From a historico-philosophical reading of graveyards and their development into the modern cemetery form, the thesis investigates the political scope of funerary spaces by articulating concepts of territoriality, politics, and monumentality. The role of architecture as the formalising element of death will be illustrated through paradigmatic examples in history, with fictional or unrealised project for cemeteries offering a glimpse into the potential for cemeteries to operate either as enforcers of societal norms or as transgressors to them. The central portion of this work puts forth a succinct architectural theory for the contemporary large-scale cemetery. Arguments are drawn from a range of urban theories, in particular those of Aldo Rossi in L'architettura della città and of O.M. Ungers in Die Stadt in der Stadt. The contradictions that arise from such an operation are not wholly denied nor embellished. Instead, a series of exits towards expanded readings of death in the contemporary city are proposed. These ramifications are characterised by the problematisation of death and its spaces outside of traditional architectural theory and towards issues of identity, nationhood, and signification in the age of global migration flows and the dissolution of unitarian identities. With a critical understanding of death and monumentality established, the thesis shifts its attention to one specific cemetery case, Cimitero Maggiore in Milan, and develops a global analysis of it on both urban architectural levels. Accompanying the text are a series of schemes and illustrations by the author which suggest an alternative mode of thinking of the cemetery's future by proposing analogies to the city and its diverse architectural types. This graphic conclusion posits the possibility of conceiving an architecture for death which fosters open-ended narratives for a society increasingly marked by diversity in faith, norms and identity.

Da una lettura storico-filosofica dei cimiteri e del loro sviluppo nella moderna forma cimiteriale, la tesi indaga la portata politica degli spazi funerari articolando concetti di territorialità, politica e monumentalità. Il ruolo dell'architettura come elemento formalizzante della morte sarà illustrato attraverso esempi paradigmatici della storia, con progetti di cimiteri fittizi o non realizzati che offrono uno sguardo sulle potenzialità dei cimiteri di operare o come esecutori delle norme sociali o come trasgressori delle stesse. La parte centrale di questo lavoro propone una breve teoria architettonica per il cimitero contemporaneo su larga scala. Le argomentazioni sono tratte da una serie di teorie urbane, in particolare quelle di Aldo Rossi ne L'architettura della città e di O.M. Ungers in Die Stadt in der Stadt. Le contraddizioni che scaturiscono da una tale operazione non sono del tutto negate né abbellite. Si propongono invece una serie di uscite verso letture allargate della morte nella città contemporanea. Queste ramificazioni sono caratterizzate dalla problematizzazione della morte e dei suoi spazi al di fuori della teoria architettonica tradizionale e verso questioni di identità, di nazione e di significato nell'era dei flussi migratori globali e della dissoluzione delle identità unitarie. Stabilita una comprensione critica della morte e della monumentalità, la tesi sposta l'attenzione su uno specifico caso cimiteriale, il Cimitero Maggiore di Milano, e ne sviluppa un'analisi globale su entrambi i livelli architettonici urbani. Il testo è accompagnato da una serie di schemi e illustrazioni dell'autore che suggeriscono un modo alternativo di pensare il futuro del cimitero, proponendo analogie con la città e le sue diverse tipologie architettoniche. Questa conclusione grafica pone la possibilità di concepire un'architettura per la morte che favorisca una narrazione aperta per una società sempre più segnata dalla diversità della fede, delle norme e dell'identità.

Islands. Investigations into the urban dimension of the cemetery and the spatio-political scope of death in the contemporary city

Nercolini, Enzo
2019/2020

Abstract

From a historico-philosophical reading of graveyards and their development into the modern cemetery form, the thesis investigates the political scope of funerary spaces by articulating concepts of territoriality, politics, and monumentality. The role of architecture as the formalising element of death will be illustrated through paradigmatic examples in history, with fictional or unrealised project for cemeteries offering a glimpse into the potential for cemeteries to operate either as enforcers of societal norms or as transgressors to them. The central portion of this work puts forth a succinct architectural theory for the contemporary large-scale cemetery. Arguments are drawn from a range of urban theories, in particular those of Aldo Rossi in L'architettura della città and of O.M. Ungers in Die Stadt in der Stadt. The contradictions that arise from such an operation are not wholly denied nor embellished. Instead, a series of exits towards expanded readings of death in the contemporary city are proposed. These ramifications are characterised by the problematisation of death and its spaces outside of traditional architectural theory and towards issues of identity, nationhood, and signification in the age of global migration flows and the dissolution of unitarian identities. With a critical understanding of death and monumentality established, the thesis shifts its attention to one specific cemetery case, Cimitero Maggiore in Milan, and develops a global analysis of it on both urban architectural levels. Accompanying the text are a series of schemes and illustrations by the author which suggest an alternative mode of thinking of the cemetery's future by proposing analogies to the city and its diverse architectural types. This graphic conclusion posits the possibility of conceiving an architecture for death which fosters open-ended narratives for a society increasingly marked by diversity in faith, norms and identity.
ARC I - Scuola di Architettura Urbanistica Ingegneria delle Costruzioni
15-dic-2020
2019/2020
Da una lettura storico-filosofica dei cimiteri e del loro sviluppo nella moderna forma cimiteriale, la tesi indaga la portata politica degli spazi funerari articolando concetti di territorialità, politica e monumentalità. Il ruolo dell'architettura come elemento formalizzante della morte sarà illustrato attraverso esempi paradigmatici della storia, con progetti di cimiteri fittizi o non realizzati che offrono uno sguardo sulle potenzialità dei cimiteri di operare o come esecutori delle norme sociali o come trasgressori delle stesse. La parte centrale di questo lavoro propone una breve teoria architettonica per il cimitero contemporaneo su larga scala. Le argomentazioni sono tratte da una serie di teorie urbane, in particolare quelle di Aldo Rossi ne L'architettura della città e di O.M. Ungers in Die Stadt in der Stadt. Le contraddizioni che scaturiscono da una tale operazione non sono del tutto negate né abbellite. Si propongono invece una serie di uscite verso letture allargate della morte nella città contemporanea. Queste ramificazioni sono caratterizzate dalla problematizzazione della morte e dei suoi spazi al di fuori della teoria architettonica tradizionale e verso questioni di identità, di nazione e di significato nell'era dei flussi migratori globali e della dissoluzione delle identità unitarie. Stabilita una comprensione critica della morte e della monumentalità, la tesi sposta l'attenzione su uno specifico caso cimiteriale, il Cimitero Maggiore di Milano, e ne sviluppa un'analisi globale su entrambi i livelli architettonici urbani. Il testo è accompagnato da una serie di schemi e illustrazioni dell'autore che suggeriscono un modo alternativo di pensare il futuro del cimitero, proponendo analogie con la città e le sue diverse tipologie architettoniche. Questa conclusione grafica pone la possibilità di concepire un'architettura per la morte che favorisca una narrazione aperta per una società sempre più segnata dalla diversità della fede, delle norme e dell'identità.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10589/171106