One of the biggest problems of the fashion system today are the living and working conditions of the people who sew our clothes. 80% of those who sew our clothes are women. The reasons why mainly women are hired is the fact that they are more controllable and submissive than men and do not have the courage to ask for more rights. They are controlled through threats, sexual violence and mental violence. Considering that a solution from the West is not sustainable or even ethically correct, we need to give them the tools to have access to new ways of thinking and understanding, meeting and create awareness, to be able to ask themselves for better rights, while at the same time helping them to deal with the difficult conditions they have to face everyday. The project claims that many of the desired results can be achieved through the action of knitting. Knitting, as much as other crafts, has historically worked as the way women, through knitting circles, have been able to socialize, exchange ideas and gain social confidence. On an individual level, knitting through some easy steps brings to the realization of personal potential, confidence, a sense of self-worth and self-esteem. On a physical level, the activity of knitting has also been demonstrated to help release serotonin, contribute to the decrease of heart rate, and help the management of anger and stress. The project consists in the creation of a circle entirely dedicated to women garment workers which includes knitting training, which provides the materials and tools to do it and that involves women in sex education, politics and law courses, and give a free space for communication. The primary research for a future development of the project has taken place in Addis Abeba, Ethiopia, where many garment factories are located. Considering the sanitary emergency that has occurred in the meantime, through the help of WISE, a local association working for women empowerment, and Gomitolorosa, an Italia association which donated 200 balls of wool, a video training for 10 Ethiopian women has been designed and the an actual training took place in November 2020 at WISE headquarter. On a future scenario, as soon as the emergency will be over, a pilot training with 10-15 women will be held in attendance, to teach more complex techniques and integrate the workshop with educational activities included during knitting. This second step will help experiment and research for a more structured knitting circle in the future, which will be addressed, in a third phase, finally to women garment workers.

Uno dei maggiori problemi del sistema moda in questo momento sono le condizioni di lavoro delle persone che cuciono i nostri vestiti. L’80% di queste sono donne. Il motivo per cui vengono assunte soprattutto donne è legato al fatto che risultano più controllabili e sottomesse rispetto agli uomini e non hanno il coraggio di chiedere maggiori diritti. Vengono controllate attraverso minacce, violenze sessuali e mentali. Considerando che una soluzione dall’Occidente non è sostenibile né eticamente corretta, è necessario dare a queste donne l’accesso a nuovi modi di pensare, capire, incontrarsi, conoscere, per essere in grado in un futuro di chiedere loro stesse maggiori diritti, mentre allo stesso tempo dar loro degli strumenti per convivere con le difficili condizioni di lavoro di tutti i giorni. Il progetto di tesi sostiene che molti dei risultati desiderati possono essere raggiunti attraverso il lavoro a maglia. Il lavoro a maglia e i suoi circoli, al pari di altri lavori artigianali, ha storicamente avuto il ruolo di rappresentare una possibilità per le donne di socializzare e scambiare idee, lontano dal controllo maschile. Sul piano individuale, il lavoro a maglia, attraverso dei semplici passi, porta a una maggiore autostima e fiducia in sé. A livello psicofisico invece, è stato dimostrato che il lavoro a maglia aiuta il rilascio di serotonina e contribuisce al rallentamento della frequenza cardiaca e al controllo di rabbia e stress. Il progetto consiste nella creazione di un circolo interamente dedicato alle lavoratrici tessili, che includa lezioni di lavoro a maglia a scopo terapeutico, e che allo stesso tempo coinvolga le donne in attività di educazione sessuale, politica, legale, e dia la possibilità di incontrarsi per comunicare liberamente. Una parte di ricerca primaria per un futuro sviluppo del progetto è iniziata ad Addis Abeba, Etiopia, dove si trovano molte fabbriche di vestiti. A seguito della crisi sanitaria verificatasi, con la collaborazione di WISE, un’associazione locale che si occupa di empowerment femminile, e di Gomitolorosa, un’associazione italiana che ha donato 200 gomitoli di lana, è stato realizzato un training a distanza, attraverso video lezioni di lavoro a maglia e design thinking, a novembre 2020 presso la sede di WISE. In uno scenario futuro, a emergenza finita, si prevede di realizzare un corso pilota con 10-15 donne, in presenza, per insegnare tecniche più complesse e integrare il laboratorio con le attività didattiche previste durante il lavoro a maglia. Questa seconda fase aiuterà la sperimentazione e la ricerca per la realizzazione di un circolo di lavoro a maglia più strutturato in futuro, e che sarà indirizzato, in una terza fase, finalmente alle lavoratrici tessili.

Women threads. Knitting circles for women garment workers' well being

Borsato, Eleonora
2019/2020

Abstract

One of the biggest problems of the fashion system today are the living and working conditions of the people who sew our clothes. 80% of those who sew our clothes are women. The reasons why mainly women are hired is the fact that they are more controllable and submissive than men and do not have the courage to ask for more rights. They are controlled through threats, sexual violence and mental violence. Considering that a solution from the West is not sustainable or even ethically correct, we need to give them the tools to have access to new ways of thinking and understanding, meeting and create awareness, to be able to ask themselves for better rights, while at the same time helping them to deal with the difficult conditions they have to face everyday. The project claims that many of the desired results can be achieved through the action of knitting. Knitting, as much as other crafts, has historically worked as the way women, through knitting circles, have been able to socialize, exchange ideas and gain social confidence. On an individual level, knitting through some easy steps brings to the realization of personal potential, confidence, a sense of self-worth and self-esteem. On a physical level, the activity of knitting has also been demonstrated to help release serotonin, contribute to the decrease of heart rate, and help the management of anger and stress. The project consists in the creation of a circle entirely dedicated to women garment workers which includes knitting training, which provides the materials and tools to do it and that involves women in sex education, politics and law courses, and give a free space for communication. The primary research for a future development of the project has taken place in Addis Abeba, Ethiopia, where many garment factories are located. Considering the sanitary emergency that has occurred in the meantime, through the help of WISE, a local association working for women empowerment, and Gomitolorosa, an Italia association which donated 200 balls of wool, a video training for 10 Ethiopian women has been designed and the an actual training took place in November 2020 at WISE headquarter. On a future scenario, as soon as the emergency will be over, a pilot training with 10-15 women will be held in attendance, to teach more complex techniques and integrate the workshop with educational activities included during knitting. This second step will help experiment and research for a more structured knitting circle in the future, which will be addressed, in a third phase, finally to women garment workers.
ARC III - Scuola del Design
15-dic-2020
2019/2020
Uno dei maggiori problemi del sistema moda in questo momento sono le condizioni di lavoro delle persone che cuciono i nostri vestiti. L’80% di queste sono donne. Il motivo per cui vengono assunte soprattutto donne è legato al fatto che risultano più controllabili e sottomesse rispetto agli uomini e non hanno il coraggio di chiedere maggiori diritti. Vengono controllate attraverso minacce, violenze sessuali e mentali. Considerando che una soluzione dall’Occidente non è sostenibile né eticamente corretta, è necessario dare a queste donne l’accesso a nuovi modi di pensare, capire, incontrarsi, conoscere, per essere in grado in un futuro di chiedere loro stesse maggiori diritti, mentre allo stesso tempo dar loro degli strumenti per convivere con le difficili condizioni di lavoro di tutti i giorni. Il progetto di tesi sostiene che molti dei risultati desiderati possono essere raggiunti attraverso il lavoro a maglia. Il lavoro a maglia e i suoi circoli, al pari di altri lavori artigianali, ha storicamente avuto il ruolo di rappresentare una possibilità per le donne di socializzare e scambiare idee, lontano dal controllo maschile. Sul piano individuale, il lavoro a maglia, attraverso dei semplici passi, porta a una maggiore autostima e fiducia in sé. A livello psicofisico invece, è stato dimostrato che il lavoro a maglia aiuta il rilascio di serotonina e contribuisce al rallentamento della frequenza cardiaca e al controllo di rabbia e stress. Il progetto consiste nella creazione di un circolo interamente dedicato alle lavoratrici tessili, che includa lezioni di lavoro a maglia a scopo terapeutico, e che allo stesso tempo coinvolga le donne in attività di educazione sessuale, politica, legale, e dia la possibilità di incontrarsi per comunicare liberamente. Una parte di ricerca primaria per un futuro sviluppo del progetto è iniziata ad Addis Abeba, Etiopia, dove si trovano molte fabbriche di vestiti. A seguito della crisi sanitaria verificatasi, con la collaborazione di WISE, un’associazione locale che si occupa di empowerment femminile, e di Gomitolorosa, un’associazione italiana che ha donato 200 gomitoli di lana, è stato realizzato un training a distanza, attraverso video lezioni di lavoro a maglia e design thinking, a novembre 2020 presso la sede di WISE. In uno scenario futuro, a emergenza finita, si prevede di realizzare un corso pilota con 10-15 donne, in presenza, per insegnare tecniche più complesse e integrare il laboratorio con le attività didattiche previste durante il lavoro a maglia. Questa seconda fase aiuterà la sperimentazione e la ricerca per la realizzazione di un circolo di lavoro a maglia più strutturato in futuro, e che sarà indirizzato, in una terza fase, finalmente alle lavoratrici tessili.
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