato alla creazione di “Io”, uno strumento con molte sfaccettature pensato per creare grafici in didattica a distanza, ma che in realtà permette di svolgere attività molto diverse, dalla creazione di mappe tattili, ad esercizi di coding, alla socializzazione con compagni di classe non ancora conosciuti.

Io. Strumento multifunzionale per non vedenti in didattica a distanza

Mattiuzzo, Federica
2019/2020

Abstract

In a difficult and precarious context like the one we are experiencing, there are many changes that we have been forced to undergo and that permeate our life both in the private sphere and in the professional one. However, there are people who live these situations with even greater discomfort as they bring with them physical or mental difficulties that can make daily life very complicated. After an analysis of the pandemic context we are living in, the attention is shifted to one of these categories, blind children of school age, who are chosen as users on which the entire design process is modeled. Therefore, the initial phase of research is not limited only to the understanding of a pandemic context and the difficulties related to it, but it includes also the specific needs of these children and how the distance learning activities have been addressed. The technological context is also investigated in depth: 3D printing is not just a production process, but opens up to a world made of people, makers, and new possibilities that, at the service of a blind person, could easily solve many problems that he meets in his daily life. On this basis, the project takes shape while maintaining the opinion of blind people as a constant reference: they are the only ones able to give a real judgment on the functionality of the product and the choices made. The continuous dialog with them and the many experiments with printing technology have led to the creation of “Io”, a multi-faceted tool designed to create graphics in distance learning, but which actually allows you to carry out very different activities, from the creation of tactile maps, to coding exercises, or socializing with classmates not known yet.
ROMANI, ALESSIA
ARC III - Scuola del Design
15-dic-2020
2019/2020
In un contesto difficile e precario come quello che stiamo vivendo sono molti i cambiamenti che siamo stati costretti a subire e che permeano la nostra vita sia nella sfera privata che in quella lavorativa o scolastica. Vi sono persone che, tuttavia, vivono queste situazioni con disagi ancora maggiori poichè portano con se difficoltà a livello fisico o mentale che possono rendere la vita quotidiana molto complicata. Dopo un’analisi dell’attuale contesto pandemico, l’attenzione viene spostata su una di queste categorie, i bambini ciechi in età scolare, che viene scelta come utenza su cui modellare l’intero processo di progettazione. La fase iniziale di ricerca, pertanto, non si limita solo alla comprensione di un contesto pandemico e delle difficoltà legate ad esso, ma spazia anche ai bisogni specifici di questi ragazzi e a come sono state affrontate le attività didattiche a distanza. Anche il contesto tecnologico viene indagato in profondità: la stampa 3D non è solo mezzo di produzione, ma apre ad un mondo fatto di persone, i makers, e di possibilità nuove che al servizio di un non vedente potrebbero risolvere in modo semplice molti problemi che incontra nella sua quotidianità. Su queste basi il progetto prende forma mantenendo come riferimento costante l’opinione di persone cieche, le uniche in grado di dare un giudizio reale sulla funzionalità del prodotto e sulle scelte intraprese. Il confronto continuo e le molte sperimentazioni con la tecnologia di stampa hanno portato alla creazione di “Io”, uno strumento con molte sfaccettature pensato per creare grafici in didattica a distanza, ma che in realtà permette di svolgere attività molto diverse, dalla creazione di mappe tattili, ad esercizi di coding, alla socializzazione con compagni di classe non ancora conosciuti.
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Descrizione: Strumento multifunzionale per ciechi in didattica a distanza.
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